E’ particolarmente calda questa settimana per Milano. Non solo perché sarà la settimana per capire l’andamento della Fase 2 post riaperture del 4 maggio, ma perché Milano si fa digitale. Ci siamo già tornati più volte sul tema, perché ancora? Perché oggi?
Di fondo perché la capacità di ripresa passa da qui, ne siamo convinti, non soli. Digitale nel lavoro, nella didattica, nel commercio, nelle relazioni. Nelle interviste della settimana. Esempi? La tavola rotonda dei Cto invitati da Cisco in un dibattito virtuale, lo spirito del Manifesto di Engineering post Covid-19 raccolto in una intervista con il Ceo Paolo Pandozy, la strategia post pandemia della divisione Cyber Security di Leonardo nelle parole di Barbara Poggiali, l’anima della Milano Digital Week (che ha aperto i battenti digitali poche ore fa) nei valori dei curatori, Nicola Zanardi e Sergio Amati… Tutti i moti di ripresa ruotano attorno al digitale.
Cosa significa per Milano questa settimana Digital? Che il dibattito parte dal basso, da una call cittadina che vede confrontarsi una pluralità di voci in 500 eventi digitali che convergono su una unica piattaforma di fruizione, anche con qualche intoppo (il bello dello streaming e i delay nella conferenza stampa di apertura, succede) che dimostrano come il digitale sia umano. Incespica. Ma è nello stesso tempo l’arma necessaria. Lo ribadiscono tutti.
Il sindaco Beppe Sala: “Ci sarà chi dopo questa crisi dirà ‘business as usual’ e chi invece vedrà la crisi come un monito a dover cambiare. E’ il momento di affrontare i temi della trasformazione digitale. I finanziamenti previsti dall’Unione Europea saranno concentrati su ambiente e digitale. Le nostre abitudini sono state messe in discussione dalla crisi, difficile parlare di opportunità in questo momento ma l’obbligo di discussione e riflessione su come si può cambiare, questo ci deve essere, c’è”.
L’assessora alla Trasformazione digitale del comune, Roberta Cocco: “Edizione solo digitale, di grande trasformazione, personale e professionale. In queste settimane e mesi ce ne siamo resi conto: il digitale come leva per continuare a svolgere professione, didattica, rimanere vicini agli affetti”. Come Comune di Milano, il piano di trasformazione digitale iniziato con Sala nel 2016 verteva su temi quali la creazione di infrastrutture, servizi, cultura digitale per offrire percorsi di consolidamento delle competenze digitali a dipendenti e cittadini. “In questi mesi abbiamo impostato una nuova strategia a livello di Comune sui seguenti temi: smart working (7mila prestazioni per altrettanti dipendenti), servizi digitali per mantenere la governance della città (oltre 45mila certificati digitali scaricati), creazione dell’app Milano Aiuta per individuare il negozio di prossimità o spesa a domicilio. Abbiamo riflettuto su come potevamo guardare avanti per guidare con il digitale la ripresa. Con il documento Milano 2020 Strategia di Ripresa verso la nuova normalità il digitale è strumento di azione“.
Tra le iniziative una chatbot di Whatsapp per dare ai cittadini le informazioni richieste, per ovviare al problema delle linee telefoniche comunali occupate (“Sono 10mila i milanesi che hanno scaricato la chatbot ad oggi”) seguirà l’app del cittadino che darà accesso con Spid al fascicolo del cittadino con tutti i suoi dati. “L’abbiamo chiamato Digital Care, il digitale che si prende cura delle città e dei cittadini. Digitale non il fine ma il mezzo”.
La ministra alla Trasformazione alla Digitalizzazione, Paola Pisano: “Il dibattito su innovazione e digitalizzazione è importante per il Paese e leva per la ripresa economica inclusiva all’interno del framework di norme e opportunità di diritto italiano. Ci muoviamo in raccordo al contesto internazionale in cui siamo inseriti”.
Il curatore, Nicola Zanardi, ricordando che due anni fa il payoff della manifestazione era “Milano connette Milano” mentre oggi è ”Milano connette l’Italia” sui valori e sulle trasformazioni, ribadisce la centralità del tema del lavoro.
Si parlerà di economia generativa, didattica, sviluppo sostenibile secondo le Nazioni Unite, progetti, sanità digitale, etica, “una pluralità di voci”. “Vorremmo che Milano Digital Week fosse assemblea e sorta di confronto per decantare temi che stanno cambiando questo millennio”. Rimangono centrali il problema delle risorse non accessibili a tutti e del digital divide (“Non ci possono essere cittadini di serie A e di serie B nel digitale”, Carlo Noseda di Iab) e temi quali fruizione culturale e inclusione sociale (Carlo Mango di Cariplo Factory).
Sì, oggi facciamo il tifo, a chi ha deciso di portare un proprio contributo che smuova Milano ma non solo.
PS: Nel frattempo l’attesa App Immuni, per il controllo della diffusione del contagio da Coronavirus, è in ritardo. Pubblicato oggi il codice sorgente della App sulla piattaforma GitHub utilizzata dagli sviluppatori di Bending Spoons, con immagini dell’interfaccia e annuncio pubblico della Ministra Pisano (“È disponibile il codice sorgente delle versioni Ios e Android dell’app Immuni, il sistema di notifica delle esposizioni al virus Covid-19 che aumenterà precisione e tempestività nel ricorso a misure di prevenzione e cura”). Ma il rilasco dell’applicazione, inizialmente atteso per il 18 maggio, dovrebbe essere nella prima settimana di giugno. In ritardo.
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