Tim fa il punto sull’Operazione Risorgimento Digitale, il progetto mirato a diffondere le competenze digitali nel nostro Paese coinvolgendo cittadini, scuola, imprese e PA.
A un anno dall’avvio del programma, molto è cambiato nel panorama italiano e non solo, con l’emergenza sanitaria che ha modificato le abitudini di vita degli individui e il loro approccio alla tecnologia.
Il Rapporto sulla Trasformazione Digitale dell’Italia realizzato dal Censis in collaborazione con il Centro Studi Tim si immerge in questo scenario e mette a fuoco il livello di reattività digitale del nostro Paese durante la pandemia, ipotizzandone gli sviluppi futuri. Tim scatta in particolare una fotografia pre lockdown (febbraio 2020) e post lockdown (maggio 2020) per evidenziare i cambiamenti, mettendola anche a confronto con l’edizione 2020 del Desi, indice utilizzato dalla commissione Ue per valutare lo stato di digitalizzazione dei Paesi membri (a giugno 2019).
Desi, l’Italia recupera posizioni
L’analisi evidenzia che, a fronte di un’impennata senza precedenti dei consumi, le infrastrutture tecnologiche italiane dimostrano resilienza e affidabilità durante il lockdown tanto che, guardando alla classifica Desi, il nostro Paese fa un salto in avanti di sei posizioni rispetto al 25° posto dell’ultima edizione.
A crescere è in particolare la domanda di digitale, rafforzata negli ambiti della comunicazione in tempo reale. Il 75% della popolazione adulta utilizza internet con regolarità e la maggioranza degli italiani ha ormai consapevolezza che le soluzioni digitali e i servizi online sono un essenziale supporto in molti ambiti della vita quotidiana. Nel complesso, quasi 43 milioni di persone maggiorenni, di cui almeno 3 milioni di nuovi utenti, sono rimaste in contatto grazie ai sistemi di videochiamata e oltre il 60% degli italiani continuerà a usarli in futuro. Circa 8,7 milioni di italiani hanno inoltre utilizzato i servizi digitali della pubblica amministrazione per la prima volta.
Il traffico per servizi di videocomunicazione è conseguentemente aumentato di circa 8 volte. Nel periodo di confinamento, quasi 9 italiani su 10 hanno continuato a svolgere le loro attività a distanza grazie alla connessione internet fissa di cui disponevano e oltre la metà si è collegata a internet anche con dispositivi mobili.
Tim, nuovi percorsi formativi
Lo studio mette in luce dunque un nuovo approccio al digitale da parte degli italiani che se mantenuto dopo l’emergenza può ridurre la distanza con gli altri Paesi europei. Con la propria iniziativa, Tim vuole contribuire a questo sforzo, puntando sulle competenze digitali e sul rafforzamento del capitale umano attraverso attività formative. Per questo, Operazione Risorgimento Digitale si rinnova, integrando una serie di iniziative. Ad illustrarle in videoconferenza, i vertici dell’azienda in un confronto con gli attori dell’innovazione, istituzioni, imprese, esperti e altri stakeholders, oltre ad aziende partner dell’iniziativa.
“Tim vuole impegnarsi nella formazione digitale perché è in gioco lo sviluppo dell’Italia” – esordisce Salvatore Rossi, presidente di Tim –. Per riuscire a stare al passo con gli altri Paesi dobbiamo tutti investire nelle conoscenze e nelle abilità digitali, sostanza della modernità. Operazione Risorgimento Digitale ha l’ambizione di contribuire, in maniera concreta, a innalzarle il livello di conoscenza e di digitalizzazione di tutti i cittadini, anche anziani e fuori delle grandi città. Insieme ai nostri partner, vogliamo ridurre il divario fra chi è più avanti e chi è più indietro nel percorso, fino a colmarlo”.
Tra le iniziative in campo, la scuola di Internet per tutti, che vede la diffusione delle competenze online con le prime 50 classi della scuola di Internet aperta a tutti i cittadini. Un programma formativo sui principali temi della rivoluzione digitale: sicurezza informatica, home banking, e-commerce, utilizzo del Fascicolo sanitario elettronico, Spid e PagoPA i primi temi analizzati.
Altro percorso formativo è quello relativo ai Consumatori digitali, consapevoli e sicuri avviato in collaborazione con alcune associazioni di settore attraverso webinar e contenuti gratuiti rivolti a cittadini e consumatori.
Una particolare attenzione è rivolta anche alla formazione digitale dei migranti, grazie all’App Mygrants, che fornisce supporto diretto agli immigrati per far conoscere le normative nel nostro Paese e in Europa. Lenovo si fa promotrice del progetto: “Siamo convinti che uno dei ruoli delle grandi aziende di tecnologia sia quello di contribuire a rendere il mondo più aperto e inclusivo e l’educazione è certamente un potente veicolo di inclusione – interviene Emanuele Baldi, amministratore delegato e country general manager per l’Italia di Lenovo –. Un esempio di come Lenovo porta avanti questa visione è il progetto New Realities, che in Italia ha seguito il lavoro di Aisha Coulibaly e Chris Richmond, creatori di Mygrants, una web-app basata sul microlearning sviluppata per fornire formazione e sostegno ai migranti. Un esempio concreto di come la tecnologia è un fattore abilitante dell’empatia e aiuta le nuove generazioni a realizzare le proprie missioni e a fare la differenza”.
Nuovi Docenti Digitali è il corso di WeSchool per aiutare i docenti della scuola secondaria a utilizzare la didattica integrata con le scuole aperte, anche con percorsi di apprendimento personalizzato.
Per le imprese, il percorso certificato da docenti universitari per accelerare l’acquisizione delle competenze digitali dei lavoratori. Master Class per le imprese è rappresentato da un nuovo catalogo, rivolto alle Pmi e agli imprenditori sui temi della trasformazione digitale. Su questo tema interviene Stefano Venturi, presidente e amministratore delegato di Hpe: “In questo contesto anche Hpe è pronta a dare il proprio contributo attraverso le sue competenze che vanno dalle tecnologie per l’Industria 4.0 all’AI, dal data analytics all’intelligent edge, dal 5G all’hybrid cloud e al supercomputing. Non a caso l’impegno di Hpe è concentrato nelle Masterclass, cicli di lezioni verticali su argomenti specifici e approfondimenti di docenti qualificati, rivolti a professionisti, imprenditori e Pmi”.
Per accompagnare infine la trasformazione digital della PA, disponibile un percorso di e-learning in 4 moduli dedicato ai dipendenti pubblici, con contenuti disponibili anche al personale amministrativo delle scuole e delle Asl.
“Le reti di telecomunicazioni, per poter generare valore, devono essere utilizzate in maniera diffusa e uniforme – dichiara Luigi Gubitosi, Ceo di Tim –: e perché questo possa avvenire servono persone e imprese in grado di utilizzarle in modo efficace, disponendo degli strumenti, delle competenze e della formazione adeguati”.
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