Nel linguaggio corrente si utilizza oramai con facilità l’espressione “business digitale”; si tende in qualche modo a celare la complessità sottostante alle architetture e agli ambienti IT che abilitano i nuovi scenari. Il cloud oggi rappresenta probabilmente il digital enabler più utilizzato e ancora in evoluzione – i numeri delle ricerche lo dimostrano –, ma sbloccarne completamente il potenziale, in uno scenario multicloud, è un altro problema.
Secondo Vmware nei prossimi tre anni si registrerà un’ulteriore crescita del 26% dei workload in cloud, mentre è in corso una vera e propria corsa alla “trasformazione” delle app per cui il 90% delle attività sulle applicazioni riguarda il bisogno di “modernizzarle” per renderle pronte a sostenere le accelerazioni del business a fronte di una serie di sfide.
“Di fatto – spiega Raghu Raghuram, chief operating officer, Products and Cloud Services, Vmware – la trasformazione digitale nelle aziende procede più lentamente di quanto sarebbe possibile, per una serie di complessità. E’ necessario quindi trasformare applicazioni monolitiche in app cloud, spostare le app in cloud; ma mancano competenze diffuse per farlo, senza contare che sicurezza, operation e gestione IT spesso operano ancora come comparti stagni”. Oggi la possibilità di fare il deployment delle app attraverso ambienti distribuiti (dal datacenter, all’edge, al cloud) è esigenza sentita e praticata già per oltre l’80% delle aziende (fonte: Vmware H1 Benchmark, Cloud and Applications, marzo 2021).
Vmware, per facilitare questi compiti, da una parte permette con Vmware Tanzu di sviluppare app pronte per per ogni tipo di cloud in modo veloce, dall’altra con Vmware Cloud Foundation offre il modo più semplice per creare un cloud ibrido integrato, fornendo una serie completa di servizi software defined per elaborazione, storage, rete e sicurezza e cloud finalizzati all’esecuzione di app aziendali, sia tradizionali che containerizzate, in ambienti di cloud privato o pubblico.
“Oggi – interviene Mark Lohmeyer Senior Vice President and General Manager, Cloud Services, VMware- i passi avanti nell’offerta puntano a sbloccare i vantaggi offerti dal multicloud enterprise, per tutte le applicazioni, ovunque”. Per Vmware il multicloud enterprise è rappresentato dalla scelta di più cloud pubblici, e comprende quella di cloud privati (eventualmente risorse on-premise) e di multiple edge cloud perché tutti questi ambienti offrono differenti vantaggi.
L’annuncio di questi giorni relativo a Vmware Cloud ed alla possibilità di accelerare la modernizzazione delle applicazioni attraverso servizi modulari e multicloud, si innesta in questo percorso verso una reale trasparenza del cloud rispetto ai workload. Vmware Cloud è una piattaforma multicloud distribuita per consentire alle aziende di accelerare la modernizzazione applicativa dal datacenter, all’edge al cloud, in modo da permettere anche maggior velocità nei processi di migrazione riducendo i costi. Vmware spinge oltre quindi la produttività degli sviluppatori che possono scrivere codice una volta sola e distribuire le app su qualsiasi tipo di cloud.
La piattaforma consente all’IT di modernizzare l’infrastruttura e le operation con relativi vantaggi economici e minori rischi. Prevede sicurezza e operation unificate, supporta le applicazioni tradizionali come quelle native per il cloud, consente il collegamento a tutti i servizi cloud nativi.
In pratica si beneficia di un unico modello operativo in cloud, per potersi muovere in modo agile anche negli scenari multicloud. Con guadagni sensibili sia in termini di produttività per gli sviluppatori, di costi (abbattendo quelli operativi) e di velocità appunto nella migrazione.
Con Vmware Cloud quindi i clienti possono fare il deployment delle app ospitate dalla Cloud Foundation utilizzata su Aws, Azure, Google Cloud, Ibm Cloud e Oracle Cloud, ed è possibile fare il deployment applicativo in modo trasversale sui diversi cloud pubblici con accesso immediato per gli sviluppatori a tutti i servizi cloud.
Vmware declina i servizi per un’esperienza più integrata. Il primo vantaggio, quello di un unico modello operativo tra i diversi cloud è indirizzato dal punto di vista commerciale attraverso la proposta Vmware Cloud Universal pensata per i clienti che hanno scelto un’architettura cloud ibrida con tempistiche di migrazione al cloud estese o comunque flessibili e preferiscono un modello Opex.
In pratica Vmware Cloud Universal permette l’acquisto di crediti per l’infrastruttura e la gestione multicloud Vmware applicabili alle distribuzioni Vmware Cloud Foundation on premise, Cloud on Aws e al cloud con Dell Emc. Cloud Universal apre ad una gestione flessibile dei crediti, e così permette per esempio di convertire quelli inutilizzati con Cloud Foundation on-premise per Vmware Cloud on Aws. In Cloud Universal è compreso Vmware Tanzu Standard Edition, e quanto occorre per gestione e operation in multicloud (con Vmware vRealize Cloud Universal che abilita la gestione SaaS del multicloud) e Vmware Success 360. A supporto dell’abbonamento Cloud Universal, con Vmware Cloud Console è possibile disporre di visibilità e controllo end-to-end su tutte le risorse on-premise, in cloud e all’edge. Di fatto si parla di un portale integrato che permette di allocare, gestire e ottimizzare le risorse come si preferisce ed allo stesso tempo riscattare i crediti, fare il provisioning delle distribuzioni e gestire il supporto.
Con Vmware App Navigator, infine, si dispone invece di un servizio per prioritizzare le iniziative di app modernization in modo da valutare i piani di sviluppo in relazione anche ai ritorni di business. Il servizio propone strumenti e tecniche pensati per accelerare la migrazione delle app e la loro modernizzazione, ma anche ridurre i rischi. I team IT aziendali possono quindi collaborare con i professionisti Vmware per razionalizzare il portafoglio delle app, trovare le migliori strategie e gli ambienti più adatti per la modernizzazione ed infine delineare una roadmap per le iniziative di cloud transformation.
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