In risposta alla pandemia da Covid-19, moltissime organizzazioni a livello globale sono passate allo smart working. Si è assistito al più grande esperimento di telelavoro della storia che ha accelerato le tendenze verso un lavoro flessibile e digitalizzato grazie all’adozione di tecnologie collaborative ma che ha al contempo evidenziato l’interdipendenza delle persone dalle infrastrutture domestiche, dalla connettività degli uffici e delle città.

Il nuovo modello lavativo ha avuto e continua ad avere un impatto positivo sul business delle imprese nel breve termine, per far fronte all’emergenza, ma i suoi vantaggi fanno sì che i nuovi stili lavorativi flessibili e ibridi rimarranno come tendenze a lungo termine.

I vantaggi del lavoro remotizzato non si fermano però al puro risultato economico delle aziende o ai vantaggi di una migliore qualità della vita dei singoli, ma riguardano benefici ben più estesi e importanti, che coinvolgono un futuro più sostenibile per il Pianeta.

A dirlo è il nuovo studio realizzato da Carbon Trust, associazione istituita nel 2001 per aiutare le organizzazioni a ridurre il loro impatto ambientale, e commissionato dal Vodafone Institute for Society and Communication. Il  rapporto Homeworking analizza infatti la quantità di emissioni di carbonio risparmiabili grazie allo smart working, approdando a risultati sorprendenti.

Italia, in lockdown risparmi del +112%

L’analisi è condotta in cinque Paesi europei (Repubblica Ceca, Germania, Italia, Spagna, Svezia) e nel Regno Unito. 

Nel nostro Paese, secondo i dati dell’Osservatorio Smart Working del Politecnico di Milano, durante il lockdown il numero dei lavoratori da remoto è salito fino a 6,58 milioni, ciascuno dei quali ha lavorato mediamente da remoto 2,7 giorni a settimana (rispetto alla precedente media di 1,6 giorni a settimana). Questo ha significato un risparmio di emissioni di carbonio di 1,861 kg di CO2e a testa, in aumento del 112% rispetto al periodo pre-Covid.

Carbon Trust - Homeworking - figura 2
Fonte: Carbon Trust – Media del numero di giorni lavorati a settimana da casa per telelavoratore – pre-Covid

In generale, per ogni persona che lavora in modalità agile in Italia il risparmio equivale a oltre una tonnellata (1.055 kg) di Co2e, pari a più di sette voli passeggeri da Berlino a Londra.

Lo studio fornisce anche le proiezioni sulla quantità di emissioni che sarà possibile risparmiare nel futuro post-emergenza con un impiego maggiore dello smart working rispetto al passato e gli effetti del pendolarismo, della diversa presenza in ufficio e delle emissioni domestiche aggiuntive.

Carbon Trust - Total carbon savings potential in a future post-Covid scenario
Fonte: Carbon Trust – Total carbon savings potential in a future post-Covid scenario

In futuro, circa 8,23 milioni di posti di lavoro in Italia, pari al 36% del totale, potranno essere svolti da remoto e le persone in media lavoreranno da casa circa due giorni alla settimana (1,9). Sulla base di queste stima, attraverso il ricorso allo smart working l’Italia potrebbe risparmiare fino a 8,7 megatonnellate di Co2 equivalente all’anno, pari a 60 milioni di voli da Londra a Berlino. 

Serve identificare le inefficienze

Carbon Trust - Italia e Svezia risparmi di carbonio per telelavoratore nello scenario Covid
Fonte: Carbon Trust – Italia e Svezia risparmi di carbonio per telelavoratore nello scenario Covid

In tutti gli scenari analizzati da Carbon Trust, l’Italia dimostra una media annua significativamente più alta di risparmio energetico per telelavoratore rispetto agli altri Paesi europei.

La motivazione non è però incoraggiante. I risparmi relativi all’ufficio sono infatti particolarmente maggiori nei paesi in cui gli edifici sono inefficienti. In un confronto con la Svezia, per esempio, si evidenzia un risparmio di carbonio potenziale maggiore. In Italia il patrimonio edilizio è meno efficiente dal punto di vista energetico e il sistema di riscaldamento del nostro Paese si basa fortemente su fonti di energia ad alta emissione come il gas. Al contrario, il potenziale di risparmio della Svezia è molto inferiore dato il patrimonio edilizio più efficiente, una struttura a minor intensità di carbonio e la presenza di teleriscaldamento.

Andie Stephens, associate director di Carbon Trust
Andie Stephens, associate director di Carbon Trust

“Il rapporto mostra che mentre il lavoro da casa offre un grande potenziale per il risparmio di carbonio, è importante comprendere le sfumature regionali e i modelli di lavoro e identificare le inefficienze che aumentano i consumi al fine di creare scenari di risparmio effettivi – commenta Andie Stephens, associate director di Carbon Trust . Per realizzare pienamente i benefici ambientali a lungo termine di un aumento dei modelli di lavoro ibridi in futuro, dobbiamo assicurarci di adottare approcci diversi anche fuori casa. In caso contrario, gli uffici che operano a piena domanda di energia pur essendo occupati solo a metà o i sistemi di trasporto che non sono in grado di rispondere all’evoluzione della domanda potrebbero portare a un aumento complessivo delle emissioni di Co2e”.

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