L’Italia, anche grazie al piano NextGenerationEU, si trova all’interno di un processo europeo di sviluppo che, insieme al Pnrr, potrebbe offrire al Paese la possibilità di compiere un vero salto in avanti. Da una parte le tecnologie abilitanti sono mature, dall’altra la pubblica amministrazione e le aziende private devono effettivamente essere in grado di cogliere questa occasione.
Per aiutarle, Microsoft ha lanciato, circa un anno fa, il progetto Ambizione Italia #DigitalRestart, con un piano quinquennale di investimenti in tecnologie e competenze per accelerare la DT del Paese in linea con le priorità del governo. Tempi quindi, quelli odierni, per fare il punto su driver prioritari, perché se è sì vero che i tempi non sono mai stati così favorevoli, per la transizione del nostro Paese verso modelli di crescita inclusiva, e sostenibile, è vero pure che non si tratta di tempi “infiniti” e la situazione da cui parte l’Italia non è delle migliori.

Silvia Candiani, Amministratore Delegato di Microsoft Italia
Silvia Candiani, amministratore delegato di Microsoft Italia

Sono i temi toccati in occasione del summit di Microsoft Italia, L’Innovazione per la Crescita Sostenibile. Il piano Next Generation EUesordisce Silvia Candiani, amministratore delegato di Microsoft Italia – mette a disposizione 191,5 miliardi di euro di fondi, di cui oltre la metà sono potenzialmente collegati a soluzioni cloud. Questa straordinaria iniezione di fondi può accelerare la crescita del mercato fino ad addirittura triplicarne o quintuplicarne il valore nei prossimi tre anni. In questo scenario le transizioni digitale ed ecologica rappresentano driver di sviluppo senza precedenti: questo è il momento ideale per le aziende di trasformarsi e adottare il digitale come leva competitiva. ]…[“.

Cloud, tecnologie di digitalizzazione e AI, tra le leve utilizzabili. Microsoft ha avviato una serie di partnership (tra cui quella con Poste Italiane e Leonardo), la prima region datacenter italiana, e un centro virtuale di competenze (Microsoft AI Hub), volto a mettere a fattor comune l’expertise di player nazionali qualificati per aiutare le realtà italiane a cogliere i vantaggi dell’AI. Entro il 2030, si prevede, con l’AIun impatto di circa 570 miliardi di fatturato (fonte è una ricerca Microsoft, McKinsey, Egon Zendher, Accenture), ma l’Italia in base alle stime Bain&Co oggi riesce ad intercettare solo l’1,5% della spesa globale. Perciò è fondamentale fare sistema.

Gli investimenti delle aziende in AI
Gli investimenti delle aziende in AI

Mentre per quanto riguarda il tema della sostenibilità, a livello locale Microsoft ha dato il via all’Alleanza per la Sostenibilità, per promuovere una crescita coerente attraverso il digitale. Lo ha fatto in collaborazione con GrowITup, la piattaforma di Open Innovation creata con Cariplo Factory, altre aziende e alcune realtà accademiche, per sviluppare nuove progettualità in grado di far fronte alle sfide ambientali e diffondere una cultura green. Tra gli scopi, sviluppare progetti in grado di attingere agli 85 miliardi di euro messi a disposizione nell’ambito dei fondi del Pnrr

Competenze e progetti

AI, cloud e tecnologie per la sostenibilità portano frutto se sono alimentati dalle competenze digitali. In questa direzione Microsoft, nell’ambito di Ambizione Italia #DigitalRestart, ha sviluppato una serie di programmi che hanno raggiunto 1,3 milioni di persone (negli obiettivi saranno 3 milioni entro il 2023). Oltre 150mila Pmi sono state ingaggiate in attività di formazione, mentre si è sostenuta la diffusione dello smart working come strategia di continuità e anti-fragilità. Ora serve supportare la transizione a un modello più ibrido, che coniughi il vantaggio della flessibilità con una rinnovata attenzione al benessere organizzativo (tra le iniziative in questa direzione basta citare Microsoft Viva che vuole abilitare un’employee experience al passo con i tempi). 

Crescita sostenibile, AI, smart working. Per ognuno di questi ambiti è già possibile citare alcuni casi di utilizzo delle tecnologie favorevoli a consentire alla aziende il cambio di passo. Per esempio, Intesa Sanpaolo, ha intrapreso un progetto volto al miglioramento delle performance del proprio patrimonio immobiliare e delle attività di facility management, e all’efficientamento dei consumi energetici. Con Microsoft e il partner Iconics, l’istituto utilizza i dati per identificare proattivamente gli errori, aumentare il comfort e diminuire il consumo energetico degli edifici così da ridurre l’impronta ecologica aziendale. Utilizzando Azure IoT, e le funzionalità AI di Azure e Iconics, è stato ridotto il consumo energetico annuo del 15%, pari a 2,5 GWh all’anno. Si prevede l’estensione del modello ora anche in altri edifici per incrementare i risparmi possibili (solo nel primo semestre sono stati pari a 500mila euro). 

Per quanto riguarda invece l’utilizzo dell’AI, per esempio, è significativo il caso di Eni gas e luce all’interno di percorso a tutto tondo di trasformazione in una data driven company (anche in virtù della liberalizzazione del mercato dell’energia e della trasformazione del retail) con un focus su competenze, piattaforme e metodologie di lavoro. Il cloud di Microsoft ha abilitato potenza di calcolo e servizi di big data e AI per programmare con precisione le azioni necessarie a garantire risposte puntuali al fabbisogno energetico e per offrire vantaggi agli utenti finali abilitando confronti sui consumi in una logica di customer centricity.

Ed in ultimo, come esempio di implementazione intelligente dello smart working, ecco i casi di Sogei e Rina. Sogei già pre-covid ha avviato un processo di trasformazione della employee experience volta a migliorare la comunicazione e la collaborazione, grazie alla reingegnerizzazione della Intranet (tra i risultati anche la riduzione del 60% del volume della posta elettronica e un aumento del 194% dell’attività di collaboration). Rina, azienda multinazionale di certificazione, ispezione, testing, classificazione e consulenza, ha accelerato il percorso di trasformazione digitale cloud-based (con anche l’utilizzo della piattaforma cloud Dynamics 365) verso modalità operative basate su flessibilità e agilità dei team. Il personale con mansioni compatibili lavora in smart working ormai da oltre un anno. La pandemia ha spinto a potenziare ulteriormente modelli di lavoro sempre più ibridi e un utilizzo massiccio di tool per la collaborazione come Teams.

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