Cloud, cybersecurity, blockchain, IoT e intelligenza artificiale, sono i digital enabler che hanno trainato il mercato digitale durante la pandemia e che incideranno sull’evoluzione della società nei prossimi anni. E’ un punto su cui concordano gli analisti italiani e stranieri quando indicano, a partire dall’utilizzo di queste tecnologie, i trend in atto nei prossimi anni. Oggi i temi della trasformazione digitale sulla base di questi strumenti incontrano la sensibilità crescente anche a livello europeo. In particolare, per quanto riguarda l’intelligenza artificiale, l’UE, seppur in ritardo, si è attivata attraverso l’adozione di misure per la crescita del settore, sia in termini di competenze, sia in termini di applicazione con una specifica attenzione agli aspetti etici, sociali e regolatori.

Impatto economico dell'AI stimato al 2030 (fonte: McKinsey)
Impatto economico dell’AI stimato al 2030 (fonte: McKinsey)

Lo  dimostrano il whitepaper pubblicato nel 2020 e la proposta di regolamento pubblicata dello scorso 21 aprile, con diversi Paesi in via di definizione di un proprio piano organico per infondere fiducia e far crescere le competenze dirette e indirette in IA e stimolarne l’utilizzo. In questo contesto si aggiunge il contributo del documento “Promuovere lo Sviluppo e l’Adozione dell’Intelligenza Artificiale a supporto della ripresa” predisposto dal tavolo di lavoro Anitec-Assinform Intelligenza Artificiale e presentato nel corso dell’evento L’Intelligenza Artificiale Motore della Ripresa: una Call to Action per l’Italia promosso dall’associazione per contribuire a individuare possibili interventi per la diffusione dell’ intelligenza artificiale nell’Italia post-pandemica.

Nel panorama globale, l’Italia si colloca indietro rispetto ai grandi competitor ma anche nei confronti di alcuni Paesi europei, sia in termini di investimenti pubblici sia in termini di utilizzo nel settore privato. E mentre il documento evidenzia come lo sfruttamento della crescente mole di dati prodotti da imprese, amministrazioni e cittadini non possa prescindere dall’AI per migliorare l’efficienza, risulta evidente l’importanza della qualità delle relazioni tra imprese, cittadini/consumatori e PA così come la tipologia di servizi e prodotti in un’ottica di migliore fruibilità.

Livello di diffusione di soluzioni AI e ambiti di applicazione (fonte: Anitec-Assinform Il Digitale in Italia 2020)

L’AI è alla base della ripresa per il suo potenziale applicativo che può essere determinante anche per l’efficienza della PA e in generale per la vita dei cittadini. Questo però sulla base di alcuni presupposti ben evidenziati dal documento. L’intelligenza artificiale si “affianca” alle risorse umane e non rappresenta una forza in contrapposizione ed anche per questo serve un piano di formazione rapido, efficace e continuo che punti sulle nuove generazioni per formare competenze e riqualificare la forza lavoro attuale.

È necessaria quindi – spiega Marco Gay, presidente Anitec-Assinform – una visione di politica industriale a livello di sistema paese con un chiaro sostegno all’AI che si integri nel Piano Transizione 4.0. Abbiamo bisogno di valorizzare la mole di dati prodotti e di sfruttare al meglio le potenzialità delll’AI, costruendo in Europa un sistema di regole che stimoli l’innovazione e che rafforzi la competitività del nostro continente ]…[“.

Marco Gay, Presidente di Anitec-Assinform
Marco Gay, Presidente di Anitec-Assinform

In Italia servono inoltre un solido piano di formazione, una vision di investimento permanente, politiche di incentivi e una strategia per innescare sinergie e trasferimenti tecnologici virtuosi tra università e impresa. “Il whitepaper – spiega Marco Gay, presidente Anitec-Assinform – richiama lo sforzo di investimento previsto dal Pnrr che riteniamo costituisca un’opportunità unica per rilanciare, in modo efficace e coordinato, lo sviluppo dell’AI a livello nazionale. Perché ciò accada, la strategia post Covid-19 deve essere sorretta da una visione di investimento permanente che valorizzi il ruolo di queste tecnologie nella trasformazione dei processi e servizi delle PA, stimolando la creazione di un ecosistema virtuoso a vantaggio soprattutto delle piccole e medie imprese.

Il documento Anitec-Assinform presenta esempi applicativi in settori chiave (manifattura, salute, pubblica amministrazione per citarne alcuni) e proposte per i policy-maker. Si compone di diversi focus specifici relativi al monitoraggio delle tecnologie esistenti, contiene un’analisi del mercato e del contesto internazionale, con una breve panoramica per rappresentare quanto si stia facendo in Usa, Cina e Giappone. Rappresenta un approfondimento dei settori sanità e pharma, che dispongono di basi di dati enormi che si prestano a essere utilizzate attraverso sistemi di intelligenza artificiale.

Viene proposta anche un’analisi sulla formazione, in cui è evidenziato che l’efficacia e la correttezza delle soluzioni basate sull’AI da applicare all’interno delle industrie e dei prodotti si basano – oltre che sulle infrastrutture di calcolo e sui dati a disposizione – sulle competenze delle persone che costruiscono e allenano gli algoritmi utilizzati.

Il whitepaper rappresenta, inoltre, anche un vero e proprio lavoro in fieri. Il gruppo di lavoro Anitec-Assinform continuerà infatti a far evolvere lo studio integrandolo con altre case study di utilizzo, in sintonia con i lavori sui data spaces di Gaia-X e monitorando le evoluzioni tecnologiche in modo da continuare ad essere un punto di riferimento per l’impresa italiana in questo settore in forte evoluzione.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Condividi l'articolo: