Associare in modo univoco ad una persona fisica l’insieme dei dati digitali necessari per registrarne in sicurezza volontà ed azioni, quando opera nei sistemi informatici, in modo da poterli utilizzare anche per la sottoscrizione autentica dei documenti digitali, è oggi già possibile con le soluzioni ed i servizi disponibili. L’utilizzo stesso di Spid ne è la prova. Allo stesso tempo l’identità digitale, in questa accezione estesa, è evidente quanto possa sollecitare l’attenzione del cybercrime. Violarla, riuscire in quello che gli esperti chiamano digital identity theft, è evidente come rappresenti uno dei crimini informatici più pericolosi, tanto più in questa fase di spinta ed accelerazione, anche nel nostro Paese, all’utilizzo dei servizi privati come di quelli offerti dalla PA, basati proprio su queste tecnologie.

Anche per questo, fanno registrare un’importante crescita sul mercato, e sono di interesse per le aziende clienti le soluzioni di protezione dell’identità digitale. Secondo IndustryArc, il solo mercato dei sistemi di verifica delle violazioni varrà entro il 2026 quasi 12 miliardi di dollari.
Mentre i numeri di Fortune Business Insights, dicono che il mercato dei sistemi di gestione dell’identità e degli accessi raggiungerà, entro il 2026, un valore di circa 25 miliardi di dollari (Cagr 13,2% nel periodo considerato), grazie anche all’implementazione di tecnologie blockchain innestate nella gestione delle operation legate ai task Iam (Identity Access Management) e a quelle legate all’AI e al machine learning.

La gestione dell’accesso alle identità offre alle aziende un framework per governare in modo efficace le identità degli utenti, sfruttando una serie di automatismi ed intelligenze, e può comprendere funzioni come la creazione di identità segmentate per diversi sistemi, un robusto servizio di autenticazione, e lo scambio sicuro di dati e informazioni. C’è inoltre un mercato, ancora più ampio, che comprende oltre ai precedenti anche quello dei sistemi biometrici per l’utilizzo e la gestione delle identità che, secondo Research & Markets maturerà una spesa complessiva entro il 2026 di quasi 50 miliardi di dollari. Insomma, si tratta di una partita dal piatto ricco. Ed è facile capire perché.

Research And Markets
Stime di spesa globale per i sistemi biometrici e di identity management (fonte: Research And Markets)

Se un’organizzazione sottoposta ad audit può dimostrare di disporre di misure per mitigare il rischio di furto o di utilizzo improprio dei dati, oltre a soddisfare i criteri imposti dalle diverse normative (tra cui il Gdpr), potrà contare poi su maggior credito e fiducia agli occhi di clienti e partner, mentre è evidente come il rischio associato alla gestione di identità e accessi da un lato può favorire (ma in senso opposto può mettere in crisi in modo evidente) le possibilità di crescita sul mercato, anche perché, sempre secondo i numeri di Fortune Business Insights, proprio nelle grandi aziende il 70% delle violazioni inizia sfruttando credenziali privilegiate rubate.

Grazie alle caratteristiche via via sempre più evolute, il tasso di adozione delle soluzioni di identità digitale basate su cloud continuerà a crescere: facilità d’uso, riduzione dei costi (anche di installazione e manutenzione) tra i driver. Ma, ancora, con modalità di implementazione on-premise prevalenti, perché spesso le grandi aziende dispongono dell’infrastruttura necessaria per implementare le proprie soluzioni on-premise e lo preferiscono. Aspetto che non implica però la rinuncia all’utilizzo massiccio di sistemi di autenticazioni potenziati e resi più sicuri dall’utilizzo dei parametri biometrici, raccolti per esempio grazie ai sensori presenti sugli smartphone, e quindi ai relativi servizi cloud.

Tra gli attori più importanti nel mercato delle soluzioni Iam e di protezione dell’identità vi sono realtà meno conosciute come ForgeRock, Core Security, Centrify, Beta SystemsCrossmatch, Cyberark, Fischer Identity, Gemalto, ma soprattutto attori del calibro di CA Technologies, Symantec, Siemens AG, Oracle, HP Development Company LP, Amazon Web Services, Avatier, Ibm, Microsoft e Akamai Technologies

Quello della protezione dal furto di identità, tuttavia, non è uno sforzo fondamentale da compiere solo da parte delle aziende, perché anche la dispersione di informazioni sensibili personali, durante la navigazione o l’utilizzo dei principali servizi finance, health etc., porta a gravi compromissioni, fino al furto di identità, e solo nel 2020 il costo delle frodi generate da dati diffusi in modo non corretto hanno pesato per 43 miliardi di dollari.

Nello specifico del contesto italiano, per esempio, basterebbe notare come l’ultimo aggiornamento dell’Osservatorio sulle Frodi Creditizie e i furti di identità realizzato da CrifMisterCredit (luglio 2021) evidenzi che nel 2020 in Italia i casi rilevati siano stati quasi 22mila per un danno stimato che sfiora i 125 milioni di euro. Se rispetto all’anno precedente il numero di frodi risulta in netto calo (-32,4%) – e rispecchia la contrazione delle erogazioni di credito alle famiglie dovuto all’emergenza sanitaria – allo stesso tempo è aumentato l’importo medio frodato (+21,8%), attestatosi a circa 5.650 euro, a dimostrazione dell’efficienza delle organizzazioni criminali e della capacità di concentrare gli sforzi quando dove possono rendere di più.

Furti di identità e frodi creditizie (fonte: Osservatorio Crif Mister Credit)
Furti di identità e frodi creditizie (fonte: Osservatorio Crif Mister Credit)

Interessante è poi considerare anche l’affermarsi di una serie di servizi ad hoc proprio in relazione ai problemi di identity theft. Con l’aumentare dei rischi legati al furto di identità, all’estorsione informatica, social engineering, etc. le assicurazioni avevano già iniziato ad offrire da polizze a pacchetto, come quelle per la copertura dei danni a vantaggio dei proprietari di casa, ma oggi il mercato si sta riorganizzando anche per includere protezione specifiche, come parte di una polizza pacchetto, in polizze stand-alone: un mercato in crescita anche del 28% (fonte: AM Best).

Di fatto, accanto alla possibilità di proteggersi semplicemente dalle frodi online in ambito finance, cresce anche la sensibilità dell’utente finale per la tutela delle informazioni di identità e ne beneficia quindi anche il mercato di specifiche soluzioni per la protezione delle informazioni personali come per esempio LifeLock, Identity Guard (sfrutta l’intelligenza di Ibm Watson), Complete ID (Experian), PrivacyGuard. 

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