Come ogni anno, Oracle chiama a raccolta il canale per fare il punto sulle strategie cloud più efficaci a sostenere il business dell’intero ecosistema di partner e aziende, avviare nuove collaborazioni.
Assistono a questa edizione 2022 dell’Opef – Oracle Partner Executive Forum qualche centinaio di partecipanti, riuniti all’insegna del claim “United through diversity, il fil-rouge dell’evento, a sottolineare l’importanza della diversità come valore chiave per le imprese, sia da un punto di vista etico sia di business, per creare un ecosistema nel quale conta l’unicità ma è altrettanto fondamentale fare squadra: ogni soggetto deve contribuire secondo il proprio dna e i propri punti di forza al progresso comune.
Nuovi asset di sperimentazione
E’ Alessandro Ippolito, Vp e country manager di Oracle, ad aprire l’evento condividendo i passi nella roadmap del gruppo degli ultimi mesi, che danno vita a nuove opportunità per il canale. A partire dall’inaugurazione a dicembre di una nuova regione italiana dedicata al cloud e di altre iniziative che portano a fattor comune strumenti per una sperimentazione sul campo più mirata e lo sviluppo di nuove competenze.
“L’apertura nei prossimi giorni a Milano della Cloud Region italiana di Oracle rappresenta un’opportunità per i nostri partner che vogliono sfruttare la potenza, la sicurezza e la bassa latenza dell’Oracle Cloud Infrastructure sul territorio nazionale, con vantaggi per i loro clienti dei settori privati e pubblici che hanno particolari requisiti sulla residenza dei dati”, esordisce Ippolito.
Un’altra importante novità è rappresentata dal Lean Experience Factory, una sperimentazione da poco lanciata da McKinsey nella fabbrica di Pordenone. “Un progetto che ci vede presenti come vendor di riferimento per le applicazioni cloud Erp ed Scm nel settore del manufacturing – prosegue Ippolito -, che offre ai nostri partner uno scenario reale nel quale invitare clienti e prospect per far toccare loro con mano l’agilità, la flessibilità e la sostenibilità, fondamentali in quest’epoca di cambiamento. Annunciata dal manager anche una task force creata per aiutare partner e clienti ad avvalersi dei dispositivi del Pnrr, “coniugata con un’offerta di Oracle vasta, che va dalle soluzioni SaaS cloud-native fino ai sistemi hardware che supportano al meglio la gestione di dati e applicazioni”.
Molte le testimonianze dei partner Oracle sulle sperimentazioni sulla cloud region, come quelle di Accenture e Italware con i rispettivi casi di Poste Italiane, che utilizza la suite Oracle Cloud Hcm per gestire e formare le risorse umane, e Do-It, con l’uso della soluzione di High Performance Computing basata su Oracle Cloud Infrastructure (Oci) per Punch Torino, società di sviluppo e prototipazione nell’automotive.
Sul palco di Opef anche il caso Noovle, la cloud company del Gruppo Tim che in quest’ambito ha siglato un accordo di partnership con Oracle: “Noovle è l’artefice dell’accelerazione digitale all’interno del gruppo Tim, e in tal ruolo ha scelto di avvalersi anche di tecnologie infrastrutturali e applicazioni Oracle Cloud, e un attore fondamentale per offrire servizi in ottica multicloud ai propri clienti del settore privato e pubblico”, commenta Alfredo Nulli, Vp portfolio e Coe (Centre of excellence) di Noovle.
Partner Oracle, trusted advisor dei progetti
Oracle intensifica gli sforzi verso un sempre maggior coinvolgimento dei partner applicativi, system integrator e società di consulenza, già nella fase di demand generation, all’inizio del ciclo di vendita, per accelerare congiuntamente le opportunità di trasformazione digitale dei clienti.
Per intercettare le esigenze di digitalizzazione delle Pmi e non solo, Oracle vuole sviluppare il mercato potenziale in ambito applicativo e fornire al contempo ai partner formazione e condivisione di expertise.
Lo spiega Laura Lorenzini, alliances and channels SaaS director di Oracle Italia, annunciando nel corso della tavola rotonda la nuova strategia che coinvolge l’ecosistema Oracle SaaS: “Quest’anno l’obiettivo che ci siamo dati è quello di aumentare il mercato potenziale in ambito applicativo, facendo squadra e portando a bordo le competenze di Oracle Consulting, con un modello di ingaggio flessibile, che sarà collegato a linee guida per la governance del progetto. La consulenza interna di Oracle si metterà a disposizione dei partner svolgendo il ruolo di co-delivery o quello di semplice advisor, a seconda delle esigenze del partner e del cliente. L’obiettivo comune è di completare la delivery del progetto del cliente massimizzando i risultati nei tempi prestabiliti”.
Samuele Mazzuferi, alliances & channels sales leader di Oracle, interviene dando un focus sulla tecnologia on-premise e i sistemi ingegnerizzati cloud systems. Si tratta di business consolidati, il cui giro d’affari, soprattutto in ambito cloud systems, passa quasi totalmente dai partner di canale in Italia, e vede una crescita significativa anno su anno. “In Italia, oltre il 70% dei database Oracle sono ospitati su sistemi ingegnerizzati Oracle Exadata, una percentuale molto più alta che in altri Paesi europei. Ecco perché quest’anno la parola d’ordine per i nostri partner è concretizzare, ovvero aiutare i clienti a realizzare i propri progetti di trasformazione digitale data-driven. Questo significa anche investire nei percorsi formativi dei partner, in modo da offrire loro strumenti utili a proporre le soluzioni e fare integrazione secondo nuove tendenze”.
Come cambia il ruolo dei partner nei progetti cloud IaaS e PaaS. Lo spiega Fabio Sanginesi, alliances & channels cloud leader Oracle Italia: “I progetti che ci vedono coinvolti sono per la maggior parte trasformazionali e nella stragrande maggioranza dei casi toccano workload critici. I partner svolgono in essi un ruolo fondamentale, come trusted advisor dei nostri comuni clienti e integratori delle diverse tecnologie. In ambito multicloud, ad esempio, con le nostre alleanze strategiche con Microsoft Azure e VMware, sono proprio i partner a giocare il ruolo centrale di coordinamento”.
Il manager descrive anche una serie di iniziative a supporto dei partner in ambito IaaS e PaaS su Oci: “Nuovi strumenti che permettono ai system integrator di ottimizzare costi e risorse e incrementare marginalità ed efficienza nei grandi progetti trasformazionali”, spiega. Ovvero: un piano incentivale legato al consumo dei crediti, con incentivi fino al 35% del consumo del cloud del cliente; unlimited training: fino a dicembre 2021, i partner hanno la possibilità di accedere alle piattaforme Oracle di training in maniera gratuita, potendo ottenere più facilmente le certificazioni indispensabili per avere gli incentivi; la cloud region italiana, attiva dall’ultima settimana di novembre, diventa strumento fortemente abilitante, con attività di enablement e sessioni dedicate alle forze commerciali, sessioni tecniche per i pre-sales e webinar hands-on guidati dai cloud architect di Oracle; support rewards e lift services, due dei principali programmi recentemente lanciati da Oracle per semplificare la transizione al cloud.
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