Il settore assicurativo vive oggi profondi cambiamenti che impattano sul modello di business delle realtà che vi operano. La situazione emergenziale incrementa il bisogno di coperture assicurative e gli utenti si aspettano un’esperienza multicanale sempre più costruita sul digitale. Insurtech e bigtech investono massicciamente per incrementare lo sviluppo di nuove tecnologie e promuovere l’innovazione. Lo conferma anche il World InsurTech Report 2021 di Capgemini, che evidenzia come i player digitali di nuova generazione stiano offrendo servizi sempre più personalizzati e una migliore customer experience, sviluppando competenze tecnologiche sempre più mirate. È questo lo scenario dal quale parte l’intervista a Monia Ferrari, Financial Services Director di Capgemini Business Unit Italy. 

Quanto è forte, all’interno del settore assicurativo italiano, la competition esercitata dai nuovi player digitali di nuova generazione? La situazione è allineata a quanto rilevato dal World InsurTech Report 2021 o ci sono delle peculiarità?

“A livello internazionale è in continua crescita la propensione dei clienti finali all’acquisto presso player non tradizionali, in prevalenza digitali. Monitoriamo questo dato ormai da diversi anni ed oggi ha raggiunto il 50% mentre nel 2016 solo il 17% dei clienti manifestava interesse verso un acquisto da un canale di questo tipo. Il fenomeno è di rilievo anche in Italia che ha visto il proliferare di nuovi player digitali sebbene i dati della raccolta premi indichino come questo sia un canale che ha ancora ampi margi di crescita per la vendita di prodotti assicurativi”.


Quali sono le strategie di business messe in atto dalle compagnie assicurative in Italia (ottimizzazione delle relazioni con il cliente, revisione dell’offerta, etc.)?

Monia Ferrari, Financial Services Director di Capgemini Business Unit Italia
Monia Ferrari, Financial Services Director di Capgemini Business Unit Italia

“Le dinamiche di business sono di fronte a profondi mutamenti che impattano sul modello di business delle compagnie. Il Covid ha incrementato il bisogno di coperture assicurative e i clienti, complice il distanziamento dettato dalla pandemia, si attendono sempre più un’esperienza multicanale e digitale. Le compagnie dal canto loro puntano sempre più anche sull’innovazione di prodotto (instant insurance, prodotti parametrici, prodotti legati alla sostenibilità per citarne alcuni) che deve essere sostenuta da una efficienza operativa in grado di migliorarne i margini e il servizio al cliente”.

Quali sono gli strumenti abilitanti maggiormente utilizzati (M&As, alleanze, rafforzamento degli investimenti IT e digital)?

“Nel nostro Paese, si assiste orami da anni ad una concentrazione, in cui i maggiori player del settore giocano sempre più il ruolo di consolidatori. Dal punto di vista tecnologico le compagnie stanno guardando sempre più al mondo delle startup, in particolare alle insurtech con cui stringono partnership e accordi distributivi, facendo leva su modelli innovativi sia per quanto riguarda nuovi prodotti/servizi sia per l’assistenza ai clienti. Inoltre, si assiste ad un passaggio dal modello distributivo in partnership con un network di imprese del mondo assicurativo o di altre industry a un prodotto assicurativo completamente integrato nell’offerta commerciale dei partner stessi”.

Quali sono i principali filoni tecnologici su cui gli investimenti delle compagnie assicurative italiane convergono?

“Le compagnie assicurative, trovandosi sempre più in competizione con i player tecnologici stanno investendo per garantire una customer experience multicanale realmente  omni-canale in grado di soddisfare le aspettative dei clienti attraverso una iper personalizzazione dell’offerta ed un supporto digitale alla rete di vendita tradizionale. In supporto allo sviluppo dei prodotti le compagnie stanno investendo in sistemi in grado di migliorare la tariffazione sulla base delle caratteristiche del singolo e dei suoi comportamenti. Dal punto di vista puramente tecnologico, invece, le soluzioni in cloud rappresentano ormai un must“.

Quali sono i principali punti di forza, in termini di capitale umano, tecnologico e consulenziale, su cui Capgemini Italia fa leva per indirizzare le esigenze di trasformazione del settore?

“Le collaborazioni attive con tutti i principali gruppi assicurativi in Italia ci consente una vista privilegiata d’insieme del mercato in grado di offrire un valore distintivo per i nostri clienti. In un mercato in cui l’innovazione tecnologica rappresenta un elemento imprescindibile per la trasformazione del modello di business delle compagnie, la possibilità anche grazie al nostro network internazionale, di accompagnare i nostri clienti mutuando esperienze innovative di successo, già implementate in altri Paesi e/o mercati, è un elemento su cui osserviamo un sempre maggiore interesse da parte delle compagnie”. 

Qual è il supporto che Capgemini è chiamata a dare alle compagnie assicurative italiane? Obiettivi e capacità messe in campo.

“Negli ultimi anni abbiamo ulteriormente rafforzato la nostra capacità di essere Partner full liner per le compagnie. L’acquisizione di Doing e Frog hanno rafforzato le nostre capabilities di Design & Engagement e Communication & Marketing. L’ingresso nel gruppo Capgemini di Altran ci permette di offrire ai nostri clienti competenze distintive in ambito IoT e Digital Health, solo per citare alcuni esempi. Inoltre in uno scenario di mercato in cui la scarsità di risorse IT in Europa e anche Italia mina la fattibilità di messa a terra di importanti programmi di trasformazione, il potere offrire una delivery distribuita, garantita da un forte presidio on site, è un elemento che i nostri clienti ci stanno chiedendo con sempre maggiore frequenza”.

C’è qualche case study (anche anonimo) che ritiene interessante per contenuto tecnologico, obiettivi risultati ottenuti dal cliente?

“Le maggiori compagnie del mondo ed anche in Italia, stanno maturando nella costruzioni di eco-sistemi interni ed esterni che vanno oltre al bank-assurance tradizionali. Pensiamo all’iniziativa Future4Care in cui con il nostro contributo, Generali France, Sanofi, Orange stanno creando un ecosistema che include anche startup per una nuova piattaforma di servizi innovativi nell’Healthcare. La nostra ricerca World Insurance Report evidenzia molti esempi  sia di nuovi sistemi che di nuovi modelli distributivi omni-channel, come ad esempio quello di chubb. Dobbiamo però evidenziare che sicuramente il mondo assicurativo può mutuare esperienze di successo anche da altri settori che hanno vissuto trasformazioni analoghe, come quello del Retail e del Telco, sia in termini di relazione di canale, che di modelli di Real-Time Engagement che di soluzioni tecnologiche”.

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