Accompagnare le aziende Leader nel percorso di Digital Transformation è il cuore del business di Capgemini, nonché la sua “ragion d’essere”. Capgemini è uno dei Leader Globali ed il maggiore in Europa, nella Digital Transformation e nei servizi di consulenza, tecnologici, di ingegneria necessari per concretizzarla e portarla a scala. Per supportare e guidare i Leader Globali attraverso la Trasformazione Digitale non servono solo talenti, cultura dell’innovazione, capacità progettuali, portafogli di soluzioni completi ed orientati al business, ma ci vuole un Framework per la Digital Transformation. Un Framework che sia da guida per le organizzazione nel sistematizzare, prioritizzare le proprie iniziative di Innovazione e strutturarle in un percorso consistente verso la “Digital Mastery”.

Massimo Ippoliti, Chief Technology & Innovation Officer Capgemini in Italia
Massimo Ippoliti, Chief Technology & Innovation Officer Capgemini in Italia

Capgemini ha realizzato questo Framework nel 2011 con Il Massachusetts Institute of Technology (MIT) ed il suo Capgemini Research Institute, tra i migliori Istituti di Ricerca privata al mondo, lo aggiorna periodicamente, con studi svolti su scala Globale, per verificare lo stato di salute dei percorsi di Digitalizzazione delle aziende in tutto il mondo.

Con Massimo Ippoliti, Chief Technology & Innovation Officer di Capgemini in Italia, abbiamo discusso i risultati della più recente tra queste ricerche: “Digital Mastery 2020: How organizations have progressed in their digital transformations over the past two years”. Ci siamo focalizzati sulla trasformazione del Framework nel tempo e su  quella dei Digital Master, sulle tecnologie che abilitano i nuovi percorsi di Trasformazione.

Le Capacità necessarie per essere Digital Master

I  Digital Master sono quelle organizzazioni che riescono a rendere la tecnologia parte integrante del proprio modello di business, che riescono a fondere tecnologie e business in un sistema organico che diventa parte della cultura aziendale. “Possono essere considerate Techno-Business, quelle organizzazioni che grazie ad un insieme ben orchestrato di capacità tecnologiche, di business ed organizzative, riescono ad eccellere nelle proprie performance economiche di breve e lungo periodo, in termini di Top-Line, redditività e di valutazione di mercato” afferma Massimo Ippoliti.

La nuova ricerca sulla Digital Mastery
La nuova ricerca sulla Digital Mastery

Il percorso verso la Digital Mastery si articola attraverso due direttrici. La prima è quella Tecnologica (“Digital Capability”), le capacità di trasformare la “Customer Experience”, ottimizzando e rendendo scalabili le “Operations” attraverso Talenti ed organizzazioni eco-sistemiche. Sviluppando queste capacità, le organizzazione possono trasformare il proprio modello di Business verso modelli più avanzati come quelli di “Piattaforma”. La seconda direttrice è quella  della “Leadership del Cambiamento” (“Leadership Capability”), le capacità  di metabolizzare le tecnologie all’interno dell’organizzazione aziendale, di governarne il cambiamento, di sviluppare un cultura aperta alla trasformazione, collaborativa e guidata da Leader con una Visione chiara ed un Purpose condiviso.

Massimo Ippoliti evidenzia “È proprio l’insieme di queste due diverse dimensioni che permette alle tecnologie innovative di trasformarsi in differenziale competitivo” e continua “Le organizzazioni tendono a sbilanciarsi tra queste dimensioni e talvolta a perdere i riferimenti nella complessità che accompagna la Trasformazione Digitale. Proprio per questo utilizzare un Framework che dettagliando queste dimensioni  ne  sia uno strumento di navigazione è particolarmente utile ed apprezzato tra le aziende Leader”.

La Digital Mastery negli ultimi anni

Dalla nostra ultima ricerca emerge l’accelerazione straordinaria – rispetto ai risultati rilevati nel 2018 – nello sviluppo delle iniziative di Trasformazione Digitale e di Leadership. La pandemia e la conseguente esigenza di reinventarsi sul mercato, nonché l’emergenza di attivare stili di vita e modelli di lavoro  low-touch, hanno senza dubbio, trainato questo risultato”.

Percentuale di aziende per settore economico che ritengono di avere le capability necessarie, 2018 vs 2020
Percentuale di aziende per settore economico che ritengono di avere le capability necessarie, 2018 vs 2020 – Fonte: Capgemini Research Institute, Digital Mastery Survey (1.000 rispondenti)

La Digital Mastery, negli ultimi anni ha assunto nuove caratteristiche, che il Framework accoglie e che le nostre ricerche approfondiscono” osserva Massimo Ippoliti e chiarisce “nel 2018 abbiamo iniziato ad osservare in modo strutturato la Trasformazione Digitale nell’ambito Talenti ed Organizzazioni, nel 2020 abbiamo concentrato la nostra ricerca sul Purpose, oltre ad aggiornare le dimensioni relative ai modelli di Business,  Piattaforme Digitali, Customer Experience, Employee Experience ed Operations”.

Il Purpose, motore emotivo ed ancestrale che guida, ispira e catalizza le azioni collaborative. La vera e propria “raison-d’etre” dell’organizzazione, che crea il sentire comune ed il senso di azione collettivo. Il Purpose integra la Visione manageriale ispirando la crescita delle aziende, la capacità di allineare tecnologia e business e di coinvolgere le risorse attraverso una cultura aperta, stimolante, ad alto impatto sociale.

Evidenzia Massimo Ippoliti che “il report Digital Mastery 2020, mette in luce la sempre maggiore importanza per clienti e dipendenti aziendali del tema della sostenibilità nell’ambito delle strategie di Trasformazione Digitale. Le tematiche della sostenibilità e del Purpose organizzativo, sono diventate una priorità manageriale oggettiva e stanno iniziando ad essere integrate nelle strategie di Trasformazione Digitale”.

Il Purpose è elemento centrale anche nel percorso di trasformazione di una grande organizzazione come Capgemini, un organizzazione che supporta attivamente i propri clienti e talenti nel costruire il proprio futuro (“Get the future you want”), a cavalcare le tecnologie, a liberare e valorizzare l’energia umana attraverso la Tecnologia, per un futuro sostenibile ed inclusivo.  

Settori e dimensioni dei Digital Mastery

I Digital Master hanno dimensioni aziendali differenti e caratterizzano tutti i settori, la loro distribuzione non è però omogenea.

Dalla lettura dei risultati del report Digital Mastery 2020, emerge che il settore Retail è quello dove i Digital Master si sono sviluppati maggiormente negli ultimi due anni. “La tendenziale ma forzata trasformazione dei comportamenti di consumo ha spinto gli investimenti in soluzioni di e-commerce e tecnologie low touch e indotto profondi cambiamenti organizzativi nel settore” spiega Ippoliti.

Anche il settore delle Telecomunicazioni vede la presenza di numerosi Digital Master. “Gli operatori  hanno lavorato alla digitalizzazione sia delle relazioni con i clienti che delle operations di rete, per abilitare servizi sempre più personalizzati, preparandosi alla rivoluzione del 5G” puntualizza Massimo Ippoliti.

Segue il comparto Automotive dove, sostiene Ippoliti, “Transizione Energetica e Veicoli a guida autonoma, sono le grandi trasformazioni sistemiche che richiedono servizi digitali innovativi ed hanno determinato l’accelerazione nel percorso di trasformazione”.

Il settore del Banking, che nell’analisi del 2018 presentava già un buon livello di digitalizzazione, soprattutto per quanto riguarda l’utilizzo dei nuovi canali digitali, non ha mostrato un’accelerazione significativa “molto probabilmente a causa dell’inerzia indotta dai sistemi legacy, fenomeno che caratterizza anche il settore assicurativo” evidenzia Massimo Ippoliti.

Il settore Energy & utilities, invece, tra le analisi del 2018 e del 2020, non ha mostrato una particolare crescita delle iniziative di digitalizzazione. Ippoliti spiega così questo dato: “Le ricerche del 2018 e del 2020 non hanno evidentemente potuto recepire gli effetti di una serie di progetti innovativi, riconducibili alla transizione energetica, attivati in questi ultimi mesi”.

Dal 2018, il gap tra piccole e grandi imprese appare aumentato in modo significativo. “Le aziende più grandi hanno, maggiori possibilità di testare, sperimentare, valutare nuove idee per poter progredire in contesti volatili e variabili; hanno maggiori risorse per il reskilling delle proprie risorse, per costruire ecosistemi, finalizzare acquisizioni e partnership. D’altra parte le piccole aziende non riescono a sfruttare il vantaggio offerto dalla riduzione delle barriere all’entrata alle tecnologie innovative a causa, prevalentemente, di fattori culturali”.

La Digital Mastery delle aziende italiane

In questi ultimi due anni, il percorso delle Digital Mastery è stato accelerato soprattutto dalle aziende italiane.

Già due anni fa” spiega Ippoliti “l’Italia era considerata tra i paesi a maggior potenziale di crescita i termini di digitalizzazione e innovazione, alla luce – va detto – del suo scarso posizionamento di partenza, in relazione sia alla dimensione digitale sia alla capacità di gestire il cambiamento tecnologico”.

In questo periodo, la situazione è decisamente cambiata: sono molte le aziende italiane che da un punto di vista della trasformazione digitale hanno raggiunto una leadership europea. Massimo Ippoliti fa esempi concreti: “Questo cambio di passo è particolarmente evidente nel retail, nell’energy e nel mondo della sostenibilità”.

Le aziende più grandi hanno accelerato maggiormente il loro percorso di digitalizzazione, attraverso centri di innovazione, sviluppando ecosistemi di startup, e si sono dimostrate molto attive nelle operazioni di M&A.

Partendo da una situazione più arretrata, le aziende Italiane non solo sembrano aver colmato il loro gap ma si posizionano al di sopra della media globale in termini di digitalizzazione. “Gli executive italiani che, nell’analisi del 2018, ritenevano il posizionamento delle loro aziende al di sotto della media globale, nel 2020, hanno mostrato una percezione molto migliorata” spiega Massimo Ippoliti.

Occorre però valutare questi risultati con attenzione” suggerisce Ippoliti “la pandemia ha senza dubbio determinato un senso di urgenza ed una minore resistenza al cambiamento. I buoni risultati in termini di continuità operativa e risultati hanno portato ad un forte entusiasmo degli executive italiani che hanno quindi partecipato all’indagine con estremo ottimismo rispetto a quella che potrebbe essere la reale maturità delle loro digital e leadership capability”.

L’innovazione tecnologica per abilitare la Digital Mastery

Le tecnologie che supportano la trasformazione digitale sono ormai molte e la complessità è cresciuta in modo esponenziale. Dall’inizio del decennio una nuova seconda ondata di tecnologie è arrivata, prima che molte aziende avessero metabolizzato la prima. La progressione in tecnologie come l’Internet of Things, Artificial Intelligence, Virtual ed Augmented Reality e 5G hanno aperto nuove opportunità per generare valore per le Organizzazioni. Capgemini, grazie alla sua caratterizzazione tecnologica e di innovazione è sicuramente un Partner particolarmente importante per le aziende nella navigazione attraverso la Trasformazione Techno-Business.

La lettura dei dati del report Digital Mastery 2020 mostra per le aziende italiane anche una buona capacità di innovazione tecnologica dei modelli di business. “Le aziende italiane sono state indubbiamente abili nell’adottare un diverso approccio al business fatto di modalità di lavoro integrate, rapidi e veloci, di maggiore collaborazione tra IT e business, di un maggior utilizzo di soluzioni digitali per reagire agli eventi non programmati non pianificati, come la pandemia” puntualizza Ippoliti.

Capgemini per  supportare  le aziende italiane verso la Digital Mastery

Il portafoglio e il framework strategico di offerta di Capgemini sono stati sviluppati proprio con l’obiettivo di supportare le aziende Leader in modo completo nel loro percorso di digitalizzazione e di integrazione della tecnologia nei propri modelli di business” sottolinea Massimo Ippoliti.

Il percorso fatto da Capgemini in Italia negli ultimi anni ha visto l’acquisizione di Doing, la nota Digital Agency dedicata alla Customer Experience e Service Design, l’introduzione dei servizi di Cloud & Infrastructure per la trasformazione tecnologica, l’acquisizione di Altran e la conseguente creazione di Capgemini Engeneeing dedicata all’innovazione nell’Ingegneria e sviluppo prodotto, l’introduzione di Capgemini Invent, il braccio della Consulenza Strategica del Gruppo. Il risultato è quindi è quello di un Partner di Innovazione che può veicolare da tutto il mondo le migliori competenze ed esperienze specializzate per industry e tecnologia, catalizzate da un Framework comune e da un modello di lavoro Agile e DevOps.

Tre sono le aree strategiche in cui Capgemini contribuisce alla Trasformazione delle aziende Leader:

Customer First – Un sistema organico di servizi per supportare le organizzazioni nel valorizzare la relazione con i clienti, trasformando ed innovando la Customer Experience: Comunicazione Digitale; Sviluppo del Brand; Progettazione di nuovi Servizi, Prodotti, Modelli di business attraverso le tecniche di Service Design; Disegno di esperienze innovative e memorabili; Realizzazione di soluzioni di Connected Marketing e di piattaforme di ingaggio con i clienti. Le competenze integrate di Capgemini permettono alle aziende di valorizzare i dati delle interazioni clienti e di quelli ambientali per realizzare modelli di ingaggio personalizzati e contestualizzati. “L’acquisizione di Doing da parte di Capgemini ha portato una incredibile accelerazione in quest’ambito di offerta e delle grandi professionalità” sottolinea Ippoliti.

Intelligent Industry – E’ il sistema di servizi di Capgemini a supporto della trasformazione delle Operations Industriali, area che ha avuto la maggior crescita negli ultimi anni. L’Intelligent Industry è un area di innovazione per le organizzazioni in diversi settori: Manifatturiero, Energetico, Telecomunicazioni, Consumer Product e Retail. La trasformazione verso l’Intelligence Industry si articola attraverso la Continuità Digitale di:

  • Intelligent Product – Lo sviluppo di prodotti innovativi, connessi, con intelligenza a bordo. “La recente acquisizione di Altran e la sua integrazione con i servizi digitali di Capgemini diventa elemento unico e differenziante nell’Innovazione dell’Ingegneria dei prodotti e dei servizi” osserva Massimo Ippoliti;
  • Intelligent Operation –  Connettere processi operativi e risorse aziendali, sfruttando l’automazione e “Software Defined Assets”, abilita nuovi utilizzi dell”Internet of Things” per innovare i siti industriali intelligenti;
  • Intelligent Service –  I servizi vengono abilitati dalla “continuità digitale” portando il valore dell’innovazione al cliente, abilitando nuovi modelli di business.

Enterprise Management – Innovare i processi interni all’azienda è nella tradizione di Capgemini, che ora assume per le aziende Leader una prospettiva diversa, sia per trasformare l’esperienza dei dipendenti, fornendo nuovi servizi a supporto dei modelli di lavoro ibrido, che per modernizzare i sistemi legacy, migliorando l’agilità di business.

Le tre strategiche poggiano su tre pilastri tecnologici: dati, cloud e cybersecurity, dove le capacità tecnologiche di Capgemini e quelle di portare “a scala” l’innovazione, realizzando progettualità complesse diventano il vero acceleratore della Trasformazione digitale delle organizzazioni che aspirano ad essere Digital Master.

Leggi tutti gli approfondimenti della Room Get the Future You Want.

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