L’emergenza sanitaria ha portato con sé una crisi economica inaspettata che ha travolto consumatori e aziende di ogni dimensione e settore. Quello manifatturiero è stato uno dei comparti maggiormente colpiti dalle conseguenze della pandemia: nel 2020 la produzione industriale in Italia è diminuita dell’11,4% rispetto all’anno precedente, con un crollo di oltre il 40% nei due mesi di lockdown (marzo e aprile 2020, fonte: Istat).
Basti pensare che a dicembre, l’Italia è stata per il terzo mese consecutivo l’economia del G20 con la più forte crescita del comparto manifatturiero, registrando un indice Pmi (Purchasing Manager Index) pari a 62, posizionandosi ben al di sopra della soglia 50 che separa la fase espansiva da quella recessiva (fonte: Ihs Markit).
Un settore in ripresa, dunque, in cui gli investimenti continueranno a rappresentare il principale volano di crescita per il biennio 2022 – 2023, trainati dalla progressiva attuazione dei progetti del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e del Piano Transizione 4.0 con l’obiettivo di “rafforzare il tasso di digitalizzazione, innovazione tecnologica e internazionalizzazione” del sistema produttivo e sostenere le imprese che investono in questa direzione.
La spesa digitale nel settore manifatturiero
Il ruolo del digitale si è rivelato fondamentale per far fronte all’emergenza. Mai come in questo momento, la capacità di innovazione delle imprese del settore manifatturiero e l’adozione delle tecnologie digitali abilitanti la fabbrica 4.0, a supporto di tutta la filiera – dall’ideazione, alla produzione, alla distribuzione e commercializzazione dei prodotti – si sono rivelate strategiche non solo per la ripartenza, ma per la sopravvivenza dell’intero sistema.NetConsulting cube, il mercato IT nel settore manifatturiero in Italia ha raggiunto un valore di oltre 4 miliardi di euro, registrando un incremento dell’7,2% sull’anno precedente. Il valore della spesa digitale generata dai progetti Industria 4.0 è stato di 3.165 milioni di euro, evidenziando un trend in crescita ancora più significativo (+9,0%).
Osservando i dati di mercato, dopo il trend negativo del 2020, il 2021 si conferma come l’anno della ripartenza per la spesa digitale delle industrie: secondo le stime diPer il 2022 ci si attende un’ulteriore accelerazione della spesa in innovazione digitale, con una crescita a doppia cifra (+10,5%) dei progetti legati ad Industria 4.0, sulla spinta del Piano Transizione 4.0 rinnovato per il triennio 2023 – 2025. Il Piano sarà finalizzato a sostenere la trasformazione digitale 4.0 e la transizione ecologica delle imprese, dando una maggiore attenzione all’innovazione, all’eco-sostenibilità ed agli investimenti green.
Le sfide delle aziende manifatturiere
La pandemia ha inevitabilmente ridisegnato le priorità di business del settore manifatturiero. Le prime sfide per le aziende si sono presentate nei confronti della forza lavoro, dei partner e dei clienti. In particolare, la carenza di materie prime – con il conseguente aumento dei prezzi – e la difficoltà di gestione dei rapporti con i fornitori a livello globale hanno messo le aziende di fronte alla necessità di rivedere i propri processi logistici e di porre, ancora più che in passato, forte attenzione al controllo dei costi. Questo nuovo scenario, oggi più che mai, richiede alle industrie una capacità di pianificazione, previsione della domanda e di risk management necessarie per reagire tempestivamente agli shock del mercato. Tutto ciò si traduce in un’attenzione verso la riduzione dei costi e l’efficienza operativa, che non può prescindere da una maggiore agilità e flessibilità del business, necessaria per sopravvivere nello scenario di incertezza attuale e gestire la nuova complessità delle supply chain.
Per le aziende è l’occasione per ripensare i modelli tradizionali di supply chain che non si adattano più al contesto attuale dove la catena di fornitura è sempre più integrata, con effetti a monte e a valle sempre più concatenati. Le supply chain in futuro dovranno essere sempre più resilienti, flessibili e sicure. Per le aziende del manifatturiero si rende dunque necessario rivalutare le strategie di supply chain management e intraprendere la transizione verso lo smart manufacturing per garantire intelligenza, orchestrazione e ottimizzazione all’interno delle fabbriche e lungo la catena del valore della produzione. In questo contesto, Industria 4.0 diventerà il nuovo paradigma della manifattura: grazie alle tecnologie digitali, le imprese manifatturiere saranno capaci di una maggiore interconnessione e cooperazione tra le proprie risorse (asset fisici, persone e informazioni, sia interne alla fabbrica sia distribuite lungo la value chain), e ciò cambierà in modo drastico la loro efficienza e la loro competitività.
Tra le sfide per il comparto manifatturiero, la trasformazione irreversibile innescata dalla pandemia ha messo in luce la necessità di ripensare il modello di gestione delle operazioni aziendali adeguandolo ad una realtà mutevole: gestire in maniera coordinata tutti i processi di business (marketing, vendita, servizio e supporto, collaborazione con i partner) e gli attori della filiera rende possibile una gestione più reattiva e flessibile dell’azienda. In quest’ottica, sarà necessario investire nell’adozione di piattaforme digitali di CRM e Smart Enterprise che permettano alle aziende di collaborare in modo più semplice, agile e integrato in tutti i processi e di aumentare la velocità di coordinamento, comunicazione e riconfigurazione dei processi di business ed al contempo di raccogliere le informazioni di tutti i touchpoint in una vista unica di clienti e processi.
Tra i processi aziendali, la vendita e l’assistenza clienti hanno subito dei cambiamenti significativi con l’avvento della pandemia, che ha portato come conseguenza un’accelerazione nella digitalizzazione delle esperienze di acquisto:customer journey. Infine, un’ultima sfida per le aziende manifatturiere accelerata dalla pandemia è quella della servitizzazione (Product as a Service), ovvero la ricerca di un modello di business che non ruota più esclusivamente attorno alla realizzazione e alla vendita di prodotti, ma che vede l’introduzione di servizi innovativi a corredo dei prodotti come un elemento strategico e competitivo della propria offerta. Per avere successo nella vendita di servizi sarà necessario disporre di un’infrastruttura agile, flessibile e adattabile, in cui il Cloud Computing rappresenterà la tecnologia abilitante.
e-commerce, clic and collect, self-service e altre forme di business sono modelli ormai destinati ad affermarsi sempre di più. Le aziende manifatturiere dovranno pianificare azioni per migliorare l’experience sui canali digitali, ma la chiave per avere successo in questi tempi incerti sarà un modello phygital che unisce i canali digitali a quelli fisici, fornendo ai clienti soluzioni di acquisto differenziate. Abbracciare una strategia «phygital» per le aziende manifatturiere significherà prima di tutto avviare una trasformazione verso una dimensione strategica cliente centrica e data driven: in quest’ottica sarà necessario investire sull’implementazione di strumenti e tecnologie per elaborare i dati relativi ai clienti e averne una vista unica e integrata su tutti i canali e lungo tutti ilI progetti digitali
Quali saranno, dunque, gli ambiti tecnologici su cui si concentreranno gli investimenti del settore manifatturiero in risposta alle sfide dettate dal contesto pandemico?NetConsulting cube che analizza i driver tecnologici di spesa delle aziende del comparto, le tecnologie principali indirizzate nel prossimo futuro saranno: · Cybersecurity: il tema è in primo piano dopo l’aumento degli attacchi informatici durante l’emergenza Covid-19; è aumentata la consapevolezza tra le aziende dell’importanza di proteggere non solo i dati e il patrimonio aziendale, ma anche la filiera produttiva e la supply chain, in una fase in cui sempre più i collegamenti agli endpoint aziendali avvengono da remoto. · Fabbrica 4.0: le aziende stanno traguardando diversi progetti in ambito Industria 4.0. Alcune attività in corso sono orientate a sfruttare gli investimenti in sensorizzazione frutto della prima fase del piano Industria/Impresa 4.0, volti in particolare a raccogliere i dati generati dai macchinari, oltre che a sfruttare maggiormente l’edge computing. In ambito produttivo si rilevano progetti basati su tecnologie di additive manufacturing, Mes e Industrial Internet. · Data Intelligence: si osserva un forte incremento dei progetti riguardanti soluzioni di BI/reporting che riguardano diverse aree aziendali, da quelle amministrative al marketing alla stessa produzione. L’esigenza di avere una supply chain sempre più integrata si traduce in un aumento degli investimenti in intelligenza artificiale e analytics, algoritmi e piattaforme di machine learning e realizzazione di data lake. · Digital Customer: l’accelerazione digitale della customer experience sta spingendo le aziende manifatturiere ad investire in soluzioni per conoscere e interagire con il digital customer. Soluzioni di customer journey analytics permettono di comprendere i comportamenti dei clienti e migliorare la progettazione del customer journey lungo tutti i tuoch point, insieme all’adozione di tool di CRM integrato e multicanale. In questo scenario si inseriscono anche gli strumenti di AI e machine learning per il marketing che permettono di processare grandi quantità di dati in real-time e, grazie all’analisi predittiva, sono in grado di suggerire interventi anticipando i cambiamenti dei consumatori. Da sottolineare che le piattaforme di CRM non sono legate unicamente alla componente di “esperienza cliente”. Il loro ruolo interviene anche nella gestione delle interazioni e dei flussi di lavoro con i partner della filiera di produzione, sviluppo, vendita e servizio, con l’obiettivo di coordinare tutti i processi, la collaborazione con i partner e tutti gli attori dell’ecosistema. La capacità di modificare i customer journey rapidamente e di dare insights specifici durante le interazioni tra clienti, dipendenti e partners permette di rendere più efficienti i processi porta a dei ritorni significativi sul business delle aziende.
Da un’indagine diConcludendo, per le realtà produttive è il momento di un cambio di passo: occorre spingere il piede sull’acceleratore del digitale e rivedere modelli di business e processi ormai obsoleti. Il perdurare dei cambiamenti innescati dalla pandemia, obbligherà le aziende ad accelerare strategie e progetti di digitalizzazione per intercettare le nuove esigenze di clienti, partner e fornitori. In questo scenario, l’innovazione tecnologica sarà protagonista della ripartenza del settore e del futuro del comparto.
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