Anno dopo anno, crescono le sfide per la sicurezza delle aziende e dal 2020 gli attacchi alle organizzazioni sono cresciuti per numero e per qualità, con il cybercrime pronto a fruttare la situazione critica legata alla pandemia.
Phishing e ransomware sono tra le minacce note, strettamente legate tra loro, che più hanno contribuito a mettere sotto pressione i team di sicurezza e i Cso, fruttando oltre 1,3 miliardi di dollari al cybercrime, ma anche le pratiche legate allo smart working hanno aperto nuovi “fronti”.
Per una buona protezione serve, prima di tutto, guadagnare la piena visibilità sugli incident e su tutto il “contesto” aziendale, essenziale per ridurre i tempi di risposta. Serve poi una collaborazione stretta tra i team IT e team di sicurezza per massimizzare la produttività e ridurre al minimo i rischi, ma anche poter stabilire le priorità di intervento sulla base di dati certi.
Queste sfide non sono sostenibili perseverando in un approccio basato su procedure manuali, serve invece disporre di soluzioni di sicurezza automatizzate che sfruttano l’intelligenza artificiale, l’apprendimento automatico, l’analisi della sicurezza e possono indirizzare anche l’azione per una risposta orchestrata agli incidenti. Sono i temi del whitepaper ServiceNow.
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