“Favorire la trasformazione digitale delle imprese in modo da superare più velocemente le contrazioni legate all’emergenza sanitaria, ma orientando gli investimenti in ambiti strategici per la competitività di tutto il sistema economico”. E’ con questi obiettivi che il ministero dello Sviluppo Economico ha studiato l’iniziativa Investimenti sostenibili 4.0 come regime di aiuto per il sostegno, sull’intero territorio nazionale, agli investimenti imprenditoriali “innovativi e sostenibili”. La misura è strutturata in modo specifico per incontrare le esigenze delle micro e delle piccole e medie imprese che investono in programmi ad “elevato contenuto tecnologico e conformi ai principi di tutela ambientale vigenti”, in modo coerente con il piano Transizione 4.0.
Si parla quindi di agevolazioni con priorità per quei progetti in grado di offrire un contributo agli obiettivi di sostenibilità definiti dall’UE, e nello specifico per favorire la transizione dell’impresa verso il paradigma dell’economia circolare e per migliorare la sostenibilità energetica dell’impresa.

Sono disponibili risorse per 678 milioni di euro (250 circa per le regioni del Centro Nord e oltre 427 per le regioni del Sud) di cui possono avvantaggiarsi le Pmi del settore manifatturiero i cui programmi sono diretti all’ampliamento della capacità alla diversificazione della produzione, funzionale a ottenere prodotti mai fabbricati in precedenza o al cambiamento fondamentale del processo di produzione di un’unità produttiva esistente ovvero alla realizzazione di una nuova unità produttiva. Inoltre è fissata nel 25% del totale la quota della dotazione finanziaria destinata ai programmi proposti dalle micro e piccole imprese.

Gli investimenti devono prevedere l’utilizzo delle tecnologie abilitanti afferenti al piano Transizione 4.0, come accennato, con alcuni vincoli (riguardo le spese ammissibili) stabiliti regione per regione. Inoltre gli investimenti devono essere avviati successivamente alla presentazione della domanda e prevedere un termine di ultimazione non successivo a dodici mesi dalla data del provvedimento di concessione delle agevolazioni. Le imprese poi possono ottenere, riguardo i criteri di valutazione, punteggi più elevati aggiuntivi se i programmi sono caratterizzati da un particolare contenuto di sostenibilità.

Le aziende che si candidano devono essere iscritte nel Registro delle Imprese ed essere attive (non in liquidazione volontaria, né sottoposte a procedure concorsuali, né “in difficoltà” al 31 dicembre 2019). Devono trovarsi in regime di contabilità ordinaria e disporre di almeno due bilanci approvati e depositati presso il registro delle imprese ovvero aver presentato, nel caso di imprese individuali e società di persone, almeno due dichiarazioni dei redditi (per le altre condizioni rimandiamo direttamente alla pagina di riferimento del Mise). Ma soprattutto le imprese che richiedono l’agevolazione non devono aver effettuato, nei due anni precedenti la presentazione della domanda, una delocalizzazione verso l’unità produttiva oggetto dell’investimento e dovranno impegnarsi a non farlo anche fino ai due anni successivi al completamento dell’investimento stesso.

Possono ottenere poi le agevolazioni definite all’articolo 6 del decreto 10 febbraio 2022 solo le spese funzionali alla realizzazione dei programmi e relative all’acquisto di nuove immobilizzazioni materiali e immateriali, come definite agli articoli 2423 e seguenti del codice civile che riguardano macchinari, impianti, attrezzature, opere murarie (con limitazioni), programmi informatici e licenze correlate, e l’acquisizione delle certificazioni ambientali.

Giancarlo Giorgetti, ministro dello Sviluppo Economico
Giancarlo Giorgetti, ministro dello Sviluppo Economico

Mentre per i progetti relativi agli investimenti per migliorare la sostenibilità energetica possono essere ammesse anche le spese per i servizi di consulenza diretti alla definizione della diagnosi energetica (con limitazioni).

Il Mise ha provveduto a stabilire infine ulteriori specifiche per quanto riguarda la forma del contributo in conto impianti, a copertura di una percentuale nominale massima delle spese ammissibili, determinata in funzione del territorio di realizzazione dell’investimento e della dimensione delle imprese beneficiarie.

Sono giorni “caldi” questi, in quanto si avvicinano alcune scadenze per le aziende. Le domande possono essere inviate solo in via telematica, attraverso la procedura messa a disposizione sul sito Internet di Invitalia. Dal 4 maggio le aziende possono quindi accedere alla piattaforma informatica per compilare le domande di ammissione che poi potranno essere presentate dal 18 maggio 2022.

Sostenere l’ammodernamento tecnologico delle imprese italiane attraverso investimenti in progetti innovativi destinati a migliorare la sostenibilità energetica dei processi produttivi è l’obiettivo dichiarato del ministero. “Di fronte al tema degli approvvigionamenti di materie prime, conseguenza della pandemia e del conflitto in Ucraina – dettaglia il ministro Giancarlo Giorgetti, è diventato prioritario accelerare l’utilizzo di nuove capacità tecnologiche in grado di aumentare il livello di efficientamento e risparmio energetico per ridurre il costo delle bollette, continuando così a garantire la competitività e la crescita economica del Paese”.

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