In un mondo virtuale in espansione e amplificato dalla pandemia, cresce l’esigenza di digitalizzazione da parte del mercato, in special modo nell’ambito della produzione. Un processo che l’intervento del Pnrr può ulteriormente accelerare se le imprese del manufacturing sapranno fare leva sull’innovazione per efficientare i processi affidandosi a soluzioni evolute. Retelit può giocare in questo contesto un ruolo importante, affiancando le aziende sia sul fronte della connettività che nell’uso di nuovi paradigmi tecnologici per indirizzare la nuova fabbrica digitale. Ne parla in questa intervista Davide Giustina, Ceo di UP Solutions del Gruppo Retelit.
Come evolve lo scenario tecnologico nel quale si muovono oggi le imprese produttive italiane e come la strategia Retelit si modifica di conseguenza.
“Le imprese hanno bisogno di innovare i processi e di lavorare in maniera completamente nuova – esordisce Giustina -. Nel manufacturing, in particolare, occorre oggi progettare in modo diverso, introducendo sia nella componente progettuale che di processo tutte le novità che la tecnologia può offrire. Il tutto naturalmente declinato nel cloud che anche le aziende del settore stanno adottando a ritmo sostenuto. Retelit può dare un valido sostegno in questa direzione: in qualità di system integrator, la nostra azienda supporta il cliente sia sul fronte della connettività che delle soluzioni che lo scenario odierno richiede; dalla cybersecurity, ai gestionali, ai nuovi paradigmi di realtà aumentata, al machine learning, all’intelligenza artificiale, per trasformare la fabbrica in ottica smart. Il Gruppo Retelit ha infatti due anime al suo interno, quella più tradizionale, ovvero infrastrutturale – più di 16mila chilometri di fibra ottica oltre alla rete di data center di proprietà – alla quale si affianca e sovrappone una piattaforma di servizi integrati per coprire tutti gli aspetti della trasformazione digitale delle imprese, un insieme di asset che contraddistinguono la nostra offerta nel panorama italiano”.
Quali opportunità si aprono oggi per le imprese del settore grazie al Pnrr e qual è il contributo che Retelit può dare in questo contesto.
“Gli oltre 18,45 miliardi di euro che il Pnrr mette al servizio della Transizione 4.0 rappresentano un’opportunità unica, che le aziende italiane del manufacturing devono saper cogliere, e noi con loro. In questo percorso, Retelit non si pone esclusivamente come fornitore, ma cerca di supportare il cliente nella gestione burocratica dei processi, accompagnandolo, per esempio, nell’accesso ai finanziamenti, anche grazie al supporto dei partner, e indirizza poi le aziende verso la smart factory, per produrre meglio, con nuove modalità e nuovi modelli di business. Alcuni clienti sono già instradati in questo percorso e stanno andando verso il concetto di servitization per offrire non più la sola vendita di un prodotto ma l’uso di un servizio a fronte di un canone. Serve pertanto ottimizzare la gestione e raccogliere i dati per far sì che il prodotto e il servizio offerto siano sempre più efficaci. Si sviluppano con le imprese anche concetti come il monitoraggio energetico, oggi particolarmente sentito dai clienti, per arrivare fino a quello di realtà aumentata, già avviato dalle aziende italiane negli ultimi anni ma che il Pnrr ha estremamente potenziato”.
Quali soluzioni e strategie Retelit mette al servizio delle imprese per sostenerne il percorso verso la digital factory. Che ruolo assumono i nuovi paradigmi tecnologici come l’AI nel potenziare la trasformazione digitale delle aziende.
“Nel percorso verso la fabbrica digitale e dell’automazione intelligente, Retelit collabora con il cliente partendo dalla raccolta dei dati sul campo: andiamo nel cosiddetto shop-floor, gli ambienti di produzione, per acquisire dati dai macchinari, valutare il loro funzionamento, capire, ad esempio, perché si sono fermati, per migliorarne l’efficienza e la produttività. Una volta raccolti e sistematizzati i dati, intervengono il machine learning e l’intelligenza artificiale. Oggi Retelit aiuta i clienti a produrre meglio e in tempi più rapidi, affiancando alle tecnologie tradizionali anche questi concetti evoluti. Una delle soluzioni alle quali stiamo lavorando, oltre alla manutenzione predittiva, è l’introduzione di Machine Learning nella pianificazione della produzione: grazie ad un algoritmo che apprende come l’azienda produce possiamo avere indicazioni su come procedere al meglio per ottimizzare i processi, coprire la parte di assistenza sul campo piuttosto che il postvendita. Grazie ad AI, AR e mixed reality siamo in grado di operare a distanza in un modo completamente diverso e immersivo, isolati dai rumori. Oggi sosteniamo la manutenzione a distanza: abbiamo clienti che spediscono il macchinario insieme ad uno speciale casco che permette l’utilizzo di realtà mista per il collaudo dello stesso, ovviando alla presenza on-site dei tecnici. In altri casi, la realtà aumentata dà assistenza nella fruizione della manualistica; attraverso il casco, invece di sfogliare le pagine di pesanti manuali, le animazioni tridimensionali indicano come procedere nel montaggio o nell’assistenza sovrapponendosi alla realtà e permettendo all’operatore di procedere celermente riducendo gli errori. E’ sempre importante sottolineare che l’applicabilità di questi concetti è realizzabile grazie alla presenza, sempre più importante, del cloud che permette una “democratizzazione della tecnologia”, rendendola disponibile con investimenti contenuti e realizzabili in passato solo dai grossi gruppi internazionali”, conclude Giustina.
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