Fondata nel 2016, a Lione, Agicap, la giovane startup francese ideatrice di software online per la gestione semplificata del cash flow, è cresciuta. Già a partire dal terzo anno di attività ha raggiunto 2mila clienti: oggi ne conta circa 6mila. Dopo il fundraising con una Series A nel 2020 è aumentato anche il numero dei dipendenti (circa 100) e lo sviluppo europeo è al centro della strategia aziendale, con Germania e Spagna, oltre ai Paesi Bassi e a UK, come nuovi mercati di scale-up. Da circa un anno la startup è operativa anche in Italia dove propone il software per cui è riconosciuta che porta lo stesso nome dell’azienda, Agicap appunto.

Si tratta di una soluzione utilizzabile online in grado di semplificare la gestione dei flussi di cassa, centralizzando i dati finanziari in tempo reale. Da un’unica interfaccia, dirigenti e manager delle piccole e medie imprese possono avere una visione chiara della loro situazione di cassa ma anche fare previsioni e prendere decisioni strategiche. Una proposta, come è facile capire, che ben si adatta al nostro specifico tessuto economico, costituito prevalentemente proprio da Pmi.

Non solo, come evidenzia l’ultimo report di Border Growth Capital, l’ecosistema fintech italiano sta recuperando rapidamente terreno e si stanno facendo strada i servizi innovativi per le Pmi che hanno un ruolo sempre più determinante nell’orientamento del business: è lo stesso alveo entro cui si colloca la proposta Agicap che crede nelle potenzialità del nostro mercato, in cui il business generato dalle Pmi supera la media UE. La disponibilità di uno strumento centralizzato consente alle imprese, infatti, di monitorare, in modo facile e immediato, il flusso di cassa, considerato uno dei maggiori punti critici.

Clément Mauguet - Agicap
Clément Mauguet, chief of global expansion e co-founder Agicap

L’azienda oggi punta a far diventare Agicapdiventi il software di riferimento per la gestione della tesoreria per tutte le Pmi in Europa – commenta Clément Mauguet, chief of global expansion, nonché co-founder –. Abbiamo l’ambizione di credere che l’Italia nei prossimi anni sarà tra i Paesi che faranno da traino a questo fenomeno di crescita. Per questo motivo abbiamo predisposto un piano d’investimenti dedicato che, ad oggi, ha portato all’assunzione di 40 talenti dal forte spirito imprenditoriale. Ma non ci fermiamo qui: intendiamo chiudere l’anno con un team di 60 persone”; si allaccia a questi temi anche Sebastien Beyet, Ceo e Co-Founder che spiega: “Ci troviamo di fronte a un mercato potenziale davvero enorme, una fucina di opportunità che, per ora, stiamo cogliendo in Europa con l’obiettivo di raggiungere la soglia dei 10mila clienti entro la fine dell’anno”.

Sébastien Beyet - Agicap
Sébastien Beyet, Ceo e co-founder di Agicap


Una previsione supportata dal fatto che il flusso di cassa è un problema universale e grazie ad Agicap le aziende sono messe nelle condizioni di prendere decisioni di business, potendo contare su previsioni affidabili e funzionalità di monitoraggio in tempo reale della liquidità disponibile.

Tra le funzionalità da segnalare, per esempio, Tesoreria Previsionale consente, a partire dall’analisi dello storico dei saldi di costruire una base previsionale affidabile e aggiornabile. Uno strumento che ha già dimostrato la sua validità sul campo soprattutto durante pandemia e lockdown, quando le aziende hanno avuto bisogno di gestire scenari incerti mantenendo la visibilità sul futuro. E proprio durante il primo lockdown, tra l’altro, Agicap si è avvicinata alle aziende in difficoltà con una serie di iniziative tra cui la proposta del manifesto Cash Culture per fare cultura e sensibilizzare sulla questione della liquidità come priorità aziendale.

Giacomo Zaninetta
Giacomo Zaninetta

Giacomo Zaninetta, country manager Agicap Italia: “Mai come in questo momento il ruolo di Agicap risulta essere chiave per aiutare il tessuto imprenditoriale italiano ad affrontare la ripresa con resilienza, riuscendo a prevenire la varia gamma di situazioni critiche legate alla crisi di liquidità“. Nel manifesto, quindi, sono proposte risposte alle criticità vissute dagli interlocutori, tenendo conto delle misure di tutela finanziaria previste dal Codice della Crisi d’Impresa e dell’insolvenza in vigore dal 15 luglio. In base ad esso le imprese devono disporre di un apparato di controllo, sia organizzativo sia amministrativo e contabile, grazie al quale è possibile intercettare in anticipo eventuali crisi. Una sorta di “kit per la diagnosi” per mettere sotto osservazione nel breve periodo i flussi di cassa e, in un orizzonte medio-lungo, il business plan, così da poter intervenire per tempo e fare il possibile per regolarizzare al meglio la propria posizione.

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