La ricerca consente alle aziende di poter implementare soluzioni tecnologiche innovative nei prodotti la cui bontà ed il cui vero valore spetta poi ai mercati valutare ed apprezzare.
E’ certo in ogni caso come, soprattutto negli ultimi anni, il valore dei brevetti nell’ambito del 5G e delle tecnologie mobile (soprattutto radio) proprio perché ancora in evoluzione, abbia rappresentato un terreno fertile di dispute legali, ma anche di importanti accordi.
Si parla proprio di un accordo a livello globale nel caso di Huawei con Oppo.

Le aziende nei giorni scorsi hanno annunciato un accordo per la concessione reciproca di licenze sui brevetti, tra cui proprio e anche quelli essenziali standard per la telefonia cellulare, 5G compreso. Un accordo che da una parte, considerati anche i pesi aziendali, sembra avvantaggiare soprattutto Oppo, ma che è funzionale in ogni caso anche a Huawei che per certi aspetti non ha potuto “valorizzare”, come nelle intenzioni, gli sforzi compiuti in ricerca e sviluppo, anche in relazione alle limitazioni subite nel mercato mobile per il ban degli Usa.

Huawei, è l’occasione per ricordarlo, vanta un patrimonio di oltre 100mila brevetti a livello globale; lo scorso anno è risultata l’azienda che ha depositato più brevetti in assoluto in Europa (fonte: European Patient Office, 2021), precedendo Samsung, LG, Ericsson e Siemens. E la Cina il Paese che è cresciuto di più (+24% richieste di brevetti in più rispetto all’anno precedente), davanti anche agli Usa, cresciuti di poco più del 5%.

Adler Feng, responsabile capo della proprietà intellettuale di Oppo: “È un accordo vantaggioso per Oppo e per Huawei. Come sempre, promuoveremo la creazione di un ecosistema della proprietà intellettuale sostenibile e sano, in cui le licenze delle proprietà intellettuali possano essere gestite attraverso negoziati amichevoli e il valore dei brevetti di ogni azienda goda di un elevato rispetto”.
Per Oppo l’accordo si rivela altresì vantaggioso in relazione alle dispute legali in atto con Nokia perché, grazie ai brevetti di Huawei, potrebbe rimodulare gli apparati radio della propria offerta mobile risolvendo di fatto l’oggetto delle controversie.

Alan Fan
Alan Fan, direttore Dipartimento delle Proprietà Intellettuale di Huawei

Mentre Huawei con l’accordo potrà incrementare ulteriormente i ricavi che derivano dalla capacità di sfruttare le sue proprietà intellettuali quantificabili, nell’ultimo triennio per oltre il miliardo di dollari, comunque probabilmente inferiore a quello che è il suo reale valore generabile con una strategia, in questo ambito, più determinata.

Spiega Alan Fan, direttore del Dipartimento di Proprietà intellettuale di Huawei: “Con oltre 20 anni di costante innovazione alle spalle, Huawei ha sviluppato numerosi portfolio di brevetti di elevato valore nel mercato globale, in ambiti come il 5G, il Wifi e i codec audio/video ]…[. Il vicendevole riconoscimento fra imprese del valore della proprietà intellettuale rappresenta un passo importante verso la promozione di un ciclo positivo di innovazione e ricerca nell’ambito di standard di ]…[ valore: investire, ottenere profitti dagli investimenti e successivamente reinvestire. Ciò consentirà al nostro settore di continuare a innovare e fornire prodotti e servizi più competitivi ai consumatori”.

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