E’ il momento del confronto tra azienda, partner, clienti ed istituzioni l’evento Huawei Enterprise Day che giunge alla terza edizione e ospita oltre 500 persone a Cernobbio, nella cornice del Lago di Como. Nel 2019 il tema era Touch the Future, la pandemia ha costretto a rinunciare all’edizione 2020, poi nel 2021 si trattava di “sbloccare” il futuro (Unlock the Future), oggi il claim portante è Digitalize the Future, quasi ad evidenziare che la digitalizzazione è in atto, pervasiva. E si tratta di saper cogliere tutte le opportunità del caso.
Di certo c’è che tra la prima edizione e quest’ultimo appuntamento sembra trascorsa un’era. Ed è proprio così. L’Italia, grazie anche al Pnrr sta entrando in una nuova fase con le aziende impegnate nei percorsi di trasformazione e la digitalizzazione alla base di uno sviluppo che deve essere sostenibile. Si tratta di definire percorsi e opportunità con al centro le persone ed i cittadini anche nella progettazione delle città sostenibili, intelligenti e smart.

Carlo Mantero
Carlo Mantero, presidente Commissione Consiliare I, Comune di Como

Un’opportunità che incontra, quest’anno, anche la sensibilità ai temi digitali della pubblica amministrazione locale che, con Carlo Mantero, presidente della Commissione Consiliare I e Giovanni Fazio, direttore Coordinamento Progetti Speciali attuazione Pnrr del Comune di Como, lancia una serie di spunti universali che, proprio perché trasversali a tutte le amministrazioni, meritano di essere ripresi: servono “l’azione sinergica tra mondo industriale e pubblica amministrazione, lo sviluppo di un patrimonio di conoscenza sulle potenzialità e le opportunità del digitale anche per chi è chiamato ad amministrare (competenze)” e la valorizzazione dei dati per fare in modo che i progetti “smart” portino frutto”. Serve liberarne il potenziale abbattendo i silos, perché oggi, tutte le iniziative smart al servizio dei cittadini sono per loro natura intersettoriali “e la diffusione di una cultura dell’innovazione tra giunte, dirigenti, funzionari, dipendenti e società partecipate – il coinvolgimento di tutta la società – è una priorità per la riuscita dei progetti, tanto più nel nostro Paese dove il 98% dei comuni conta meno di 50mila abitanti, non sempre dispone di un Cio, e anche per questo la “visione” condivisa è base irrinunciabile per poter partire”.

Comunità, system integrator e vendor sono chiamati quindi a collaborare in uno scenario che nel 2022 ha visto crescere a livello globale la digital economy del 15,6%, rispetto al 2021 (fonte: Caict); in cui sono il 42% in più le enterprise che hanno messo in campo una strategia per la trasformazione digitale (fonte: Idc) mentre tra il 2022 ed il 2024 continueranno a crescere con un Cagr del 16,5% gli investimenti per la DT.

Huawei – spiega Wilson Wang, Ceo dell’azienda in Italia da gennaio dello scorso anno – intende accompagnare i propri partner e clienti in questo percorso di transizione con tecnologie “green” e all’avanguardia per ogni scenario, sviluppate grazie agli incessanti e cospicui investimenti in ricerca e innovazione che solo nel 2021 ammontano a 22,4 miliardi di dollari, e con programmi di consulenza e formazione mirati al rafforzamento dell’intero ecosistema”.

Huawei Enterprise Day Scenario
Huawei Enterprise Day 2022 – I pilastri della proposta tecnologica e gli investimenti R&D

Huawei Enterprise BG, l’impegno in Italia

Connettività, computing e cloud sono al centro della proposizione di Huawei Enterprise Business Group. In particolare l’azienda fornisce soluzioni e prodotti innovativi tra cui cloud pubblico, green data center, Wifi e all-flash storage per permettere ai vari settori industriali di digitalizzarsi e al contempo di ridurre le proprie emissioni di carbonio. Nella prima metà del 2022 ha maturato un fatturato di oltre 8 miliardi di dollari, con una crescita di circa il 23% nel confronto anno su anno.

Wilson Wang, Ceo Huawei Italia
Wilson Wang, Ceo Huawei Italia

Prevede di investire nei prossimi 3 anni oltre 300 milioni di dollari per lo sviluppo del mercato e delle soluzioni, ed è anche attiva nella formazione con circa 2mila Ict Academy e 70mila training erogati proprio attraverso le accademie. Offrono corsi per l’acquisizione e la certificazione di competenze relative alle diverse fasi di vendita, o tramite il programma Huawei Authorized Learning Partners e sono 1.000 le soluzioni sviluppate insieme ai partner negli Open Lab.

In Italia, Huawei ha investito, solo nel 2021, 7,6 milioni di dollari per la ricerca e lo sviluppo nelle università (con accese 35 partnership), conta 3 centri R&D e un cybersecurity center a Roma e il fatturato italiano di Huawei BG è cresciuto, sempre nella prima metà dell’anno del 28,3%.
L’azienda beneficia dell’impegno per il canale, per esempio permettendo a oltre 400 tra clienti e partner nei settori dell’istruzione, della sanità, dell’ospitalità, dell’industria manifatturiera e del retail di accelerare la modernizzazione della propria rete, mentre tra le iniziative sono previsti ulteriori investimenti sia per favorire la formazione dei partner che per lo sviluppo congiunto e il test di nuove soluzioni per i settori verticali all’interno degli Open Lab Huawei

Huawei BG, i pilastri tecnologici

Entra nei dettagli della proposizione tecnologia Alexandre Grandeaux, Cto di Huawei Enterprise BG: “Lo sviluppo oggi si basa sull’impegno ad inserire nei nuovi prodotti i chipset Huawei realizzati “in casa”. E la capacità del portfoglio Huawei Enterprise è pensata per coprire a 360 le esigenze di digitalizzazione del mercato enterprise. Per quanto riguarda il “layer” reti, Huawei Datacom offre soluzioni di rete IP intelligenti (home made) su misura per le reti dei campus, dei data center, le Wan e per la sicurezza, orientate al cloud, per esempio per favorire la connettività tra DC anche geograficamente dislocati per ridurre i tempi di installazione.

Huawei Datacom oggi beneficia del modello Cloudfabric 3.0 che costituisce un riferimento per il data center network iperconvergente e software defined. Benefici: utilizzo e acquisizione dei dati acquisiti real-time incrementabile anche del 50% con evidenti riflessi sul Tco, con l’intelligenza alla base dell’efficienza di rete assicurata da iMaster Nce. Proprio iMaster Nce-Campus si propone come sistema di gestione e controllo della rete a guida autonoma, integra funzioni di gestione, controllo, analisi e AI, aspetti che favoriscon la cloudificazione e la trasformazione digitale delle aziende e a realizzare una gestione di rete automatizzata e più intelligente”.

Huawei CloudFabric
Alexandre Grandeaux, Cto Huawei Enterprise BG, illustra Huawei Cloudfabric 3.0

Anche per quanto riguarda lo storage, il filone di sviluppo in casa Huawei punta prima di tutto sull’automazione: la piattaforma Data Management Engine (Dme Storage) offre integrazione, automazione e intelligenza, semplificando la gestione e le operazioni di storage, migliorando l’efficienza operativa dei data center e consentendo la “gestione autonoma” per l’intero ciclo di vita dello storage.

Nelle diverse tipologie di sistemi e configurazioni (tra sito primario, secondario e backup in cloud) disporre di un orchestratore delle risorse storage disponibili è un vantaggio, così come ottimizzare il flusso delle informazioni in uso, come di quelle da proteggere.

La componente “ottica” (Pon e Gpon) per le interconnessioni dal core, all’area metro, all’accesso finale, è invece indirizzata da Huawei oggi con l’espansione della fibra all’interno degli edifici dell’utenza finale (scuole, ospedali, PA etc.), oltre quindi il mero ambito industriale.
Ultimo, ma non per importanza, l’impegno di Huawei sul cloud, con l’annuncio della capacità di fornire servizi di public cloud anche in Europa, oltre che nel mondo Apac:  alla fine di questo mese è prevista l’apertura del primo data center europeo di Huawei in Irlanda, cui seguiranno altre aperture sempre in UE. 

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