Pensare alla sanità digitale in Italia, anche in ottica territoriale, non può prescindere da uno sguardo attento alle dinamiche europee in ottica di sinergie e roadmap comune.

In questo contesto si muove Himss – Healthcare information and management systems society – “una global not for profit che da tanti anni si occupa di iniziative volte a migliorare la maturità digitale nel contesto sanitario”, con la missione di incrementare le potenzialità della sanità tramite le tecnologie digitali. Ne parliamo con Elena Sini, chair del board of director di Himss e Cio di Gvm Care e Research, un gruppo che coordina una cinquantina di strutture ospedaliere con presenza in diversi Paesi europei.

Serve una visione allargata. “Himss lavora attivamente con i governi europei per definire la roadmap verso modelli di maturità che portano a fattore comune esperienze condivise in sanità. Al di la dei singoli paesi la sanità digitale è una sfida comune e va affrontata in ottica collaborativa”  esordisce Sini, in un contesto dove il Gdpr dà contesto e regole comuni. 

Migliorare l’esperienza dei pazienti rimane un tema cardine attorno al quale ruotano progetti digitali. “La sfida è lavorare sull’interoperabiltà dei dati e seguire il paziente sui territori. Creare un’infrastruttura che poggia su una data platform interoperabile cross country, ci permetterà di dare valore ai dati in una ottica di aprire scenari di innovazione a livello europeo, anche per il gruppo Gvm. I fondi del Pnrr hanno dato vita a una progettualità che si basa sulla disponibilità dei dati, sempre anonimizzati”. Punto di partenza per costruire una sanità a 360 gradi dove i temi della prevenzione e del mantenimento dello stato di salute sono altrettanto importanti quando quello della cura.

Prossima sfida italiana, alla quale Himss collabora, rimane il fascicolo sanitario in ottica nazionale, fino ad oggi gestito in modo differente dalle varie regioni.

Nella videointervista – raccolta al Digital Health Summit 2023 – maggiori dettagli.

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