Attivarsi su iniziative IT green può consentire di risparmiare sui costi, efficientare le risorse già in uso, ridurre i rischi e soddisfare la conformità normativa. Aspetti attorno ai quali le aziende stanno organizzando le loro agende consapevoli che, così, sarà possibile beneficiare di altri vantaggi come l’innovazione nello sviluppo dei prodotti, l’efficientamento dei processi o l’adozione di tecnologie che, in ultima analisi, potrebbero portare a nuove entrate o opportunità di mercato e quindi ad incrementare i ricavi.
Il problema è che, mentre i reparti IT stanno svolgendo un ruolo importante nel raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità aziendale, è percepita la mancanza di strumenti innovativi e di competenze. Anzi, questa rappresenta una delle principali sfide che le aziende devono affrontare per raggiungere i traguardi voluti.
In numeri: il 97% delle aziende ha già adottato o prevede di adottare iniziative di sostenibilità, ma si trova solo nelle fasi iniziali di adozione in quanto il 42% delle organizzazioni ha appena iniziato il percorso verso la responsabilità ambientale.
Li riporta il report The 2023 State of IT Sustainability, commissionato da Opentext a Dimensional Research che Muhi Majzoub, chief product officer di Opentext, così commenta: “La spinta verso la sostenibilità è ancora agli albori e, nella maggior parte dei casi, sono i dipartimenti IT a prendere l’iniziativa. Tuttavia, i risultati dello studio mostrano che le aziende sono seriamente intenzionate a trasformarla in una priorità”.
Cresce la sensibilità sul tema come causa sociale, pur con alla base solide ragioni legate al business e comunque parlare di sostenibilità significa per le aziende scalare i processi decisionali, in uno scenario win-win per tutti.
La ricerca è stata commissionata nel novembre 2023. Dimensional Research ha proposto a livello globale a 365 leader e professionisti di aziende di medie e grandi dimensioni (di ogni verticale) la partecipazione a un sondaggio elettronico sulla sostenibilità IT. Dopo la prima domanda del sondaggio: “La tua azienda ha implementato un’iniziativa di sostenibilità?”. Sono stati esclusi solo 37 partecipanti di aziende senza piani e i restanti 328 intervistati, tutti con piani di corporate responsibility e sostenibilità attivi, hanno completato il sondaggio.
L’analisi delle criticità riguarda anche il comparto IT, per cui la sostenibilità informatica non è priva di sfide e mostra zone di evidente debolezza. Per esempio, riguardo l’acquisizione di strumenti adeguati all’implementazione delle iniziative, solo il 51% del campione dichiara di utilizzare software che supporti il monitoraggio del carbon footprint IT (ma in questo l’Europa ha già superato il Nord America); la seconda sfida riguarda invece la mancanza di competenze. Il 46% degli intervistati sottolinea la necessità di formazione nelle pratiche IT sostenibili.
Guardando avanti, invece, a roadmap e impegni necessari, la ricerca evidenzia che, a partire dal 2024 in poi, l’integrazione di strumenti avanzati, come l’AI, avrà il potenziale di rivoluzionare le iniziative di sostenibilità IT, utilizzati in particolare per inquadrare gli obiettivi di efficienza e responsabilità ambientale. Gli algoritmi basati sull’AI consentono di ottimizzare in real-time l’utilizzo dell’energia nei DC e negli ambienti di cloud computing, ridurre le emissioni di carbonio e i costi dell’energia.
I predictive analytics possono quindi facilitare la manutenzione proattiva dell’infrastruttura IT, riducendo al minimo i tempi di inattività e preservando le risorse. Sempre l’AI è vista come funzionale per l’ottimizzazione delle supply chain, per esempio per snellire le operation, riducendo gli sprechi e l’impatto ambientale durante l’intero ciclo di vita del prodotto. L’obiettivo è un ecosistema digitale più resiliente e attento verso l’ambiente.
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