Una sanità umano-centrica, che parte dalle esigenze del paziente per supportare il lavoro del personale medico e assistenziale attraverso tecnologie avanzate, interconnessione dei device e automazione dei processi. E’ il modello di smart hospital proposto da Ascom Ums come nuovo paradigma nell’uso del digitale per fornire un’assistenza efficiente e personalizzata, con un coinvolgimento attivo del malato nel processo di cura. Al centro della strategia dell’azienda, la piattaforma software Ahp (Ascom Healthcare Platform), integrata e unificata, costruita per ottimizzare la gestione dei flussi di lavoro, la comunicazione e l’operatività in ospedale e nelle strutture assistenziali. 

L’incontro con i manager della società, nella sede di Scandicci (Firenze), dà modo di osservare in loco le potenzialità degli strumenti ideati da Ascom Ums e inseriti nel contesto operativo dell’ospedale – dall’intervento chirurgico, all’iter post-operatorio, fino al reparto – ma anche di conoscere il percorso di crescita e la visione dell’azienda. 

Efficientamento flussi di lavoro e cura

E’ Francesco Deventi, sales director di Ascom Ums, a raccontare le tappe di sviluppo di questa realtà che ha radici toscane ma una forte vocazione europeo-centrica e internazionale. L’azienda, in Italia nasce come Ums, software house che negli anni 2000 progettava soluzioni per l’area critica con competenze in ambito medico ospedaliero. Con la successiva acquisizione da parte di Ascom viene creata una piattaforma che mixa l’anima più hardware di Ascom con le soluzioni software dell’azienda.
“Nel 2002 avevamo già una soluzione certificata in Classe 1 e lo sviluppo del software era inquadrato nell’ottica delle soluzioni funzionali all’uso esclusivo dei pazienti – esordisce Deventi –. Fino al 2016 ci fermavamo all’alta intensità di cura; grazie al matrimonio con Ascom abbiamo preso in dotazione un portafoglio molto più ampio e oggi arriviamo fino al letto del paziente. Un’operazione che non ha stravolto il Dna di un’azienda proiettata allo sviluppo di soluzioni complesse in ambito clinico e paziente-centrica come elemento distintivo”.

La mission dell’azienda è dunque quella di “far sì che le informazioni giuste arrivino al destinatario più idoneo, nel momento più corretto per efficientare i flussi di lavoro e di cura”. Un modello che sembra funzionare. Nell’ultimo bilancio (2022), Ascom Ums, che ha base in Svizzera, registra ricavi per 320 milioni di franchi, conta 18 uffici nel mondo, 1.300 dipendenti, compresi team di assistenza clienti, e oltre 12.000 ospedali utilizzano le sue soluzioni

Sono tre i pillar sui quali l’azienda sviluppa il proprio business: Digistat, una soluzione software che nasce in Italia per la raccolta dei parametri vitali e la gestione dei dati dei pazienti in aree critiche ospedaliere, in alta, media e bassa intensità di cura. La piattaforma permette in particolare di gestire da remoto l’assegnazione delle sale operatorie alle equipe mediche per la pianificazione degli interventi, di riprogrammare gli stessi, di gestire i kit operatori, di raccogliere i tempi, di produrre la documentazione clinica e di monitorare le statistiche e kpi per ottimizzare tempi e costi; Telligence è una nuova generazione dei sistemi di chiamata infermiere con soluzioni testa letto evolute; Ofèlia, soluzione ultima nata, acquisita da una software house francese due anni e mezzo fa, è una piattaforma che semplifica e ottimizza la gestione degli allarmi e gli avvisi per rispondere alle esigenze più critiche del settore sanitario. C’è poi una gamma di device rugged adatti a specifici ambienti come quelli Atex, per la protezione del personale anche in situazioni critiche e a rischio come quelli sanitari, con pulsanti di allarme e software dell’azienda integrato. 

Tiziano Pigozzi, senior pre-sales engineer soluzioni integrate per l’ambito ospedaliero di Ascom Ums
Tiziano Pigozzi, senior pre-sales engineer soluzioni integrate per l’ambito ospedaliero di Ascom Ums

Allestite nella demo area della sede toscana, illustra le soluzioni Tiziano Pigozzi, senior pre-sales engineer soluzioni integrate per l’ambito ospedaliero di Ascom Ums. A proposito di Ofèlia dichiara: “Partendo da elementi critici come un allarme antincendio passando per la temperatura della stanza o la luce della stessa; tutte queste informazioni possono essere gestite con la nostra applicazione IoT. Perché l’ospedale è un contesto che ha tante tecnologie per il paziente ma anche tante infrastrutture tecniche e tecnologiche che possono avere un malfunzionamento o un allarme, che noi riusciamo a sottendere e portare in un flusso di gestione organizzato”. 

“La nostra logica fondamentale è dunque: hardware in combinazione col software in combinazione con la mobilitàprosegue Pigozzi -, tre tecnologie di natura diversa che lavorano insieme. Tre tecnologie sviluppate e costruite da noi perché anche gli oggetti vengono prodotti dalle nostre fabbriche”.

Tiziano Pigozzi, senior pre-sales engineer soluzioni integrate per l’ambito ospedaliero di Ascom Ums
Ascom Ums – Sede di Scandicci (Firenze) – Tiziano Pigozzi demo lab illustra piattaforma Digstat

Un modello che permette di ridurre carichi di lavoro e costi, consentendo al personale medico e assistenziale di dedicarsi maggiormente ai pazienti e alle cure necessarie. Lo sottolinea Patrich Villa, head of channel sales di Ascom Ums: “Il vantaggio principale di questo approccio è che il cliente, l’utilizzatore finale, abbatte drasticamente i costi di produzione, che sono tra le voci di spesa più importanti. Essere in grado di interfacciare tecnologie complesse, quindi avere una piattaforma unica e armonica per gestire queste tematiche, comporta infatti anche un vantaggio importante per il cliente, sia da un punto di vista di impatto economico sia di effort di risorse per le interazioni, oltre che la garanzia del risultato”.

In questo contesto, la centralizzazione del dato è fondamentale perché il paziente deve sempre poter interagire con i sistemi informativi ospedalieri. Dichiara Deventi: “Il modello a isola degli anni 2000 in cui la soluzione di fatto è installata e gestisce solo ed esclusivamente un pezzettino di processo non è più utile a nessuno. Se facciamo l’esempio opposto del Fascicolo Sanitario Elettronico, la cartella informatizzata centralizzata si sposta da un ospedale a un altro portandosi dietro tutte le informazioni del paziente. Lo stesso deve valere nella soluzione clinica. Abbiamo bisogno che ci sia interazione tra quest’isola che è la parte più clinica per comunicare con tutto il resto del sistema informativo ospedaliero”. 

Ascom Ums - Sede e demo lab di Scandicci (Firenze)
Ascom Ums – Sede e demo lab di Scandicci (Firenze)

Ascom Ums, obiettivi e strategie future

Sul mercato italiano, Ascom Ums dichiara importanti prospettive di sviluppo nei prossimi due anni. “In Italia, abbiamo dovuto spiegare agli ospedali le potenzialità delle nostre nuove tecnologie, e le aziende ci hanno creduto – afferma Deventi –. Grazie a loro, abbiamo acquisito esperienza e oggi possiamo dire che anche questa parte è ben conosciuta in tutto il territorio italiano”.

Oggi in Italia si contano circa 80 referenze acquisite, 900 letti in terapia intensiva, 600 sale operatorie gestite. Tra le aziende che stanno adottando la tecnologia Ascom Ums, Policlinico Gemelli, Ospedale Bambino Gesù, Ieo, Asl Roma 1, Centro Cardiologico Monzino.

E molte attività sono in divenire: “Allo stato attuale ci sono in corso delle installazioni grazie a gare che arrivano anche sul rilancio degli incentivi del Pnrr. E già oggi per l’ambito della gestione, se dovessimo fare un’analisi competitiva possiamo dire di avere un focus specifico mentre spesso in questi ambienti il software è un accessorio dei dispositivi. Noi sviluppiamo software utilizzando l’hardware di altri player in qualità di azienda vendor neutral; è il software che va a integrare tutto ciò che l’ospedale mette a disposizione e questo è particolarmente apprezzato perché i dispositivi nel tempo cambiano ma la soluzione no. Abbiamo installazioni attive da molti anni a cui abbiamo integrato nel tempo diversi brand che di gara in gara, vengono sostituiti per la cura del paziente. Un’attività in continuità e di fidelizzazione con cui Ascom Ums diventa un partner per l’ospedale”.

C’è però ancora molto da fare, spiegano i manager, a partire da una formazione trasversale su tutto il processo. Afferma Pigozzi:“In quest’ottica, stiamo partecipando e dando supporto ai progettisti ai Politecnici per costruire la tecnologia in ottica futura. Perché adottare un sistema scalabile significa che l’investimento di oggi preserva l’investimento del futuro”.

Ascom Ums - Patrich Villa, head of channel sales; Tiziano Pigozzi, senior pre-sales engineer; Paolo Pirotta, marketing & communication manager; Francesco Deventi, sales director di Ascom Ums
Ascom Ums – Sede e demo lab di Scandicci (Firenze) – Patrich Villa, head of channel sales; Tiziano Pigozzi, senior pre-sales engineer; Paolo Pirotta, marketing & communication manager; Francesco Deventi, sales director di Ascom Ums

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