La raccolta e il riciclo di almeno 50 tonnellate di rifiuti di plastica nel corso del 2024: è il primo obiettivo della partnership tra Acer e Plastic Bank, nell’ambito dell’iniziativa Impact Program, volta ad indirizzare nuovi progetti per la sostenibilità ambientale. In questo caso, in particolare, si parla di un progetto Ocean Bound Plastic, ovvero relativo ai rifiuti di plastica di varie dimensioni situati entro 50 chilometri dalla costa, dove esiste una gestione dei rifiuti inefficiente. Plastiche che, non raccolte, potrebbero finire direttamente nell’oceano. L’idea, oltre che con Plastic Bank, sarà realizzata con l’aiuto delle popolazioni del Sud-Est asiatico, dove è prevista la raccolta, che beneficeranno per due motivi dell’iniziativa.

Spieghiamo come. Plastic Bank, lo ricordiamo è una società con sede canadese che si occupa in modo specifico di affrontare il crescente problema dell’inquinamento plastico.

La raccolta con Plastic-Bank a Portsaid Beach (fonte: Ufficio stampa Acer)
La raccolta con Plastic-Bank a Portsaid Beach

Opera facendo leva su un ecosistema di riciclaggio, che è win-win anche perché offre alle popolazioni delle aree costiere interessate dal progetto, spesso disagiate, un’opportunità di sostentamento. E infatti, anche in questo caso, le popolazioni potranno ottenere denaro, beni e servizi per il loro sostentamento in cambio della plastica raccolta, oltre a poter apprezzare e beneficiare della pulizia delle coste

La collaborazione di Acer con Plastic Bank concretizza poi alcuni degli obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile definiti dall’Onu (United Nations Sustainable Development Goals, ovvero gli Sdgs) e previsti dall’Agenda 2030, tra cui la lotta alla povertà (Sdg 1), la crescita economica e un lavoro dignitoso (Sdg 8), un consumo e una produzione responsabili (Sdg 12), la salvaguardia degli oceani e dei mari (Sdg 14) e la promozione di partnership globali per uno sviluppo sostenibile (Sdg 17).

Nello specifico il progetto mira ad evitare che l’equivalente di oltre 2,5 milioni di bottiglie di plastica finisca negli oceani grazie alla raccolta da parte della popolazione ed alla consegna ad una rete di negozi in cambio di denaro, di voucher per generi alimentari o per l’accesso a prestazioni sociali e assicurazioni sanitarie.

Acer continua intanto ad evolvere nell’ambito dell’approccio green e con il supporto dell’industria insiste nel promuovere l’utilizzo di soluzioni innovative ed eco-compatibili a favore della sostenibilità. A lungo termine l’azienda punta alla riduzione dell’inquinamento causato dalle plastiche anche attraverso la produzione di dispositivi realizzati con plastiche riciclate (Pcr) che vede già realizzata in produzione una linea di prodotti eco-compatibile, Acer Vero, che ha raggiunto la neutralità delle emissioni di carbonio con il lancio del primo personal computer carbon-neutral, Acer Aspire Vero 16, in commercio alla fine dello scorso anno. Inoltre, gli obiettivi ambientali, sociali e di governance di Acer (Esg) prevedono l’utilizzo del 20-30% di plastica riciclata post-consumo (Pcr) nei computer e nei monitor entro il 2025 e l’impegno al raggiungimento di emissioni nette di carbonio pari a zero entro il 2050. 

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