E’ passato poco più di un anno e mezzo dall'”esplosione” dell’interesse per l’AI con la diffusione al pubblico dei primi strumenti online di AI generativa. Da quel momento l’interesse è continuato a crescere e, oltre quello, si sono moltiplicate le iniziative delle aziende che hanno riconosciuto il potenziale dell’AI da valorizzare in modo diverso, business unit per business unit. Anche i numeri di Google Trends confermano la crescita di quello che oggi è ancora un vero hype: nei primi mesi del 2024, infatti, su Google le ricerche che riguardano l’intelligenza artificiale sono raddoppiate, cresciute di sette volte rispetto al biennio precedente, più che triplicate le query sui corsi di formazione. Non un caso, considerato quanto il supporto alle competenze e per l’innovazione del Paese siano importanti e le aziende abbiano bisogno di “imparare ad utilizzare l’AI”.
Aspetti che vedono Google Cloud proporre un’offerta formativa a 360 gradi. Questi percorsi formativi sono personalizzati secondo l’esperienza già maturata da chi li segue e comprendono corsi base che introducono i concetti chiave dell’AI, fino a workshop avanzati per approfondire le applicazioni specifiche dell’AI generativa, come l’elaborazione del linguaggio naturale o la computer vision.
E proprio Google Cloud Summit, a fine giugno a Milano, è l’occasione per l’azienda di fare il punto su novità e servizi proposti per tutti i settori strategici del Paese, PA compresa. Con una novità: Raffaele Gigantino (ex Vmware/Broadcom) dal 1 luglio sarà il country manager di Google Cloud in Italia.
E’ Paolo Spreafico, director Customer Engineering di Google Cloud per l’Italia, però a offrire una bussola sui temi chiavi. E proprio il riferimento ai bisogni della PA non è casuale: “Le aziende italiane, ma anche tutte le organizzazioni e le realtà pubbliche, hanno bisogno di utilizzare dati e servizi ma non possono rinunciare a rimanere allineate alle normative di riferimento sul tema della data sovereignty”. Tema caro anche a Google Cloud che infatti con la disponibilità di data center sul territorio nazionale “consente di archiviare i dati a riposo per l’AI generativa all’interno dei confini nazionali”, come spiega Spreafico.
Al riguardo è importante specificare che Google Cloud ha aperto due cloud region in Italia, offre quindi alle aziende anche un sito secondario per il disaster recovery che consente di soddisfare i requisiti di continuità del business. “Le region di Milano e Torino sono essenziali per fornire servizi cloud-based ad alte prestazioni, a bassa latenza, sicuri e sostenibili ai nostri clienti in Italia e nelle aree geografiche circostanti”, vuole specificare Spreafico.
Lato formazione, per tornare sul tema, da citare i riferimenti al Centro di Eccellenza sull’AI in partnership con Intesa Sanpaolo e Tim Enterprise, e al Customer Innovation Center su cloud e AI inaugurato a Torino sempre con Tim Enterprise. Attività progettate per aiutare startup, organizzazioni e community italiane a sviluppare le loro competenze e conoscenze sull’AI, “questi centri promuovono la collaborazione e aiutano a trasporre la ricerca all’avanguardia in soluzioni pratiche in grado di sviluppare la competitività e il business della PA e delle imprese italiane”.
Soluzioni che non mancano, nei casi d’uso protagonisti del Summit a Milano. Generali Italia utilizza le tecnologie di AI generativa di Google Cloud tra cui Vertex AI con le quali ha sviluppato un’applicazione ad uso interno in grado di rispondere alle domande dei dipendenti relative ad un ampio range di documenti interni. Per farlo è possibile utilizzare il linguaggio naturale, fornendo i riferimenti documentali alla fonte relativa alla domanda posta.
Altri due casi interessanti quelli di Telepass e Oniverse. La prima ha implementato una piattaforma Mlops ancora su Vertex AI, che ha consentito l’implementazione di oltre 80 pipeline di addestramento mensili per diversi casi d’uso. Per migliorare l’efficienza e la qualità dei modelli, Telepass ha quindi integrato Vertex AI Model Monitoring, automatizzando il processo di riaddestramento e garantendo prestazioni elevate in linea con le aspettative degli stakeholder. Oniverse, invece, che opera nei settori moda (Gruppo Calzedonia), food & wine e nautica, sta implementando un assistente virtuale interno ancora basato su Vertex AI Search e sui modelli Gemini 1.5 Pro e Flash 1.5 per consentire ai dipendenti di accedere rapidamente alle informazioni, anche all’interno di documenti complessi contenenti diagrammi e tabelle.
Infine, tra i brand più conosciuti nel suo ambito Technogym ha potenziato il suo servizio Technogym Coach, trainer virtuale basato sull’AI con le tecnologie di Google Cloud. Offre agli utenti consigli su nutrizione, sonno, mindfulness e altro, comunicando in modo naturale in qualsiasi lingua, e si basa sul modello Gemini e sulla piattaforma BigQuery.
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