RTT e NetConsulting cube hanno recentemente presentato le principali evidenze di un’indagine svolta sul mercato italiano della soluzione ERP Oracle JD Edwards. La presentazione, che si è tenuta lo scorso 15 ottobre in occasione dell’evento Oracle Applications Unlimited Tour 2024, ha visto un intervento iniziale di Andrea Ghezzi, CEO e Founder di RTT, che ha descritto il contesto di mercato e gli obiettivi che lo hanno spinto a commissionare a NetConsulting cube una survey sullo stato attuale e sulle prospettive di sviluppo della domanda della soluzione ERP Oracle JD Edwards. La parola è poi passata ad Annamaria Di Ruscio, Presidente e AD di NetConsulting cube, che ha descritto e commentato i principali risultati dell’indagine per tornare successivamente ad Andrea Ghezzi, che ha chiuso con una serie di considerazioni basate sull’esperienza di RTT sul campo, che confermano le dinamiche emerse dall’indagine.
Una storia che parte da lontano, un parco installato esteso
Dal suo primo sviluppo, avvenuto poco meno di 50 anni fa, l’ERP JD Edwards ha attraversato diverse evoluzioni tecnologiche che hanno contribuito a renderlo uno degli ERP più affidabili e utilizzati a livello globale, e al passo con i tempi.
Dopo gli anni ‘80 che hanno visto la centralità della piattaforma AS400, il 2000 che ha registrato l’evoluzione client-server, il primo decennio degli anni 2000 che ha assistito alle evoluzioni tecnologiche portate da Oracle e la migrazione verso il Cloud Computing, oggi l’ERP JD Edwards ha raggiunto una presenza estesa e molto significativa, a livello sia globale che italiano, evidente nelle circa 10.000 implementazioni in tutto il mondo, di cui 1.500 in Europa e 300 in Italia.
“Questi numeri testimoniano la fiducia che, negli anni, le aziende hanno riposto nel prodotto e in Oracle: un ampio numero di installazioni implica una comunità più ampia di utenti e partner, e rappresenta per Oracle un incentivo a continuare ad investire nel miglioramento della piattaforma in risposta all’esigenza di nuove funzionalità, integrazioni Cloud, o aggiornamenti tecnologici” commenta Andrea Ghezzi e prosegue “Queste considerazioni, unite all’ingresso di JD Edwards in una fase di maggiore maturità, ci hanno spinto a commissionare a NetConsulting cube un’indagine con l’obiettivo principale di capire le prospettive della domanda e la sua percezione dell’evoluzione futura del prodotto”.
L’indagine è stata svolta tra la primavera e l’estate 2024 e ha coinvolto un panel di circa 100 aziende di medio-grandi dimensioni attive principalmente nel settore Industria (organici fino a 200 addetti e fatturato non superiore ai 300 milioni di euro). Il questionario è stato sviluppato congiuntamente da RTT e NetConsulting cube con l’obiettivo di analizzare le caratteristiche dell’utilizzo attuale dell’ERP JD Edwards, di delineare le prospettive future di sviluppo dell’utilizzo del prodotto e di capire le ragioni della sostituzione. All’indagine hanno partecipato CIO e responsabili dei sistemi ERP attraverso lo svolgimento di interviste dirette e, in minima parte, la risposta autonoma alle domande su piattaforma di Web Survey.
Una soluzione strategica
“Tra le diverse evidenze dell’indagine, il primo risultato da sottolineare è che stiamo parlando di una soluzione che supporta un’ampia gamma di priorità di business e che quindi ricopre un ruolo imprescindibile nel contesto aziendale” esordisce Annamaria Di Ruscio nel suo intervento.
In maggior dettaglio, prevale un supporto operativo, diretto al miglioramento dell’efficacia dei processi aziendali (in termini di produttività e di gestione dei picchi di lavoro, 64,9% delle risposte) e all’ottimizzazione dei processi produttivi (61,4%), dei parametri economico-finanziari e dei relativi processi (budget, forecasting, tesoreria, fatturazione, 59,6%). I rispondenti hanno anche citato il supporto dell’ERP JD Edwards ai processi decisionali e di pianificazione strategica (56,1%), con impatti sull’evoluzione del modello di business, sul miglioramento della customer satisfaction, sull’introduzione di nuove linee di offerta, e hanno sottolineato il ruolo abilitatore della soluzione nel caso di cambiamenti della struttura societaria.
“Le caratteristiche di strategicità dell’ERP JD Edwards fanno sì che le aziende utilizzino release allineate alle ultime evoluzioni tecnologiche” continua Di Ruscio. Oltre il 70% del campione sta utilizzando le ultime due release e, nella maggioranza dei casi, Enterprise One 9.2 e, così Di Ruscio legge il risultato, “lo fa per sfruttare al meglio le nuove funzionalità del prodotto e, quindi, conseguire benefici a livello aziendale e concretizzare le priorità”.
Queste dinamiche trovano riscontro anche sulla capacità di spesa in ambito ERP JD Edwards, sulla sua entità e, soprattutto, sul suo andamento. Di Ruscio sintetizza così le risposte: “La maggioranza del campione ha dichiarato di avere una capacità di spesa, relativamente alla manutenzione e evoluzione del proprio ERP JD Edwards, non solo buona – alla luce delle dimensioni medie delle aziende del panel – ma anche e soprattutto stabile e, in alcuni casi, orientata all’incremento anche significativo”.
È un risultato molto interessante perché rilevato in uno scenario di incertezza che in alcune aziende non consente di formulare previsioni nemmeno a breve termine, o comunque, lo rende molto difficile.
Tanti i piani di sviluppo, trascurabili le dismissioni
Questa capacità di spesa, stabile o in crescita, si declina, per l’88% del campione, nell’avvio di piani evolutivi: nel 63% circa dei casi, si tratta di piani immediati mentre nel 25% dei casi i piani hanno un orizzonte temporale un po’ più lungo, ma comunque concentrato nel prossimo biennio 2025-2026. Nei casi restanti, il 12% circa, l’assenza di piani evolutivi è riconducibile in massima parte alla mancanza di autonomia e, in misura inferiore, a limiti di budget e, quindi, non trova in alcun modo giustificazione in una scarsa adeguatezza della soluzione.
Da questo punto di vista, l’analisi dei driver ai piani evolutivi evidenzia con chiarezza il legame tra l’ERP JD Edwards e le priorità di business maggiormente sentite dalle aziende. Di Ruscio entra in dettaglio: “Molte delle iniziative vengono avviate con l’obiettivo di accompagnare le diverse aree aziendali, di gestirne i processi, di consentirne l’estensione e la scalabilità, di supportarne la diversificazione geografica e il modello di business. Ci sono, inoltre, la volontà e il desiderio di accedere al supporto e alle tecnologie di Oracle”.
Va, inoltre, sottolineata la molteplicità di azioni di rilancio che le aziende prevedono di avviare sul loro ERP JD Edwards. Spicca il miglioramento del software, quindi, l’aumento delle prestazioni grazie a piani di manutenzione puntuali a supporto di processi e strategie (46% delle citazioni). Segue il passaggio a nuove release (36%) e l’integrazione con altre soluzioni (30%). Tra le altre iniziative, è stato indicato l’ampliamento delle attività di Application Management, sempre di più in ottica di supporto funzionale e di adeguamento di processi e velocità, la migrazione verso il Cloud Computing (prevalentemente Oracle Cloud, a volte in coesistenza con AWS), l’aggiornamento dell’interfaccia utente, lo sviluppo di applicazioni multichannel (mobile e web) a copertura di processi di business specifici, l’implementazione di nuovi moduli e l’ottimizzazione dell’architettura di riferimento a copertura di esigenze di sicurezza e di gestione dei dati.
In questo quadro, assumono particolare importanza i piani di estensione applicativa perché ci danno una fotografia dei fabbisogni e delle esigenze delle aziende utenti. “Sono molteplici i fattori di traino più ricorrenti nell’avvio di progetti di integrazione con soluzioni e tool complementari” commenta Di Ruscio ed elenca “Una migliore gestione dei dati, evidente nella necessità di integrare soluzioni di Business Intelligence; il focus sui parametri economico finanziari e, quindi, l’integrazione di soluzioni per la gestione della tesoreria, della fatturazione attiva e passiva; la gestione efficace dei processi produttivi, che si declina nell’integrazione di soluzioni MES e di PLM; l’importanza di tematiche trasversali con l’adozione di piattaforme di Enterprise Performance Management e di reporting operativo; l’evoluzione delle componenti di front-end e la convergenza tra canale fisico e digitale, attraverso l’integrazione con piattaforme di e-commerce”.
A completamento dell’analisi, l’indagine ha rilevato un numero molto contenuto di dismissioni che, infatti, hanno interessato poco più di un quarto del campione. “Inoltre” sottolinea Di Ruscio “la gran parte di queste dismissioni appare concentrata intorno al 2000, quando probabilmente l’ERP JD Edward non era pienamente sintonizzato con i fabbisogno delle aziende, ed è riconducibile a dinamiche esogene, alle scelte di Case madri internazionali o a fondi che sono entrati nei processi decisionali cambiando le politiche in ambito applicativo”.
Le attività di RTT a supporto della domanda
L’indagine svolta da NetConsulting cube ha consentito di scattare una fotografia molto positiva e di evoluzione dell’adozione di JD Edwards nel mercato italiano. Di Ruscio sintetizza così i principali takeaway dell’indagine: “L’ERP JD Edwards ha una buona diffusione e soprattutto si configura come strumento strategico, a supporto delle priorità di business. L’utenza è fidelizzata e non supina – investe nelle ultime release disponibili, e attiva – investe in piani di rilancio perché crede nel prodotto e non lo usa solo perché deve farlo. La disponibilità di spesa c’è ed è stabile nel tempo. Le dismissioni sono poche, risalgono a circa 20 anni fa, e sono guidate da fattori esogeni all’azienda” e conclude: “Il mercato JD Edwards appare, quindi, estremamente vivace e presenta tante opportunità di sviluppo non solo per le aziende ma anche per l’ecosistema dei service provider”.
Andrea Ghezzi si riallaccia alle conclusioni di Di Ruscio mettendo in luce l’allineamento tra i risultati dell’indagine e le attività svolte da RTT in ambito ERP JD Edwards: “I filoni progettuali che RTT porta avanti sul mercato, lavorando con le aziende clienti e utenti dell’ERP JD Edwards, sono coerenti con le dinamiche della domanda, sia ad oggi che in prospettiva, che emergono dalla survey”. Ghezzi prosegue il suo intervento descrivendo le attività che RTT svolge più frequentemente nel mercato dell’ERP JD Edwards.
Evoluzione costante e upgrade, Ghezzi commenta: “La maggior parte dei clienti RTT è in linea con le più recenti versioni del software grazie a piani di upgrade regolari che, negli ultimi anni, li hanno supportati principalmente nel passaggio alla 9.2 e nei vari aggiornamenti di tool release”.
Protezione dell’investimento e supporto alla crescita aziendale, Ghezzi spiega: “Negli anni, i nostri clienti RTT hanno investito molto nella soluzione JD Edwards per adattarla alle esigenze evolutive e supportare la crescita aziendale, con una forte attenzione al contenimento dei costi di gestione nel lungo termine, ai processi aziendali e alla continuità operativa. Particolarmente frequenti sono stati i progetti a supporto dell’espansione del business dei propri clienti (ad es. apertura di nuove filiali, anche all’estero, incremento di utenti) e hanno trovato nell’ERP JD Edwards uno strumento scalabile e robusto”.
Continuità operativa e supporto; Ghezzi ritrova nell’indagine quanto vissuto nelle relazioni con i clienti di RTT “che hanno sempre maggiore necessità di un supporto nelle aree funzionali, tecniche e sistemistiche. Grazie a un team dedicato di circa 30 persone, altamente specializzate, con processi strutturati e con un monitoraggio e reportistica costante, RTT riesce a seguire i propri clienti con un rapporto duraturo e fiduciario”.
Implementazione di soluzioni complementari, Ghezzi sottolinea che “RTT ha maturato una vasta esperienza nell’integrazione di JD Edwards con altre soluzioni, sia di Oracle (Oracle EPM – Enterprise performance management per la pianificazione e il budgeting, Oracle Integration Cloud, Oracle BI) sia di terze parti (DocFinance per la gestione della tesoreria, ReportsNow per il reporting operativo e Hight.IO per lo sviluppo di applicazioni no-code per JDE)”.
Migrazione graduale al Cloud Computing; Ghezzi chiude: “Nel corso degli ultimi anni, RTT ha seguito diversi progetti di migrazione al Cloud Oracle. Molte aziende stanno infatti sfruttando la possibilità di mantenere JD Edwards come elemento chiave della loro infrastruttura ERP, pur beneficiando delle nuove funzionalità e tecnologie offerte dal Cloud”.
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