Tra gli otto siti selezionati per rendere l’Europa una regione all’avanguardia nella ricerca e nello sviluppo di centri di supercalcolo c’è l’Italia. C’è Bologna. Che ospiterà un supercomputer con elevatissime capacità di calcolo (un computer di classe pre-exascale, in grado di eseguire 1018 calcoli al secondo, ovvero mille petaflop), nell’ambito delle azioni che l’Europa sta mettendo in campo per sostenere la diffusione dell’high performance computing come volano di crescita e innovazione. Centri per lo sviluppo di nuove applicazioni richieste in molti settori, dalla medicina personalizzata, alla progettazione di materiali, alla bioingegneria, fino alle previsioni meteorologiche e i cambiamenti climatici, con simulazioni complesse.

L’EuroHPC (anche “Impresa comune europea per il calcolo ad alte prestazioni” nata lo scorso novembre) ha identificato gli otto siti che oltre a ospitare i supercomputer sosterranno ricercatori, industria e imprese nello sviluppo delle competenze: saranno a Sofia (Bulgaria), Ostrava (Cechia), Kajaani (Finlandia), Bologna (Italia), Bissen (Lussemburgo), Minho (Portogallo), Maribor (Slovenia) e Barcellona (Spagna) e saranno gestiti da consorzi con fondi dell’UE.

le otto città che ospiteranno i supercomputer: Sofia (Bulgaria), Bologna (Italia), Barcellona (Spagna), Maribor (Slovenia), Kajaani (Finlandia), Minho (Portogallo), Bissen (Lussemburgo) e Ostrava (Cechia)
Le otto città che ospiteranno i supercomputer dell’Unione Europea: Sofia (Bulgaria), Bologna (Italia), Barcellona (Spagna), Maribor (Slovenia), Kajaani (Finlandia), Minho (Portogallo), Bissen (Lussemburgo) e Ostrava (Cechia)

In Italia la nomina di Bologna è il risultato di un lavoro congiunto con la Slovenia, guidato dal Consorzio Interuniversitario Cineca, insieme all’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e alla Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (Sissa).  “È il frutto di un importante lavoro di squadra –  sottolinea il Ministro dell’università e della ricerca, Marco Bussetti -. Si tratta di un’iniziativa ritenuta strategica per il nostro Paese, tanto da destinarvi risorse specifiche, 120 milioni di euro. Da un lato, ci viene riconosciuta un’indiscussa leadership nel campo dell’high perfomance computing e delle tecnologie abilitanti in Europa, consentendo di sfruttare appieno le potenzialità dei big data, dei data analytics e dell’intelligenza artificiale, solo per citarne alcune. Dall’altro, l’implementazione di questa infrastruttura avrà ricadute molto positive sia nell’ambito dello sviluppo delle attività di ricerca di base e applicate delle università e dei centri di ricerca pubblici e privati, sia a livello delle imprese private, creando un ecosistema digitale adeguato ad accogliere nuovi investimenti pubblici e privati nei settori più avanzati”.

“Grazie a questi siti i nostri ricercatori avranno accesso a supercomputer di prim’ordine, una risorsa strategica per il futuro dell’industria europea, e potranno così elaborare i loro dati all’interno dell’UE – precisa Andrus Ansip, vicepresidente responsabile per il Mercato unico digitale -. Si tratta di un importante passo avanti che consente all’Europa di avanzare nella capacità di calcolo; ci aiuterà a progredire nelle tecnologie orientate al futuro, come l‘internet delle cose, l’intelligenza artificiale, la robotica e l’analisi dei dati. Non ultimo rafforzarsi in ambito di cybersicurezza e blockchain.

Temi che ritornano (il Sas Forum ne è un esempio).

EuroHPC vuole dotare l’UE di un’infrastruttura di supercalcolo all’avanguardia entro la fine del 2020 per dare concretezza alla priorità del supercalcolo prevista nel programma Europa Digitale  (nell’ambito del bilancio a lungo termine per il periodo 2021-2027, che comprende una proposta di 2,7 miliardi di euro per finanziare il supercalcolo in Europa). “L’impresa comune europea per il calcolo ad alte prestazioni è un buon esempio di come i paesi dell’UE possano collaborare per stimolare l’innovazione e competere a livello mondiale in queste tecnologie altamente strategiche – incalza Mariya Gabriel, Commissaria responsabile per l’Economia e la società digitali -. Sono convinta che i nuovi supercomputer ospitati da questi siti stimoleranno la competitività europea nel settore digitale. Abbiamo dimostrato la forza dell’approccio europeo, che porterà benefici concreti ai nostri cittadini e aiuterà le nostre pmi.”

Volano di crescita e innovazione per le aziende e le startup è anche il cloud. E qui vi racconto in breve una nostra iniziativa editoriale. Nascono da questo mese gli Speciali di Inno3, composti da quattro viste per analizzare scenari complessi: quella di un analista del gruppo NetConsulting cube che fotografa dati alla mano lo scenario del mercato, quello di un giornalista di Inno3 che raccoglie gli stimoli da più fonti e guarda all’evoluzione della tecnologia, quello degli evangelist delle aziende che padroneggiano strategie, punti di forza e di debolezza. Tre visioni, un unico speciale che si completa con il quarto punto di vista delle aziende utenti (raccolto attravero una survey online) che ci dicono stato di adozione, ambito di utilizzo e timori.
Partiamo da cloud computing questo mese. Che si vada in cloud è ormai una necessità per le aziende che vogliono trasformare il loro modello di business, acquisendo agilità nella gestione degli asset e delle risorse. Ma i tempi non sono per tutti già definiti.

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