L’intelligenza artificiale e le tecnologie di machine learning oggi permettono di vivere in modo differente e “arricchito” esperienze sofisticate e connesse, chiaramente basate sui dati. Una possibilità non solo per il b2b ma sfruttabile anche in ambito b2c per coinvolgere un ampio numero di persone.

Lo mette in evidenza una ricerca promossa da Ntt, che opera nell’ambito dei servizi gestiti e collabora con le aziende come fornitore globale in ambito Ict.

La ricerca, condotta da Toluna a livello globale, vede la partecipazione di 3.700 appassionati sportivi (tra i 18 e i 65 anni di Uk, Usa, Singapore, Australia, Germania e Francia) e mostra come AI e machine learning rappresentino una modalità efficace per una migliore e più coinvolgente esperienza.
Le evidenze della ricerca portano comunque a una serie di riflessioni.

La strada da fare non è poca. Per esempio solo il 46% delle persone intervistate afferma di aver già vissuto una soddisfacente esperienza di fruizione degli eventi sportivi arricchita dall’analisi dei dati.

Un deficit che rivela la necessità di soluzioni tecnologiche e infrastrutturali adeguate, per fornire le esperienze attese dai tifosi. In questo senso, ecco che invece è molto alta l’aspettativa riversata sulle applicazioni di AI e machine learning.

I numeri raccontano che più della metà delle persone di età tra i 18 e i 34 anni (circa il 54%) – sostanzialmente i giovani – crede che l’AI sia in grado di prevedere con successo i risultati di un evento sportivo; è quasi la stessa percentuale di chi è convinto che previsione accurate non tolgano fascino all’evento, anzi lo rendano ancora più coinvolgente. 

Sul totale del campione, invece, solo il 26% è consapevole che AI e machine learning sono già utilizzati negli eventi sportivi ad alto valore potenziale nel creare e migliorare il coinvolgimento.

Proprio l’analisi sui millenial svela una serie di curiosità interessanti. Il 56% degli intervistati tra i 18 e i 34 anni afferma di voler incrementare l’utilizzo di un secondo display per seguire gli eventi live, nei prossimi tre anni. E tra chi lo fa già, indipendentemente dall’età, il 51% evidenzia un aumento della domanda di un’esperienza digitale e connessa.

La motivazione della scelta del secondo display è la possibilità di accedere a dati e statistiche (34%) con quattro persone su dieci che richiedono ancora più informazioni per migliorare l’esperienza digitale complessiva.

Sempre per quanto riguarda i millenial, più della metà di essi afferma che esperienze di connettività all’interno degli stadi, e un’infrastruttura all’altezza, invoglierebbe a partecipare agli eventi sportivi dal vivo.

Dati che potrebbero rappresentare un motivo di investimento nelle strutture. Addirittura il 73% di chi ha tra i 18 e i 34 anni sostiene che la scarsa connettività di un luogo sportivo riduce il divertimento di un evento.

Non mancano gli eventi in cui già si sperimentano con efficacia le funzionalità di AI e machine learning (in questo caso vengono citati quelli che utilizzano #NttPredictor). In primis il Tour de France.

Le Buzz per esempio analizza i movimenti all’interno del gruppo per pronosticare i potenziali momenti chiave, come la probabilità che si verifichi un incidente, uno spaccamento del gruppo o un cambiamento delle dinamiche di gara.

Ruth Rowan Ntt
Ruth Rowan, global chief marketing officer di Ntt

Già sperimentate nel 2017, quest’anno sono state migliorate le previsioni dei favoriti di tappa con gli aggiornamenti in tempo reale in base agli eventi della tappa in corso.

Il predictor Catch the break infine è stato migliorato attraverso la creazione di modelli di machine learning individuali per ogni sezione di 10 km della gara, per tenere conto delle strategie in atto.

Commenta Ruth Rowan, global chief marketing officer di Ntt: “E’ evidente che l’infrastruttura Ict, il cloud e i servizi mobile svolgono oramai un ruolo chiave nell’evoluzione dell’apprezzamento degli eventi sportivi, che si tratti di analytic live, come di esperienze basate su AI o su stadi connessi”. 

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