Apre a Barcellona davanti a 3.500 persone il momento di incontro e confronto più importante dell’anno per Schneider Electric, semplicemente battezzato Innovation Summit, perché la due giorni catalana ruota intorno all’innovazione, dove l’ecosistema di partner, dipendenti e clienti si confronta sui temi del futuro. Un futuro che guarda da una stessa angolazione il mondo dell’energia e il mondo del digitale, cercando di fare leva sulle opportunità che insieme – power e digital – possono portare all’intera economia mondiale.
Come attore “che porta avanti la trasformazione digitale della gestione dell’energia e dell’automazione”, Schneider centra il dibattito su sostenibilità, efficentamento energetico, elettrificazione, automazione industriale, digitalizzazione e innovazione, scegliendo come palco Barcellona “per il suo essere una città sempre always-on”, scherza Jean-Pascal Tricoire, presidente e Ceo di Schneider Electric dal palco della plenaria, “per il suo non fermarsi mai”. Una scelta che valorizza anche il lavoro della filiale spagnola che conta 400 persone, 7 fabbriche, una ricerca e sviluppo che opera localmente ma anche su business internazionale. “Stiamo vivendo un cambiamento di portate epocale legato alla elettrificazione e alla digitalizzazione, un cambiamento che favorisce un nuovo paradigma di sostenibilità” precisa il Ceo, di ritorno dalla Climate Week NYC 2019, da poco conclusasi a New York, che ha sancito l’accelerazione di aziende e paesi verso la neutralità di emissioni di carbonio a vantaggio del pianeta.
Parte da una stima Tricoire: è realistico pensare che si possa efficientare il consumo energetico del 50% e ridurre di pari valore l’emissione di CO2 entro il 2040, grazie a un utilizzo intelligente della trasformazione digitale ed energetica. “Questo risultato richiede la collaborazione di tutti gli attori nella catena del valore, tutto l’ecosistema deve cooperare per rendere le aziende carbon free – sostiene il Ceo -. Ma c’è una notizia cattiva e una buona”.
La cattiva è che il cambiamento climatico è stato indotto per l’80% dall’impennata dei consumi energetici degli ultimi anni, con una accelerata mai vista dagli ultimi 100 anni. La buona è che la nostra è la prima generazione che ha capito il problema. “Abbiamo così due opportunità per gestirlo – continua -: la trasformazione energetica e la trasformazione digitale, che entrambe permettono di essere più efficienti. Queste due opportunità ci porteranno a ripensare i processi e l’efficienza energetica”.
Potrebbe sembrare una contraddizione: da una parte bisogna ottimizzare i processi ma nello stesso tempo i processi hanno bisogno oggi di più energia per essere più efficaci. “Dobbiamo venirne a capo, abbiamo 20 anni di tempo per cambiare la traiettoria e conciliare il paradosso tra il progresso per tutti e un futuro sostenibile per il nostro pianeta. L’accesso all’energia è un diritto umano fondamentale, ma è cruciale tenere conto degli effetti che il suo consumo ha sull’ambiente, trovando il modo di dare energia a chi non ne ha consentendo uno sviluppo sostenibile”.
L’equazione energetica e fattori digitali
L’equazione di Tricoire ha tre fattori – risparmio (save), elettrificazione (electrify) e decarbonizzazione (decarbonize) – che permetteranno di ridurre l’emissione di CO2 del 50% entro il 2040. “Lo raggiungeremmo se nella metà degli edifici fossero implementate misure di risparmio energetico, utilizzando tecnologie digitali, portando avanti processi di elettrificazione e decarbonizzazione in tutto il mondo – precisa -. Oggi due miliardi di persone al mondo non hanno accesso all’energia, mentre nel mondo i consumi energetici raddoppieranno nei prossimi anni, e l’elettricità sarà a tutti gli effetti il vettore che permetterà la decarbonizzazione. Oggi l’energia elettrica copre solo il 20% dei consumi ma passerà a gestirne il 40% nei prossimi anni, già si vedono le applicazioni nel mondo delle auto. L’energia solare o eolica passerà dal 6% di oggi al 40% entro il 2040. Bisogna guardare a energie alternative”.
Accanto alle potenzialità legate al mondo dell’energia è necessario guardare alle potenzialità legate alla digitalizzazione, abilitate in passato da Internet, oggi dal cloud nell’edge, da intelligenza artificiale, IoT, fattori che portano un grande impatto nel mondo dell’automazione, che avrà un ulteriore accelerazione con l’avvento del 5G. “Più del 30% delle applicazione del 5G sarà dedicato al mercato del Building e alla Manufacturing e la trasformazione energetica, di pari passo con la trasformazione digitale di case e città, permetterà di riprogettare questi ambienti in modo diverso nei prossimi 20 anni” sostiene.
Integrazione su 4 assi
In pratica, il filo conduttore dell’Innovation Summit è l’integrazione tra diversi mondi e tecnologie, che in passato si parlavano in modo solo tangente ma che oggi hanno sfide interconesse, “perché la vera sostenibilità richiede un approccio comune”.
Quattro le integrazioni in atto.
La prima riguarda Automazione e Energia, due mondi che stanno vivendo un’evoluzione simile: sempre più nella fabbrica si elaborano i dati direttamente nell’edge e non nel cloud centralizzato (automazione nei processi industriali, IoT), sempre più nel mondo energetico si parla di grid (ovvero di cloud energetico). “E’ una evoluzione che va di pari passo, sono concetti tra loro intrecciati” precisa il Ceo.
La seconda integrazione riguarda il mondo IoT e big data, con prodotti connessi, che richiedono nuovi servizi di analytics e applicazioni per estrapolare valore dai dati.
La terza integrazione riguarda il nuovo modo di gestire design e building, che prevede di governare con un unico orchestratore la parte operativa e la parte di gestione (Operate & Maintain). “Per rispondere a queste esigenze, Schneider Electric ha creato un anno fa Aveva, un’azienda che propone software per la manifattura industriale con l’obiettivo di controllare le macchine, ottimizzare i processi e aumentare la produttività”.
Infine, la quarta integrazione riguarda l’intera gestione dell’aziende in ottica integrata (integrated company management) con strumenti di benchmark per capire quali impianti o processi siano più performanti e a maggiore produttività.
Partnership e competenze
Per portare avanti queste trasformazioni si ritorna sui temi delle competenze adeguate, della messa fuoco dei vantaggi derivanti dalle trasformazioni, della volontà di rendere più produttive le persone in azienda in una logica di collaborazione fra i team. Presupposti questi che si adattano a qualsiasi regione anche se “la consapevolezza di operare in mercati diversi da sempre ci fa agire localmente con un forte contatto con i player del territorio, con approcci diversi in Usa, Cina e Europa, ma nello stesso tempo vogliamo essere un player globale. E per esserlo le partnership sono importanti così come la logica di operare con open standard“.
Viene ufficialmente presentata qui a Barcellona la nuova piattaforma Schneider Electric Exchange che permetterà a tutti i partner di collaborare e condividere, già disponibile in 100 paesi con 300 App nel marketplace e già 50.000 utenti registrati.
Nello specifico Exchange crea un ecosistema aperto che va ad affiancarsi al nuovo programma di partnership, Schneider Electric Technology Partner, pensato per le aziende tecnologiche. Tra le collaborazioni ribadita quella con Microsoft (sul palco del keynote), e annunciata quella con Avnet e Iceotope per lo sviluppo di soluzioni innovative di liquid cooling per i data center. Importante anche l’accordo con ThoughtWire per creare modelli di digial twin nell’ambito sanitario, per ospedali digitali più intelligenti, connessi, efficienti e sicuri per i pazienti.
“Il nostro impegno è portare l’accesso al digitale e all’energia ovunque, dal data center al grid, dall’automazione ai trasporti – conclude Tricoite -. Noi non produciamo energia ve la facciamo risparmiare connettendo l’esistente in ottica open. Non siamo qui per salvare il mondo ma per assicurarci che sia sempre acceso (live on, il claim dell’evento, ndr) ovunque e per qualsiasi persona”.
La stessa Schneider Electric negli ultimi 15 anni ha lavorato per decarbonizzare sè stessa e i propri clienti, volendo anticipare al 2025 l’obiettivo di diventare carbon neutral e arrivare ad avere una supply chain a zero emissioni nette entro il 2050. Un impegno per contribuire a mantenere l’incremento della temperatura a livello globale entro 1,5 gradi (come raccomandato dall’Ipcc – Intergovernmental Panel on Climate Change).
Gli annuci EcoStruxure
Entrando nel merito degli annunci, le ultime innovazioni di EcoStruxure (l’architettura di sistema di Schneider Electric abilitata dall’IoT) alzano i livelli di sicurezza, affidabilità, efficienza, sostenibilità, apertura e connettività, in tutte le release (Building, Power, IT, Plant). Si tratta di una suite di servizi e strumenti in grado di aiutare gl utenti a implementare l’Internet of Things in edifici, data center, industrie e infrastrutture.
Nello specifico EcoStruxure Power 3.0, la terza generazione della piattaforma EcoStruxure Power per una distribuzione dell’energia efficiente, affidabile e sicura.
EcoStruxure Micro Data Center C-Series 6U Wall Mount, un micro data center nell’edge meno intrusivo del 60%, che consente di montare server di grandi dimensioni nell’edge.
La nuova Suite EcoStruxure Plant Performance Advisors per sfruttare i dati provenienti dai processi e dai sistemi di automazione industriale e aumentare la redditività operativa, pensata per i settori Food & Beverage, minerario, Oil & Gas, Water & Wastewater.
La nuova soluzione EcoStruxure Building Connected Room che offre ai proprietari di immobili e strutture ricettive un hub di connettività per una maggiore efficienza operativa ed energetica.
© RIPRODUZIONE RISERVATA