OvhCloud opera come cloud provider europeo con una visione alternativa e caratterizzata da un approccio diretto e immediato verso clienti e aziende di qualsiasi dimensione, assenza di lock-in tecnologici, e un’offerta tecnologicamente avanzata accessibile e scalabile. L’azienda si è trovata nel periodo di emergenza sanitaria al centro dell’attenzione di tante realtà che hanno dovuto trasformare infrastrutture e processi in brevissimo tempo.
Un’occasione sfidante, per mettersi alla prova sul campo, come ci spiega Dionigi Faccenda, sales manager OvhCloud Italia: “Abbiamo assistito in Italia ad un’accelerazione digitale importante da parte delle aziende. Si sono ritrovate a dover operare dall’oggi al domani in modalità inusuali, in alcuni casi per la prima volta, mettendo in sicurezza i propri dipendenti. Non tutte sono riuscite, e questo ha determinato anche situazioni molto negative. Salvaguardare la salute dei lavoratori consentendo loro di lavorare da casa con gli strumenti adeguati ha fatto la differenza”.
L’emergenza ha impresso quindi una forte accelerazione in un contesto, come il nostro, spesso caratterizzato dalla lentezza evolutiva. La stessa accelerazione registrata anche a livello europeo, come specifica Sebastien Millanvoye, product marketing leader, Web Cloud per OvhCloud: “Soprattutto in questo primo trimestre di inizio pandemia abbiamo registrato una significativa crescita della domanda di adozione di tutti le soluzioni volte a sostenere la presenza online. A cambiare non è stato tanto l’approccio da parte delle piccole aziende, ma è emersa una progressiva evoluzione culturale che ha spinto anche i più conservatori ad aprirsi al digitale per sviluppare o, in alcuni casi, mantenere il proprio business. I dati di crescita a livello globale sono positivi, si cresce a due cifre, e l’Italia rappresenta un mercato molto dinamico nell’adozione di soluzioni cloud Web nel panorama europeo”.
Molte aziende quindi si sono dovute trasformare, hanno dovuto cambiare il modo di gestire le proprie modalità operative, la supply chain, hanno dovuto rimodellare anche l’approccio all’e-commerce sfruttando piattaforme in grado di consentire ancora di più in futuro di accelerare e recuperare il fatturato perso. “Sì, e in non pochi casi sono arrivate anche nuove idee di business si pensi anche solo alla possibilità di prenotare l’accesso ai negozi con un’app. Un semplice segnale del cambiamento “colto al volo” in un contesto in cui è emersa comunque la centralità del cloud”.
I cloud provider si sono trovati a dover soddisfare a loro volta una serie di richieste in “esplosione”, per l’hosting, la presenza Web, ma anche di soluzioni per l’e-learning, i servizi per lo smart working, etc. “Tutti servizi che vivono in cloud e che hanno determinato per OvhCloud un’importante crescita nella richiesta di server che abbiamo potuto soddisfare proprio perché OvhCloud da sempre produce da sé i propri server. Non dipendendo da terze parti e provvedendo per tempo anche alle scorte sui componenti – a differenza di altri provider – siamo riusciti a soddisfare l’impennata della domanda, nonostante i picchi di produzione cui siamo stati sottoposti anche di 700 server in più al giorno”, spiega Faccenda.
In Italia, in un solo mese, OvhCloud ha visto crescere le vendite di cloud tra il 10 ed il 15% e vede crescere le aziende clienti che offrono servizi di e-learning/web learning in modo esponenziale. Per farlo hanno acquistato in modo massiccio servizi di private cloud e dedicated server.
OvhCloud, attenzione alla sicurezza
L’emergenza per certi aspetti, finalmente, ha alzato l’attenzione anche sulle tematiche di sicurezza, ancora troppo sottovalutate. “Ne parliamo da 25 anni, e non si smette mai di sensibilizzare abbastanza al riguardo, ma temi chiave come il backup e il disaster recovery, sembrano solo ora diventare davvero importanti. OvhCloud sta lavorando molto in questi ambiti specifici anche con attività di sensibilizzazione, con le aziende attente a chiedere in primis la garanzia della continuità operativa, e la capacità di supportare la crescita specialmente in determinati verticali “avvantaggiati” dall’emergenza“.
Il cloud da questo punto di vista non ha deluso. Per quanto riguarda la sicurezza resta punto cardine e garanzia certa del dato. Con le dovute specifiche “il dato è sicuro, ma la sua gestione richiede alta attenzione, il cloud provider dotato delle certificazioni del caso garantisce che il dato è protetto ma la difesa del front-end spetta alle aziende titolari, così come la remediation delle falle architetturali a monte” (vedi Zoom).
“Ecco da questo punto di vista l’attenzione è indubbiamente più alta ora ma non è ancora il centro delle preoccupazioni, come dovrebbe essere. Mancano in tante aziende ancora le figure che si occupino in modo specifico del tema; soprattutto nelle piccole e medie rileviamo come il comparto IT sia poco strutturato, come siano adottate a volte con leggerezza le applicazioni senza preccouparsi troppo delle possibili conseguenze. E’ un problema ancora strettamente culturale”. OvhCloud offre a titolo gratuito la protezione DDos e la sicurezza del dato di base ma ovviamente le aziende “devono preoccuparsi della protezione dei sistemi Erp, Crm, non è pensabile poi che questi sistemi siano accessibili in modalità ancora “insicure”, per esempio rinunciando ai benefici e alla tutela che le Vpn possono offrire. E le nostre Pmi da questo punto di vista sono ancora immature”.
Softc, ovvero Stand Out from The Crowd
OvhCloud per indirizzare il problema ha dato vita a una campagna con un portale ad hoc per suggerire come potersi tutelare in pochi, semplici, passaggi e si è fatta promotrice di un’educazione alla sicurezza fatta anche di piccoli accorgimenti, atti a proteggere ad esempio il proprio sito: dallo scegliere password valide, all’installazione dei certificati Ssl, all’invito a sfruttare le protezioni anti DDoS.
Interviene sul tema Millanvoye, product marketing leader, Web Cloud per OvhCloud che spiega e specifica: “Abbiamo sviluppato la campagna Stand Out From The Crowd (Softc) per promuovere un’educazione alla sicurezza, soprattutto in un momento come quello attuale in cui la cybersecurity rappresenta una priorità per far fronte al crescente numero di criticità informatiche”. OvhCloud ha quindi messo a disposizione a livello europeo una serie di strumenti. “L’obiettivo primario della campagna – prosegue Millanvoye – è sicuramente diffondere e sensibilizzare i neofiti del web sull’importanza della sicurezza, un tema che deve essere esteso a tutti gli aspetti della presenza Web. Ci siamo accorti, soprattutto in questa particolare contingenza in cui le aziende hanno dovuto rivedere il proprio modello di business, che molti utenti non hanno una piena consapevolezza di come implementare in modo sicuro una presenza online. E, dal momento che OvhCloud ha un Dna tecnologico, ha voluto assumere il ruolo di tutor fornendo loro le basi”.
Per questo l’azienda ha agito sulle quattro leve principali che caratterizzano l’offerta cloud Web: semplicità di utilizzo, attraverso un unico pannello di controllo; operaitività self service (con acquisto e configurazione direttamente dal sito); infrastruttura gestita (Managed) da OvhCloud, per assicurare la massima serenità. Soprattutto OvhCloud ha inserito tutte le feature di sicurezza by design senza costi aggiuntivi. Per esempio sui domini la Protection against theft (fraudulent transfer) e Dnssec; su Web Hosting appunto i certificati Ssl e la protezione anti-DDoS ma anche il monitoraggio dell’infrastruttura permanente e l’aggiornamento dei web server (patch di sicurezza, etc.).
Molto positivi i primi riscontri sulla campagna Softc. Prosegue Millanvoye: “A poco più di un mese dal lancio della campagna Stand Out From The Crowd analizzando le metriche sui contenuti, abbiamo notato un maggiore interesse nel target di riferimento, questi dati sono confortati anche dai tassi di conversione che sono in crescita. Tuttavia ci teniamo a precisare che non si tratta di un’azione messa in atto per via dell’attuale contingenza sanitaria, bensì di un progetto intrapreso molti mesi prima e inserito in una strategia di medio-lungo periodo, per questa ragione dovremo attendere ancora per avere una visione completa sui risultati”.
Infrastruttura solida, garanzia di business continuity e affidabilità del dato (ridondanza e Sla elevati) restano le richieste fondamentali delle aziende. Tanti clienti OvhCloud sono system integrator che devono offrire a loro volta garanzie ai loro clienti, “ma – riprende Faccenda – oggi le aziende chiedono anche quale sia la migliore tecnologia da adottare per sostenere i nuovi scenari di business o per rimodellare il business stesso, anche ripensando alla piattaforma scelta in relazione ai nuovi verticali verso cui si vogliono indirizzare”. Da questo punto di vista OvhCloud vanta a portafoglio un’offerta estesa e flessibile, dal semplice hosting, ai servizi di virtualizzazione, al supporto per le piattaforme di e-commerce, con il private cloud come vero punto di forza con infrastrutture dedicate specifiche e soluzioni adeguate per gli scenari multicloud anche per le esigenze più verticali.
Con tre ambiti di attenzione, la possibilità di disporre sempre di un’analisi costi/benefici per l’organizzazione, il monitoraggio del costo del cloud e la possibilità di affinare i budget a seconda dei progetti. Ambiti in cui la trasparenza dei prezzi e lo spegnimento automatico dei sistemi non utilizzati sono priorità chiave.
OvhCloud ha deciso in questo senso anche di non addebitare il traffico di ingresso o uscita perché questo può rappresentare un ostacolo allo spostamento dei dati tra i diversi provider di cloud. Ma soprattutto, in modo specifico per i più piccoli (piccoli imprenditori, retail, blogger), OvhCloud offre una guida specifica evidenziando le diverse possibilità e i benefici di una scelta consapevole del cloud provider. Tra questi l’attenzione per l’innovazione. Chiude Faccenda: “Oltre il 70% dei ricavi in OvhCloud è reinvestito in questa direzione, nello sviluppo e nell’innovazione tecnologica, anche con il lancio di nuovi servizi, e con il refresh hardware. Riguadagnare sugli investimenti in innovazione è un modello che si rivela virtuoso”.
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