L’annuncio a livello mondiale da parte di Larry Ellison, Cto e presidente di Oracle, estende la strategia già avviata anni fa di gestire e creare dei cloud privati a casa dei propri clienti. Quella strategia nata come cloud@customer che oggi si amplia con l’annuncio di Oracle Dedicated Region Cloud@Customer, la prima cloud region totalmente gestita da Oracle che porta tutti i servizi cloud Oracle di seconda generazione (inclusi Oracle Autonomous Database e le applicazioni SaaS) nei data center dei clienti.
Una gestione pagata a consumo (da 500.000 dollari al mese) che garantisce le stesse componenti del cloud pubblico nel cloud privato (servizi, Sla, standard di sicurezza) che vuole rispondere a chi non osa ancora e per ragioni di compliance e latenza vuole avere i dati sul proprio data center.
“I clienti enterprise ci hanno detto di volere tutta l’esperienza di un cloud pubblico on-premise, con l’accesso a tutti i servizi cloud Oracle, per gestire i loro carichi di lavoro più importanti – esordisce Clay Magouyrk, Executive VP, development, Oracle Cloud Infrastructure -. Con Oracle Dedicated Region Cloud@Customer, le imprese ottengono tutti i nostri servizi cloud di seconda generazione, compreso Oracle Autonomous Database, nei loro data-center. I nostri principali concorrenti non sono in grado di offrire ai clienti una cloud region dedicata paragonabile alla nostra, che funzioni on-premise”.
Ma da dove arriva questa esigenza? A livello italiano, Luigi Scappin, VP Solution Engineering South Europe di Oracle, ritorna sulla storia del cloud di Oracle: “Siamo arrivati tardi nel mondo del cloud. Con la Gen1 abbiamo copiato il cloud degli altri ma abbiamo capito che non andava bene per noi, perché era nato per clienti che non avevano un data center, come le varie Netflix o Spotify, mentre i nostri grandi clienti lo hanno da sempre. Per cui abbiamo ripensato al nostro cloud partendo dai clienti e ripartendo da zero, da un foglio bianco per fare del cloud enterprise la nostra missione. Da qui è nato il cloud Gen 2 che punta su prestazioni predicibili, bassa latenza, ma anche in questo caso ci siamo resi conto che lo sforzo non era sufficiente soprattutto per il tema della data gravity e della latenza. I nostri clienti ci chiedevano sistemi vicini, di prossimità. Abbiamo fatto così una ulteriore evoluzione, pensando che fosse bene che entrassimo nei data center dei clienti. Avremo entro la fine anno 36 cloud data region, continuando nella strategia di cloud pubblico, ma crediamo non sia sufficiente, per coprire tutti i clienti che vorrebbero un proprio data center. Per questo è nato Oracle Dedicated Region Cloud@Customer”.
Secondo Oracle, nonostante l’adozione del public cloud di livello enterprise si sia diffusa negli ultimi anni, la gran parte delle grandi imprese ritiene che continuerà a gestire una parte dei propri carichi di lavoro on-premise nei propri data center anche in futuro, innescando una domanda di architetture IT ibride in cui avere stessi servizi, funzionalità e portabilità delle applicazioni tra i ambienti cloud pubblici e on-premise. “I servizi che verranno rilasciati sulle regioni pubbliche, saranno rilasciato anche nelle region data center dei clienti e i clienti avranno un’esperienza cloud integrata ma on-premise, pagando solo i servizi che consumano” precisa Scappin.
A livello mondiale, referenze pubbliche di aziende globali che adottano Oracle Dedicated Region Cloud@Customer sono Nomura Research Institute, società giapponese di consulenza manageriale e di ricerca in ambito economico e Oman Information Technology and Communications Group (Oitcg), un’entità di proprietà della Riserva Generale del Governo dell’Oman. Secondo Idc “questa è una direzione nuova per i fornitori di cloud pubblico, che storicamente hanno offerto versioni limitate dei loro servizi alle sedi dei clienti. Oracle Dedicated Region Cloud@Customer porta tutte le funzionalità dell’infrastruttura Oracle Cloud (Oci, Oracle Cloud Infrastructure) e delle applicazioni Oracle Fusion SaaS, inclusi oltre 50 servizi, nelle sedi dei clienti. Questo combina la capacità del servizio di cloud pubblico con i vantaggi offerti dall’on-premise – aderenza alle regolamentazioni (ad esempio quelle sulla residenza dei dati), latenza e co-locazione – il che può rappresentare una svolta per i progetti di trasformazione digitale su larga scala delle aziende” commenta Deepak Mohan, research director.
Concomitante anche l’annuncio della disponibilità di Oracle Autonomous Database su Exadata Cloud@Customer, Questo significa che Autonomous Database può funzionare nei datacenter dei clienti sia come offerta stand alone sia come parte di Oracle Dedicated Region Cloud@Customer. L’intero ambiente è automatizzato e gestito da Oracle (self provisioning, self tuning, self repairing, scalabilità, sicurezza, patching) eliminando i processi manuali e gli errori umani, riducendo i costi e aumentando performance, sicurezza e disponibilità. Tra i clienti italiani che hanno ad oggi scelto Oracle Exadata Cloud@Customer è referenziabile Siav, società di svilupo software nel mondo dell’Enterprise Content Management. “Abbiamo scelto Exadata Cloud@Customer per gestire meglio la costante crescita del nostro business nell’ambito delle soluzioni Ecm e dei servizi cloud – precisa Nicola Voltan, Ceo di Siav -. Questa soluzione ci offre le performance, la scalabilità e la sicurezza che ci servono per offrire servizi di massima qualità ai nostri clienti. È gestito da Oracle nel nostro data center, consentendoci quindi di rispettare la normativa italiana relativa alla localizzazione geografica dei servizi offerti”.
A livello italiano presto definire l’interesse per i due nuovi annunci. Precisa Alessandro Ippolito, technology sales country leader di Oracle Italia: “E una scelta di business molto forte quella di avere avere Oracle Dedicated Region Cloud@Customer. È ragionevole che alcuni clienti pubblici vogliano il data center in casa e abbiano bisogno di una razionalizzazione importante. Così come altri privati in vertical quali il finance. In questo momento abbiamo una lista riservata al di sotto dei 10 clienti”. Dopo l’estate alcuni progetti potrebbero essere raccontanti in modo più concreto.
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