Il momento delicato che stiamo attraversando legato all’emergenza Covid-19 ha ampiamente dimostrato quanto fondamentale sia il processo di digitalizzazione del nostro Paese e strategica in questo contesto la gestione efficiente dello scambio dati.
La possibilità di connettersi rappresenta infatti un elemento vitale che si lega alla necessità di ridurre la latenza del traffico tra le reti e di creare un mercato di trasporto dati competitivo, in linea con i modelli europei più avanzati.
Carrier neutrale e indipendente
Ecco perché Open Hub Med, il data center di Carini (provincia di Palermo), in uno snodo al centro del Mediterraneo, rappresenta un asset fondamentale per l’Italia e la sua ripartenza. Un’opportunità per il mondo delle telecomunicazioni internazionali che pone il nostro Paese al centro di una delle aree più ricche nell’ambito delle tratte internet sottomarine, che collega India, Medio ed Estremo Oriente con Africa, Europa, Sud e Nord America.
Open Hub Med è una realtà nata da un progetto innovativo e ambizioso, voluto dall’omonimo consorzio e progettato da In-Site nel 2016. L’Hub rappresenta la prima sede tecnologica neutrale e carrier-independent nel Sud Italia, all’avanguardia per tecnologie che offrono continuità di servizio, sicurezza e affidabilità. Il sito ospita apparati tecnologici di operatori, content provider, imprese e pubblica amministrazione ed è sede di un polo del MIX, il più grande Internet Exchange italiano.
“La crescita esponenziale del traffico dati degli ultimi anni e le diffuse esperienze di smart working, e-learning ed e-commerce di questi mesi di emergenza ci devono far riflettere sull’importanza di ospitare sul suolo italiano centri tanto nevralgici”, commenta Pietro Matteo Foglio, Ceo & Founder di In-Site e socio di Open Hub Med.
“I data center oggi, come le banche durante il Rinascimento, sono realmente asset strategici, capaci di offrire vantaggi competitivi notevoli. Abbiamo creduto fin dall’inizio che questo hub avesse tutte le potenzialità per diventare un punto strategico per la digitalizzazione dell’Italia e dell’Europa”.
Nuovi spazi per crescere
Con una grande modularità dei sistemi di precablaggio in fibra ed elettrici, il data center si caratterizza per facilità e velocità con cui i clienti possono installare i propri apparati in rack o usufruire di quelli messi a disposizione da OHM.
La sua crescita ha visto in una prima fase la realizzazione di una IT Data Room e una TLC Room. A oggi sono sei i Carrier nazionali e internazionali presenti e gli ISP raggiungono quota dieci. Sono attivati inoltre 3 backhauling (le cosiddette “autostrade digitali”) terrestri di cavi sottomarini ciascuno remotizzabile in OHM mediante le infrastrutture in fibra dei carrier consociati. Aziende che nell’ultimo ventennio hanno contribuito all’evoluzione del mercato delle reti dati in Italia, come Eolo, Equinix Italia Enterprises, Fastweb, In-Site, GTT Italy, Italtel, Retelit, Supernap Italia, VueTel Italia Holding e Rete Xmed.
L’hub prosegue oggi la propria espansione con un ampliamento dello spazio per rafforzare le capacità di gestione del traffico dati in Europa e nel Mediterraneo con due nuove IT Data Room per un totale di circa 150 mq, l’attivazione di 42 nuovi rack, una ridondanza 2N e una potenza pari a 3-6 kW/rack.
“In questi anni Open Hub Med ha velocizzato il processo di investimenti in infrastrutture in Sicilia e dalla Sicilia verso il Nord Italia e l’Europa a vantaggio dello sviluppo di un ecosistema digitale che copra l’intera penisola vista, nel suo insieme, come un hub digitale neutrale nella geografia del traffico dati internazionale. Oggi siamo fieri di poterne annunciarne un significativo ampliamento che metterà a disposizione degli operatori di telecomunicazioni nazionali e internazionali, dei grandi fornitori di contenuti e di servizi cloud e delle aziende italiane nuove risorse”, commenta Valeria Rossi, presidente di Open Hub Med.
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