Le tecnologie 5G possono indirizzare vantaggi per 210 miliardi di euro complessivi, in Europa, a seguito di investimenti per circa 46 miliardi di euro, mentre a fronte di un impegno di appena 20 milioni di euro di fondi pubblici, sarebbe possibile ottenere benefici per ben 50 miliardi di euro. Sono le prime evidenze dello studio 5G Action Plan Review for Europe, condotto da Analysys Mason in collaborazione con Qualcomm Technologies e Ericsson, dove a stupire è proprio il rapporto tra risultati possibili e gli investimenti, a favore dei primi, sia in ambito commerciale che relativamente agli sforzi pubblici necessari. 

Lo studio raggruppa i segmenti di mercato che possono beneficiare degli investimenti in 5G ed allo stesso tempo restituire valore, all’interno di una serie di macro aree chiave: produzione e logistica intelligenti, smart rural (villaggi rurali intelligenti e aree) e smart urban (non solo le smart city ma anche le aree suburbane smart) e servizi pubblici intelligenti. L’analisi si concentra quindi su una serie di possibili casi d’uso per il 5G, al di là di quelli che sono i servizi avanzati a banda larga mobile (eMbb) dedicati ai consumatori che molti operatori di rete mobile (Mno) europei hanno già lanciato facendo leva sugli “upgrade” alle reti 4G. I casi d’uso sono raggruppati nei cluster indicati, in base al tipo e al luogo di utilizzo.

La modellazione viene utilizzata per stimare sia i costi di rete che i vantaggi economici per molti dei casi d’uso in ciascuno dei cluster individuati. I costi e i benefici associati derivanti dall’utilizzo del 5G, nei nuovi casi d’uso, sono calcolati con riferimento alle reti 5G che si presume saranno implementate in diversi mercati europei a partire dal 2025. I costi e i benefici considerati nello studio sono poi incrementali rispetto alle implementazioni eMbb 5G attuali. Significa che sono stati intelligentemente esclusi quelli associati all’implementazione iniziale del 5G per l’utilizzo da parte dei consumatori finali.

La copertura 5G in Europa riferita a Q2 2020
La copertura 5G in Europa riferita a Q2 2020 (fonte: Analysys Mason, 2020)

Nelle smart factory e in ambito smart rural sono individuati i cluster che traggono i più ampi benefici per un valore netto complessivo rispettivamente di 70 miliardi euro e 55 miliardi, anche se con Cbr (Chargeback Rate) inferiori rispetto a quelli offerti dai cluster smart urban e servizi pubblici. Smart factory, agricoltura, aree suburbane e rurali sono anche gli ambiti in cui è possibile ottenere i maggiori vantaggi in termini di Pil, come viene evidenziato nel report.

Il 5G rappresenta una piattaforma abilitante per l’open innovation a tutto tondo quindi, ma serve anche investirvi ed “iniziare a valorizzare e sfruttare subito le tre bande a 700 Mhz, 3,6 GHz e 26 Ghz mmWave, come sottolineano Wassim Chourbaji, Svp Government Affairs & Public policy Emea di Qualcomm e Gabriel Solomon head of Government & industry Relations Europe and Latam di Ericsson, durante la presentazione dei risultati dell’indagine.

Gli investimenti 5G e i relativi benefici per i diversi cluster (fonte: Analysys Mason, 2020)

Il rapporto tiene come riferimento anche differenti cluster produttivi per offrire un’analisi costi/benefici, declinata poi per i singoli Paesi, anche in relazione agli investimenti.

Arriviamo quindi ai numeri, importanti. Per quanto riguarda il comparto logistica e smart production il 5G può portare all’Europa nel complesso oltre 68 miliardi di euro in termini di “net benefit”, 54,5 miliardi abilitando al 5G gli scenari smart rural, 29 miliardi smart urban, e 10 miliardi di “guadagno” sono previsti per il settore dei servizi pubblici. A livello di specifici casi d’uso, i maggiori benefici economici in termini di impatto sul Pil europeo arriveranno dai casi d’uso nelle smart fabric, nell’agricoltura e appunto nelle aree suburbane e rurali rese “smart”, per un beneficio netto rispettivamente di 58 miliardi di euro, 37 miliardi di euro e 18 miliardi di euro.

Lo studio inoltre identifica anche alcune aree chiave che richiedono un finanziamento pubblico parziale o totale per poter effettivamente maturare benefici significativi: sanità e ospedali, edilizia pubblica, istruzione, turismo, agricoltura e hotspot urbani, compresi i trasporti pubblici. Queste alcune delle aree per le quali lo studio evidenzia come si otterrebbero oltre 50 miliardi di euro di benefici con meno di 20 miliardi di euro di finanziamenti pubblici.

5G, costi e vantaggi per i Paesi europei

Sono però i dati del rapporto tra investimenti e benefici per ogni Paese analizzato ad offrire ulteriori spunti di riflessione. Per esempio l’Italia, a fronte di investimenti per oltre 6,6 miliardi di euro registra benefici per circa 14 miliardi in un rapporto favorevole (benefici economici al netto dei costi) pari a 2,2, che vale 7,6 miliardi di euro; è il più basso rispetto a quello degli altri Paesi (nella tabella sotto), ma è da considerare, come spiegano gli analisti, anche in relazione ai centri urbani particolarmente diffusi. I maggiori vantaggi economici saranno legati ai cluster smart rural (6.922 milioni di euro) e smart production and logistics (5.489 milioni di euro), ma è il cluster smart public services, con 5,7 miliardi a maturare il miglior rapporto costi-benefici.

Emanuele Iannetti, amministratore delegato, Ericsson Italia
Emanuele Iannetti, amministratore delegato, Ericsson Italia

In pratica, per ogni euro investito in casi d’uso nei settori sanità, istruzione, turismo e digitalizzazione di edifici della PA, si avranno circa 6 euro di benefici economici. E proprio sui numeri italiani raccogliamo il commento di Emanuele Iannetti, amministratore delegato di Ericsson in Italia, commenta che spiega: “Da questo studio emerge chiaramente come il 5G sia un’importante piattaforma di open innovation, determinante per sostenere una ripresa economica inclusiva e accelerare la trasformazione digitale delle industrie e della pubblica amministrazione, così come previsto dal Piano Nazionale per la Ripresa e la Resilienza. Poiché l’Europa e l’Italia stanno definendo ora i piani per rilanciare l’economia, è importante destinare adeguate nuove risorse per lo sviluppo del 5G e facilitarne la rapida implementazione e adozione. Non possiamo lasciarci sfuggire l’importante effetto moltiplicatore generato dagli investimenti nel 5G“. 

Tra i Paesi in cui questi rapporti risultano più vantaggiosi spicca la Germania che, a fronte di investimenti comparabili a quelli italiani (di poco inferiori), matura benefici netti per oltre 38,5 miliardi di euro (con un rapporto vantaggioso pari a 7,5). Pur non riportato in tabella, in Europa è la Svizzera a registrare il rapporto più alto (14,7), con circa 10 miliardi di euro di “net benefit” a fronte di appena 700 milioni di euro di investimenti. “Mentre l’Unione europea definisce le proprie ambizioni per questa Digital Decade e lavora sui principi del Green Deal – commenta Solomon – si devono riconoscere i vantaggi del 5G per la trasformazione digitale e anche per la “decarbonizzazione” ambiti di azione importanti nell’indirizzare anche la strategia di Ericsson impegnata a portare avanti la prossima generazione di connettività a vantaggio di ogni comparto”.

Ricerca Qualcomm Ericsson Tabella 5G
Ricerca Qualcomm Ericsson Tabella 5G

La ricerca non manca di indicare una serie di suggerimenti e policies per lo sviluppo del 5G in Europa, anche sfruttando le risorse messe a disposizione dal Recovery Fund. Per esempio, nell’ambito dei benefici per il cluster smart rural si sottolinea l’importanza delle partnership tra pubblica amministrazione e aziende private, perché in questo ambito vale ancora di più l’approccio “di rete” e, considerato il ritardo infrastrutturale (specialmente in Italia) è importante il cambio di passo.

Così come è evidente che i vantaggi del 5G si concretizzano, negli scenari d’uso più evoluti – come quelli di relativa facile realizzazione nei cluster “urbani” – attraverso la possibilità di sfruttare già all’edge i vantaggi portati dalle bande mmWave, e la disponibilità di infrastrutture 5G articolate per indirizzare le esigenze nell’ambito della logistica integrata, dei trasporti e dell’automotive. Da qui al 2025 è il margine di tempo disponibile per accelerare.

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