Accelerare la trasformazione digitale green dell’Europa mettendo a fattor comune sforzi e risorse. Questo l’impegno assunto dai paesi dell’Unione Europea nel corso del recente Digital Day 2021 che promuove la connettività internazionale, incentiva il lancio di tecnologie digitali pulite e punta a migliorare il contesto normativo per startup e scaleup.

“I nuovi impegni presi rafforzano le nostre ambizioni comuni per un approccio alla digitalizzazione incentrato sull’uomo – commenta Margrethe Vestager, vicepresidente esecutivo per un’Europa adatta alla Digital Age -. Con la firma di diversi Stati membri, le dichiarazioni consolidano gli impegni in connettività, startup e tecnologie digitali pulite, sostenendo le nostre ambizioni verso un’Europa più competitiva, inclusiva e verde”.

La conferenza internazionale è contestualmente l’occasione per istituire formalmente la European Green Digital Coalition (Egdc), un raggruppamento di primarie aziende tecnologiche che si pongono il comune obiettivo di sostenere la trasformazione verde e digitale dell’economia sia in Europa sia a livello internazionale.

Egdc - European Green Digital Coalition - Copia
Digital Day 2021 – Ufficializzazione della European Green Digital Coalition (Egdc)

Attraverso la nuova iniziativa, Egdc sottolinea il ruolo chiave che le reti, le tecnologie e le applicazioni digitali possono svolgere in termini di benefici ambientali e climatici, allo scopo di trasformare l’economia in risposta alle sfide imposte dal cambiamento climatico, dall’esaurimento delle risorse naturali, dall’inquinamento e dalla perdita di biodiversità.

Per questo, la nuova coalizione digitale si impegna a sviluppare metodologie standardizzate di valutazione dell’impatto delle soluzioni e a lavorare nella diffusione di soluzioni digitali green in un’ampia gamma di settori, per creare linee guida applicabili.

Le aziende e gli obiettivi

L’Egdc si compone nello specifico ad oggi di 26 aziende (Accenture, Aruba, Atos, Beyond, Bolt, Dassault Systèmes, Deutsche Telekom, Ericsson, Ibm, Liberty Global, Microsoft, Nokia, Nos, Orange, Ovhcloud, Proximus, Sap, Scaleway, Schneider Electric, Shift, Tdc, Telefónica, A1 Telekom Austria, Dna, Telia Company, Vodafone) ed è firmata dai rispettivi Ceo che si impegnano a nome delle loro imprese ad agire in diverse direzioni. Sono inoltre 45 le pmi e le startup che supportano l’iniziativa e molte si preparano ad aderire.

Gli obiettivi dell’Egdc si possono dunque sintetizzare in alcune azioni concrete: investire nello sviluppo e diffusione di tecnologie e servizi digitali più verdi che siano più efficienti dal punto di vista energetico e dei materiali; sviluppare metodi e strumenti per misurare l’impatto netto delle tecnologie digitali verdi sull’ambiente e sul clima unendo le forze con le Ong e le pertinenti organizzazioni di esperti; co-creare con i rappresentanti di altri settori raccomandazioni e linee guida per la trasformazione digitale verde di questi settori a vantaggio dell’ambiente, della società e dell’economia.

Verso una società resiliente

A questo proposito, una recente analisi di Accenture conferma come l’uso dei  cosiddetti gemelli virtuali nell’industria potrebbe contribuire alla riduzione delle emissioni globali di Co2 di 7,5 gigatoni da qui al 2030, circa l’equivalente delle emissioni globali annuali del settore dei trasporti. 

Bernard Charlès, vice presidente e Ceo di Dassault Systèmes
Bernard Charlès, vice presidente e Ceo di Dassault Systèmes

“L’innovazione sostenibile può essere raggiunta facendo leva sull’utilizzo di mondi virtuali per immaginare materiali, prodotti e processi radicalmente nuovi, in grado di contribuire alla riduzione dell’impronta di carbonio del mondo industriale e di accelerare l’economia circolare – commenta Bernard Charlès, vice presidente e Ceo di Dassault Systèmes, azienda che ha contribuito all’analisi -.
In quanto parte di questa coalizione, collaboriamo con altri settori e intendiamo intraprendere azioni per guidare questa innovazione, oltre a contribuire, con i nostri clienti, ad un mondo migliore”

Nick Read, CEO di Vodafone
Nick Read, Ceo de Gruppo Vodafone

“In qualità di maggiore operatore di rete mobile e fissa in Europa, riconosciamo il ruolo centrale che le nostre reti e le nostre tecnologie digitali svolgono nell’affrontare le questioni climatiche contemporanee – commenta Nick Read, ceo del Gruppo Vodafone -. La digitalizzazione è infatti la chiave per ridurre i consumi energetici e utilizzare le risorse naturali in modo più efficace, promuovere efficientamento e creare un’economia circolare. Investendo nella connettività e collaborando con altri operatori del settore e con i decisori politici, possiamo avviare una migliore ricostruzione, per l’Europa e per i suoi cittadini. La Egdc sarà un forum incentrato nel liberare il potere del digitale per la realizzazione del Green Deal, insieme ad altri settori e noi vogliamo continuare a dare supporto all’Europa nella sua ambizione di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050“.

Stefano Cecconi
Stefano Cecconi, Ceo di Aruba

“Aruba aderisce alla European Green Digital Coalition per contribuire ad una transizione al digitale che si realizzi nel rispetto dell’ambiente – dichiara Stefano Cecconi, Ceo di Aruba -. L’impegno per un futuro e un IT sostenibili sono da sempre cardini della nostra visione aziendale. Da anni portiamo infatti avanti un piano che ci consente di essere già oggi un’azienda Carbon Footprint Negative grazie all’utilizzo di energia proveniente da fonti rinnovabili, agli investimenti in centrali idroelettriche e fotovoltaiche di proprietà e alla progettazione e costruzione di data center ad impatto zero”.

Nel percorso che apre alla visione del decennio digitale europeo, l’Egdc si prepara così non solo ad aiutare il settore tecnologico a diventare più sostenibile, circolare e a zero emissioni, ma anche a sostenere gli obiettivi di sostenibilità di altri settori prioritari come l’energia, i trasporti, l’agricoltura e l’edilizia, contribuendo nel contempo a un e una società resiliente.

Puntando in questa direzione, i membri del patto si impegnano a lavorare a stretto contatto con la Commissione europea e con gli altri membri dell’alleanza per mantenere gli impegni, riferendo regolarmente sui progressi compiuti. Nel 2022 è prevista la presentazione dei primi risultati e le relative relazioni sullo stato di avanzamento dei lavori. 

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