Supportare le sfide della digitalizzazione e dell’omnicanalità nel mondo del fashion, reinventando l’esperienza d’acquisto del cliente per massimizzare le vendite nel momento dell’auspicata ripartenza del settore. Cegid si presenta al mercato italiano con questa missione sotto la formula Retail the new way.
Cegid è un’azienda di origine francese in forte crescita che si posiziona tra i primi tre top player nell’offerta di soluzioni di business management nel settore fashion & luxury, conta 3.000 dipendenti a livello globale ed opera prevalentemente nel mercato europeo. L’incremento del business è costante – il fatturato 2020 è di 498 milioni di euro -, soprattutto da quando l’azienda ha iniziato, tra le prime, ad adottare e integrare la tecnologia cloud nelle proprie soluzioni dedicate al retail proponendole in modalità SaaS. Formula che favorisce oggi l’acquisizione di una media di circa 80-90 nuovi clienti all’anno che si affiancano a quelli storici. Degli oltre 1.000 brand, il 90-95% dei clienti è nel fashion inteso in senso ampio, dall’abbigliamento, al lusso, alla cosmesi, alla profumeria – su tutti i canali. Tra i nomi di primo piano, brand del calibro di Furla, Aquazzura, Herno, Lacoste, Shiseido, Clarins, Barbour, “aree in cui il mercato principale è l’Italia, indubbiamente il più dinamico e rinomato”. A descriverci così la società, il suo modello di go to market e a delineare lo scenario in cui l’azienda si muove, é Mario Davalli, country manager per il Sud Europa di Cegid.
Armonizzare e industrializzare l’omnicanalità
“Il mercato retail è un mondo molto vasto – esordisce Davalli – all’interno del quale noi abbiamo adottato la scelta di operare in una nicchia: lavoriamo nella vendita assistita con un processo nel quale il cliente viene accompagnato da un sales assistant durante tutto il processo di acquisto. Dopo questo difficile periodo, vogliamo aiutare i clienti a ripartire spingendoli verso la digitalizzazione in un mondo retail che ha modificato le proprie regole e dove il punto vendita deve cambiare completamente veste e acquisire nuove capacità, armonizzandole. Una dinamica confermata dal fatto che, nel post lockdown, la crisi sta colpendo ancora più forte quei retailer che hanno ritardato la trasformazione digitale & omnichannel”.
I retailer possono perdere fino a 10 punti di margine per processi omichannel sbagliati e il 13% dei clienti non tornerà più a comprare dopo un’esperienza negativa, dicono gli analisti (fonte: Ihl).
“Una delle prime sfide dei clienti – prosegue il manager – è pertanto la convergenza sulla gestione di uno stock unico che richiede una nuova modalità. I rivenditori si trovano infatti di fronte ad una minore affluenza di clienti in negozio con un corrispettivo calo della domanda e i punti vendita si devono adattare di conseguenza, in un’ottica digitale e omnicanale: non si sta più in negozio aspettando che il cliente entri ma bisogna adottare delle strategie per cercarlo in tutti i contesti nei quali si muove: a casa, al lavoro, sui social, e proporre prodotti sul market place“.
Sicurezza, compliance e sperimentazione
In un mondo in cui l’omnicanalità rappresenta dunque una priorità, Cegid apre nuove possibilità grazie a Cegid Retail, la piattaforma globale in cloud di sales assistant per la gestione ottimizzata dei punti vendita. Retail the new way – questo il claim che accompagna il marchio – rispecchia la volontà di offrire ai clienti una shopping experience fluida, sicura, personalizzata e un servizio clienti puntuale in negozio e online, in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo.
“I retailer italiani assumono oggi una dimensione sempre più internazionale e le regole vigenti nel nostro Paese, così come le tematiche di fiscalizzazione, non sono valide fuori – prosegue Davalli -. Per questo, il know-how settoriale e l’esperienza in materia di normative e questioni legislative di Cegid supportano i retailer ovunque desiderino operare nel mondo, ovvero in linea con i temi legati alla sicurezza e alla compliance locale nella gestione dei dati”. In quest’ambito, sono quattro, tra cui la Cina, i Point of Delivery che Cegid mette a disposizione per operare in conformità alle politiche locali e fiscali e ottemperare alle specificità del territorio.
Cegid opera affinché qualsiasi area di business possa incrementare il proprio valore aggiunto. Le leve strategiche sulle quali punta la piattaforma, sono quattro, ovvero: la convergenza tra i canali online e offline e i servizi omnichannel; la digitalizzazione del punto vendita e l’empowerement dello staff di vendita; una visione accurata dello stock; un approccio agile al cambiamento retail.
A supporto di queste attività, a Lione, il Cegid Innovation Store rappresenta l’esemplificazione concreta delle potenzialità messe a disposizione dei clienti che scelgono di implementare le soluzioni dell’azienda. Si tratta di uno store virtuale dedicato all’esplorazione delle tecnologie più all’avanguardia pensate per il mondo del commercio unificato al servizio del retail, dotato di applicazioni, strumenti, integrazioni e soluzioni che accompagnano l’utente a testare con mano le caratteristiche tipiche dei percorsi di acquisto in-store più innovativi e allo stato dell’arte. Tra queste, l’Rfid, la gestione da mobile e la sensoristica per valutare gli accessi e gestire il modello di business.
A sperimentare le nuove tecnologie, sempre più realtà all’avanguardia nel panorama del fashion. Tra queste, Davelli annuncia in anteprima il “grosso contratto globale siglato con Benetton Group, che “nel mese di maggio ha scelto di avvalersi delle soluzioni Unified Commerce e Global Pos di Cegid Retail per potenziare i 1.400 punti vendita impiantati in oltre 20 nazioni ed ha creduto in Cegid per offrire ai propri clienti un’esperienza di acquisto omnicanale allo stato dell’arte”.
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