E’ stato un settembre intenso in un crescendo di attesa fino alla giornata delle elezioni di ieri. Nel silenzio imbarazzante di programmi elettorali vuoti di digitale e innovazione, se non per qualche spunto o rassicurazione. D’altro lato non c’è stata azienda, vendor, system integrator sentito in questi ultimi mesi che, nonostante abbia espresso il timore che l’ondata elettorale potesse rallentare la trasformazione digitale avviata, non abbia continuato ad insistere su programmi, ricerca di profili, relazioni con clienti e partner.

Anche con competitor.

E qui arrivo alle due questioni della settimana, che non riguardano affatto la politica (avremo tempo di osservare e commentare quale direzione prenderà il nuovo parlamento eletto stanotte e il nuovo governo su temi cruciali per Inno3 come la trasformazione digitale del Paese, il Pnrr, il codice degli appalti per la digitalizzazione della PA, i nuovi ministri a capo dei dicasteri della trasformazione digitale o della transizione energetica, le decisioni in merito alle rete Tlc nazionale, le infrastrutture cloud, la cybersicurezza, le competenze spinte da formazione continua, universitaria e scuola…).

1 – La prima, il concetto di co-creare come modello di business, che fa sì che attorno a un tavolo per definire un progetto si siedano anche aziende competitor che fanno tra loro sinergia.
Lo osserviamo tra vendor e partner a cui è richiesta la capacità di orchestrare tecnologie e progetti diversi affinando partnership e unendo le proprie forze con altre realtà. I commenti a valle del reportage della scorsa settimana (post Forum Ambrosetti) sono stati tutti unanimi: l’obiettivo comune di superare le criticità del contesto internazionale crea motivazioni condivise e accresce la consapevolezza del senso di responsabilità tra attori ben diversi.

2 – La seconda, il rispetto dei competitor. Certo, se un’importante azienda utente passa da un grande fornitore di tecnologia A al principale concorrente B, ci si rammarica in casa del primo e si festeggia in casa del secondo (soprattutto se si interrompe una relazione consolidata da anni, ce ne sono di casi), ma nel rispetto del gioco e delle sue regole.
L’ultimo sguardo commosso tra Roger Federer e Rafa Nadal, alla fine dell’ultimo match della carriera tennistica di Federer, rimarca una sfida eterna tra i due campioni ma anche la stessa passione, la ricerca della stessa eccellenza, il rispetto e l’ammirazione dell’amico-avversario come parte costante della propria carriera.

E torno a noi. Un mercato che ha più competitor (rispettosi) è un mercato più sano per tutti. Più agile, più frizzate. Che stimola il ricircolo di competenze. Mai come in questi mesi si osserva un rimescolamento di profili dal fornitore A al fornitore B e viceversa. E questo aiuta a co-creare e ad essere confidenti nel mercato in cui ci si muove, sapendo che è in grado di offrire ancora molte opportunità.

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