Saranno oltre un miliardo, entro la fine di quest’anno, gli abbonamenti 5G attivi a livello globale ed entro la fine del 2028 questa cifra raggiungerà i cinque miliardi. Circa il 55% del totale, con la copertura della popolazione che toccherà l’85%, mentre le reti 5G dovrebbero gestire circa il 70% del traffico mobile. Lo dicono le stime di Ericsson nell’ultima edizione del suo Mobility Report.
I dettagli del report evidenziano che solo tra luglio e settembre di quest’anno sono stati attivati circa 110 milioni di abbonamenti, per un totale di 870 milioni, ma il rilievo più interessante è legato al fatto che la penetrazione del 5G a fine anno risulterà più veloce di circa due anni rispetto a quella, all’epoca, del 4G e, tra tutte, quella che si è diffusa più rapidamente e più rapidamente del 4G è scesa anche di prezzo. Sono quasi 230 gli operatori che hanno nel proprio bouquet di offerta i servizi 5G supportati da oltre 700 modelli di smartphone nelle diverse fasce di prezzo.
Lo spaccato del report sui servizi aiuta però a comprendere ancora meglio il fenomeno e i suoi “risvolti”, non tutti vantaggiosi per i consumatori. Se da una parte infatti il 24% degli operatori ricorre alla velocità dei dati insieme ad abbonamenti a volume e ad abbonamenti illimitati per motivare i consumatori al passaggio, il 25% degli operatori intervistati applica un sovrapprezzo rispetto alle offerte 4G, con un rialzo medio di circa il 40%. E limitazioni, come il divieto di fare tethering o limitare l’uso di dispositivi IoT, sono ancora comuni nelle offerte illimitate, mentre è sceso il numero di operatori che offrono servizi ad alta intensità di dati come lo streaming video, i giochi o streaming musicale.
Non solo, a volte anche in modo non del tutto trasparente, il 18% degli operatori 5G livella la velocità disponibile per differenziare i prezzi. Una strategia che prende piede con il 24% di coloro che hanno un’offerta 5G che utilizza questa modalità per segmentare il mercato e motivare i consumatori a passare a livelli di prezzo più più alti. Così, circa il 74% di questi operatori utilizza i livelli di velocità con i bucket di dati e il 45% ha una versione ibrida (velocità in combinazione con bucket e livelli di dati illimitati).
Continua comunque a crescere anche la diffusione della connettività 4G. In questo caso si parla di una crescita di circa 41 milioni tra luglio e settembre 2022, per un picco di circa 5,2 miliardi verso la fine di quest’anno. Complessivamente a fine 2022 si conteranno a livello globale 8,4 miliardi di sottoscrizioni, che saliranno a 9,2 miliardi a fine 2028, con la maggior parte di esse comunque associate a smartphone (circa il 79%).
Raccogliamo il commento di Fredrik Jejdling, executive vice president e head of Networks di Ericsson: “Gli operatori continuano a implementare il 5G e lo sviluppo del Fwa sta accelerando. Inoltre, il traffico dati delle reti mobili sta praticamente raddoppiando ogni due anni”.
Crescono i servizi Fixed Wireless Access
Uno spunto interessante, quello che Jejdling propone in relazione allo sviluppo dei servizi Fixed Wireless Access. Sono quelli che offrono connettività Wifi all’utente finale, con un segnale via cavo fino all’antenna più prossima che incontra l’antenna del ricevente, per cui si dispone di fatto di connettività Wifi al proprio domicilio, un vantaggio non solo per quelle zone che non dispongono di alcun tipo di cablaggio. Concretamente parliamo quindi di connessione a banda ultralarga supportata da un’architettura di accesso radio, nella quale l’apparato fornito al cliente o all’impresa si collega alla stazione radio base, a sua volta servita dalla fibra ottica.
Il report prevede che le connessioni di questo tipo cresceranno più rapidamente di quanto stimato in precedenza e rappresenteranno proprio uno dei principali casi d’uso del 5G, in particolare nelle aree non coperte o poco servite dalla banda larga. Entro fine 2022 saranno più di 100 milioni le connessioni Fwa. Il numero triplicherà entro il 2028, raggiungendo quota 300 milioni, ossia il 17% delle connessioni fisse a banda larga. Quello specifico delle connessioni Fwa 5G toccherà la cifra di circa 235 milioni entro il 2028, rappresentando quindi quasi l’80% delle connessioni Fwa totali.
In numeri: su 310 compagnie analizzate, il 77% dispone di un’offerta Fwa. Ed il numero di operatori che offrono servizi Fwa 5G è aumentato, passando da 57 (era il 19%) a 88 (29%). Interessante il dato secondo cui quasi il 40% dei nuovi lanci di 5G Fwa negli ultimi 12 mesi sono avvenuti nei mercati emergenti. Per esempio: a seguito dell’asta per lo spettro 5G in India a luglio, un importante operatore ha espresso l’obiettivo di servire 100 milioni di case e milioni di imprese con servizi Fwa 5G ed anche in Italia ci sono servizi Fwa 5G, offerti da Opnet e Vodafone.
L’ultimo rilievo che merita attenzione nel rapporto è relativo all’importanza di ridurre l’impatto ambientale un ambito in cui le telco possono giocare un ruolo chiave sia attraverso la riduzione delle proprie emissioni, sia per il potenziale di riduzione delle emissioni di CO2 negli altri verticali. Serve però modernizzare le reti in modo intelligente in prospettiva Net Zero. Gli operatori stanno inoltre intraprendendo azioni per “implementare hardware e software radio di ultima generazione ad alta efficienza energetica – chiude Jejdling – incrementare l’uso di fonti di energia rinnovabili e gestire in modo intelligente le infrastrutture per ridurre l’impatto ambientale”.
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