La connettività rappresenta il primo pilastro per qualsiasi progetto. Basterebbe pensare che senza la possibilità di accedere ai dati in Rete, come su qualsiasi rete privata, di fatto nessuno oggi potrebbe più lavorare; tutti i device che abbiamo a disposizione sarebbero inutili, e di fatto sarebbe preclusa anche qualsiasi possibilità di collaborazione.

La spinta verso l’utilizzo dei servizi di rete in mobilità negli anni è stata accelerata dalla disponibilità della connettività delle reti cellulari e dallo sviluppo di quelle senza fili. E con il crescere delle prestazioni di fatto si è assistito ad un progressivo abbandono dei cavi. Oggi i progetti di trasformazione digitale in corso richiedono risorse di computing talmente distribuite (ed in alcuni casi miniaturizzate) per cui sarebbe impensabile preferire i cavi ethernet ad una connessione senza fili. Allo stesso tempo, non tutte le infrastrutture possono ancora farne a meno, per questo crescono le attese per il nuovo standard Wifi 7, anche se è ancora nel pieno proprio la diffusione di Wifi 6 e Wifi 6E di cui abbiamo parlato in precedenti contributi. Andiamo per ordine.  

I numeri del mercato sembrano rispecchiare l’importanza crescente delle connessioni senza fili. Il mercato Wlan nel segmento enterprise è cresciuto quasi del 12% anno su anno (del 16,2% in Europa) per quasi 2 miliardi di dollari (fonte: Idc), una percentuale che non trova pari riscontro nel segmento consumer (di fatto un mercato piatto) a riprova di come siano proprio le aziende ad avere incrementato la domanda in questa direzione. E lo hanno fatto sfruttando di fatto ancora lo standard Wifi 6 (802.11ax), con una crescita corrispettiva dei ricavi nella vendita di access point Wifi 6 di circa il 62%. Sempre Idc prevede che entro il 2025 verranno inviati sul mercato fino a 5,2 miliardi di dispositivi Wifi 6/6E.

Wifi 6 - I trend di mercato
Wifi 6 – I trend di mercato (fonte: Idc)

Una crescita come questa ha molti fattori, ma è importante notare proprio la continua evoluzione della tecnologia (Ieee 802.11 nasce circa 30 anni fa): il Wifi 6 ha introdotto funzioni multiutente per migliorare le prestazioni nelle reti densamente popolate e Wifi 6E ha ampliato queste capacità nella nuova banda dello spettro a 6 GHz offrendo un numero maggiore di canali con una portata maggiore, per gestire una crescente velocità e una minore latenza. Wifi 6 e 6E sono destinati però a lasciare presto spazio a Wifi 7 le cui caratteristiche segnano vero cambio di passo, in primis per quanto riguarda la velocità di collegamento anche a 40 Gigabit al secondo che potrebbe davvero determinare l’abbandono definitivo in tantissimi ulteriori utilizzi dei cavi. Entriamo nei dettagli.

Le caratteristiche di Wifi 7

Wifi 7 risponde allo standard Ieee 802.11be, per la diffusione in volumi dei primi dispositivi – e le possibilità reali di sfruttare lo standard – si dovrà aspettare il 2024, anche considerato la fase ancora in espansione delle appliance Wifi 6 e 6E, mentre per i primi dispositivi in grado di supportare lo standard sarà il 2023 la data prevista di lancio.

Wifi 6 vs Wifi 7
Wifi 6 vs Wifi 7 (fonte: Huawei)

Pur partendo dalla premessa, ovvia ma importante, per cui Wifi 7, ovunque venga utilizzato, sarà in grado di sfruttare la velocità di connessione alla Rete massima disponibile – e quindi di suo non può risolvere il problema del digital divide – è invece un dato certo quello per cui potrà risolvere una serie di complessità architetturali per cui sarà possibile fare a meno, praticamente ovunque, delle connessioni wired senza problemi di affollamento della rete. Gli esperti però portano l’attenzione prima di tutto sull’espansione dello spettro disponibile.

Andrew Davidson, senior director engineering di Qualcomm
Andrew Davidson, senior director engineering di Qualcomm

“Si è passati nel tempo dai 2,4 GHz legacy, con solo tre canali a banda stretta, ai 5 GHz con spettro aggiuntivo e canali più ampi da 160 MHz – spiega per esempio Andrew Davidson, senior director engineering di Qualcommed oggi l’allocazione della banda anche a 6GHz ed il suo utilizzo da parte di un numero maggiore di dispositivi sta contribuendo alla decongestione di quella a 2,4 GHz utile per i progetti IoT, ma sarà proprio la capacità di gestione ed ottimizzazione delle varie bande di spettro a differenziare Wifi 7 che inoltre raddoppia la possibile larghezza di banda del canale a 320 MHz”.

Per esempio, proprio nell’utilizzo degli access point la capacità multilink di Wifi 7 offrirà più opzioni di utilizzo per un client di utilizzare questi canali, con i dispositivi in grado di alternare le bande, partendo dalla prima disponibile, ma con la possibilità di scegliere una delle due bande una volta che il trasferimento precedente è stato completato, evitando la congestione dei collegamenti. Prosegue Davidson: “Gli utenti storici che occupano una porzione, diciamo 20 o 40 MHz, di un canale contiguo altrimenti libero, tradizionalmente impedirebbero a un access point di usare questo spettro e invece Wifi dispone della tecnologia Preamble Puncturing, che cancella lo spettro interferito mentre rende ancora possibile il canale contiguo”.

Gli ambiti di utilizzo di Wifi 7

Bassa latenza, larghezza di banda, gestione multilink dello spettro lasciano immaginare subito le possibilità di utilizzo affidabile di Wifi negli  scenari densi e ad alto traffico che sarà  vitale per molte applicazioni business-critical. Va da sé che Wifi 7 è destinato a diventare rapidamente un prerequisito per supportare casi d’uso ad alto traffico dall’edge (per IoT), agli uffici, ma anche ai luoghi di intrattenimento e molto altro.

Abbiamo accennato, infatti, alla possibilità offerta da Wifi 7 di raggiungere velocità elevate in grado di far dimenticare l’utilizzo dei cavi; viaggiare tra i 30 e i 40 Gbps secondo i vendor potrebbe rappresentare la normalità. E si tratta di numeri del tutto assimilabili a quelli garantiti da Thunderbolt.

Questo apre una serie di scenari che con altre tecnologie di connessione sono già indirizzati. Si pensi alle applicazioni sul campo legate alla sfera dell’Extended Reality nel complesso (alto volume di dati con la richiesta di basse latenze), a tutte le applicazioni in cui è richiesta qualità video di eccellenza (anche 8K), affidabilità e precisione, per esempio per la telemedicina, e ancora allo sviluppo del metaverso, ambiente in cui le frequenze di aggiornamento e l’utilizzo in contemporanea della banda disponibile (anche in una Intranet) metterebbe in difficoltà i collegamenti in simultanea da diversi dispositivi che insistono sulla stessa rete locale. Tutti ambiti per i quali, senza fili, Wifi 7 segna davvero un cambio di passo.

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