A fronte di uno scenario economico incerto e fluido le aziende da una parte si mostrano consapevoli dei vantaggi offerti dalle tecnologie digitali e dagli strumenti IT, dall’altra hanno bisogno che i progetti di digitalizzazione siano strettamente correlati ad effettivi risultati di business. Tutti i dipartimenti aziendali sono coinvolti nei progetti all’interno di piani strategici sia di respiro specifico, sia di interesse generale per i processi aziendali, evidente il “cambiamento” nel ruolo dei Cio. E’ il caso anche di Carpigiani. Ne parliamo con Giovanni Virgilli, director of Information Technology di Carpigiani Group, che abbiamo intervistato a margine della Cio Survey 2022.

Quanto è importante, in Carpigiani, presidiare le tecnologie digitali per rispondere alle difficoltà congiunturali? (comitati aziendali, riporto della divisione IT, aree business maggiormente supportate dalle tecnologie digitali etc.)

Gli ultimi 5 anni sono stati di fondamentale importanza per lo sviluppo delle tecnologie digitali in azienda, poiché oggi tutte le aree aziendali sono interessate dagli strumenti legati all’IT. Ci sono aree che per forza di cose sono più supportate dalle tecnologie digitali di altre, vedi Ricerca & Sviluppo o Amministrazione/Controllo, mentre altre che solo recentemente hanno visto l’introduzione di sistemi IT, vedi i reparti di logistica e produzione. È chiaro che le tecnologie IT devono essere presenti in azienda per poter rimanere al passo con ciò che il mercato chiede, ma devono essere adottate orizzontalmente in tutta l’azienda.

Oggi sta diventando di primaria importanza avere uno strumento di business intelligence che permetta alla direzione aziendale, ma anche alle principali funzioni di gestione e controllo, di poter disporre di reportistica avanzata in grado di evolversi con la velocità con cui si stanno muovendo sia il mercato (clienti) che la supply chain (fornitori), ma anche e soprattutto il costo del denaro e i prezzi, sia delle materie prime che dell’energia, con aumenti incondizionati e talvolta senza un senso logico. Su questo tema ho notato, per esempio, che le aziende che vendono software stanno cogliendo questa occasione per eliminare definitivamente dal proprio portafoglio la tipologia di licensing in modalità “perpetua” per lasciare spazio alla “subscription”. Questo chiaramente genera una modalità di approccio agli investimenti totalmente diversa, ma soprattutto un aumento dei costi per le aziende clienti, Carpigiani compresa.

Quali sono, ad oggi, le aree progettuali che hanno un maggiore impatto sulla gestione delle attività aziendali?

Giovanni Virgilli
Giovanni Virgilli, director of Information Technology di Carpigiani Group

Come anticipato precedentemente l’IT ha un ruolo fondamentale nel processo di digitalizzazione aziendale, quindi il rendimento del reparto si riflette poi sulla velocità di adozione delle tecnologie digitali in tutta l’azienda. Per questo è molto importante tenere le persone motivate, e coinvolte in più progetti possibili. Oltre alle attività di routine, le aree progettuali che stanno avendo maggior impatto sono nelle aree produzione/logistica, in cui l’introduzione di un software dipartimentale sta cambiando il modo di affrontare le attività quotidiane per gli operatori e l’IT è costantemente impegnato, in area amministrativa, poiché ogni anno ci sono nuove normative a cui bisogna adeguare i sistemi e che richiedono modifiche al gestionale, e nelle aree controlling e pianificazione, poiché mai come in questo periodo c’è la necessità di uno strumento di business intelligence versatile e di rapida consultazione.

A questo proposito, può descrivere come viene utilizzato l’IoT da Carpigiani a supporto della propria offerta?

Il progetto IoT di Carpigiani, che prende il nome di Teorema, nasce nel 2007 quando ancora si chiamava M2M (machine-to-machine). L’esigenza era quella di poter seguire e analizzare le prestazioni delle macchine prototipo in test presso i clienti, senza doversi affidare soltanto al feedback di questi ultimi: avere quindi uno strumento che ci desse una visione oggettiva dello stato del field test. Una volta sviluppato il sistema, i nostri clienti più strutturati e con meno presidio diretto sugli utilizzatori delle macchine, ne hanno visto i benefici fin da subito per poter beneficiare di un supporto efficiente e talvolta in real-time.

Oggi il sistema, che conta un installato di oltre ventimila unità, viene proposto a supporto del servizio di assistenza tecnica, poiché permette come descritto di poter “vedere” lo stato della macchina nel momento in cui il cliente segnala malfunzionamenti, compreso il suo storico, di poter aggiornare i parametri di funzionamento (permettendo talvolta di risolvere la chiamata senza un intervento fisico) e il software. Teorema viene anche riconosciuto come sistema di produzione intelligente, quindi Industria 4.0, e si può interconnettere ai sistemi di produzione dei nostri clienti in modo semplice.

Quale ruolo gioca l’ecosistema dell’offerta nelle strategie digitali di Carpigiani?

Carpigiani è storicamente leader nel proprio mercato di riferimento, e il mantenimento di questa funzione non prescinde dall’essere all’avanguardia tecnologica, sia a livello gestionale sia per quanto riguarda i propri prodotti. Il mercato di riferimento cambia piuttosto lentamente, se comparato ad altri mercati anche del manufatturiero, per questo le strategie digitali stanno assumendo un ruolo molto importante. Essere in prima linea sui social network, seguire e partecipare attivamente alla promozione di eventi (anche esclusivamente online) attinenti al mondo del gelato, e soprattutto dare un supporto ai propri clienti attraverso i canali digitali, sono attività a cui non possiamo e non dobbiamo rinunciare.

Il sito Web aziendale deve servire come punto di contatto con clienti potenziali ed esistenti. Per questo motivo stiamo condividendo più informazioni sui nostri prodotti di quanto abbiamo mai fatto storicamente, e questo sta diventando il veicolo che ci permette di instaurare un rapporto con chi utilizza giornalmente le nostre macchine. Questo ha portato anche a pensare di avere una “vetrina” digitale su cui proporre alla clientela l’eventuale acquisto di componenti soggette a usura e per le quali non è richiesto l’intervento di un tecnico specializzato per la sostituzione.

Leggi tutti gli approfondimenti dello Speciale Cio Survey 2022

Per saperne di più scarica il whitepaper Rapporto Cio Survey 2022: Le sfide del Cio – Innovare nell’era dell’incertezza

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