Incertezza. E’ tra le parole più ricorrenti che affollano i trend previsionali di analisti e operatori di mercato nelle diverse industry, con poche eccezioni. Dopo un lungo periodo caratterizzato dall’intensificazione degli scambi economico-commerciali e degli investimenti internazionali su scala mondiale, di fatto senza particolari ostacoli “geopolitici”, la fine del secondo e l’inizio del terzo decennio ha visto prima convergere l’attenzione delle aziende che in precedenza hanno globalizzato le operation verso strategie volte alla riduzione dei costi e all’incremento dei margini. Oggi però le defaillance delle catene di approvvigionamento, per una serie di concause (Covid, guerra in Ucraina, embarghi di vario tipo) richiedono di ripensare e adattare il proprio approccio, infatti la carenza di materie prime, ma anche oggettivi problemi logistici e l’incremento dei costi dell’energia chiedono alle organizzazioni di ripensare ancora le strategie, anche in prospettiva green, e mettono al centro l’importanza di adattarle in rapidità ai cambiamenti. Ed è questo il contesto in cui Opentext propone l’analisi dei trend che caratterizzeranno l’evoluzione delle supply chain nel corso dell’anno. 

Per rimanere competitive nell’attuale contesto di business, le aziende devono riconoscere l’importanza di passare al digitale per automatizzare i processi e ottimizzare la supply chain e la digitalizzazione permette di migliorare la visibilità e la resilienza in ogni ambito operativo. Proprio la disruption (1) quindi è il primo di questi trend, evidenziata proprio dagli eventi descritti in apertura. Per le organizzazioni si deve tradurre nella capacità di sviluppare piani per una trasformazione digitale a lungo termine. Con la collaboration al centro, funzionale a favorire lo sviluppo di reali vantaggi per il business. Non solo, le tecnologie Industry 4.0 potranno favorire la sostenibilità delle produzioni stessa e  l’adozione di processi agili.
Per una maggiore organicità rispetto alle previsioni, vogliamo associare questa prima a quelle effettivamente legate al ruolo dell’IT. Per esempio la percezione di Opentext per cui l’Erp anche nel 2023 sarà alla base delle operation (2), ma a patto di riuscire a controllare e gestire le trasformazioni. Proprio attraverso la capacità di sfruttare il reale potenziale del cloud le aziende possono diventare più flessibili, ma serve aggiornare gli ambienti Erp. Direzione già intrapresa per esempio da Sap che ritira il sistema Erp on-premise Ecc, e accompagna i clienti a migrare alla piattaforma Sap cloud Erp, S/4Hana o scegliere un altro fornitore. Significa reintegrare i sistemi aziendali di backend (Crm e sistemi di inventario Wms e Tms) e quindi scegliere un partner in grado di accompagnare le organizzazioni lungo il percorso di trasformazione.

Adattare le supply chain alla contingenza richiede di saper ottimizzare i processi in rapidità. Intelligenza artificiale e machine learning (3) sono abilitatori digitali riconosciuti oggi dai C-level come virtuosi per questo scopo. Un esempio lo offre proprio Opentext. La sola divisione Business Network elabora circa 33 miliardi di transazioni commerciali ogni anno, attraverso AI e ML per comprendere “dalla realtà e concretamente” come operano le supply chain e per ottimizzarle. Sono informazioni disponibili alle aziende che desiderano migliorare i propri flussi logistici e prevedere con accuratezza comportamenti e richieste dei clienti. Quelle legate ad AI e ML sono tecnologie per cui si è spesso denunciata la mancanza di competenze, ma proprio da quest’anno ci si aspetta che un maggior numero di giovani riesca a completare la formazione in questo senso. Secondo Opentext la figura del data scientist è destinata a diffondersi sempre di più nelle aziende.

Antonio Matera, regional sales director Opentext Italy
Antonio Matera, regional VP sales Italy, Malta, Grecia e Cipro di OpenText

Le blockchain e gli Enterprise Content Services per il raggiungimento degli obiettivi Esg (4) sono per certi aspetti la previsione più interessante.
Le aziende devono lavorare nel rispetto delle nuove normative per la neutralità climatica dell’Unione Europea e la sostenibilità ambientale è ora nelle agende dei board, anche per la pressione “dal basso”, dai consumatori.
Per migliorare il reporting Esg e dimostrare al mercato e ai consumatori che i prodotti dell’azienda sono stati acquistati o fabbricati in modo etico e sostenibile, i fornitori di servizi giocheranno un ruolo importante nel supportare le aziende nella riduzione dell’impronta di carbonio complessiva, nonché nel garantire che le loro catene di approvvigionamento operino secondo le linee guida.
Serve migliorare la visibilità sull’ecosistema aziendale e delle operation: tecnologie come blockchain e soluzioni come l’Ecs (Enterprise Content Services)  – sfruttano i dati per ricavare informazioni uniche sulle operazioni che avvengono all’interno della supply chain – possono offrire quel cambio di passo necessario ad abilitare i vantaggi promessi dalle soluzioni di tracciabilità basate su IoT.
Commenta Antonio Matera, regional VP Sales Italy, Malta, Grecia e Cipro di Opentext: “Per quanto la profittabilità rimanga importante, le organizzazioni a livello globale si stanno rendendo conto di dover diventare socialmente responsabili, sia come conseguenza di un ambiente normativo sempre più stringente, sia in risposta alle esigenze in evoluzione dei consumatori. Le aziende devono quindi ridefinire le proprie strategie di gestione della supply chain per rispettare questo duplice obiettivo”.

L’ultima previsione, ma non per importanza, è invece quella che più pensiamo possa animare il dibattito interno alle aziende. A nostro avviso, infatti, la lettura sulla capacità del metaverso di migliorare le catene di approvvigionamento in questa fase non è ancora possibile. Certo, le aziende stanno valutando come posizionarsi nel “nuovo mondo”. Ma il metaverso è molto più impegnativo dell’utilizzo, dove serve, della realtà aumentata; è sfidante anche dal punto di vista delle risorse ambientali che consuma e non è, a nostro avviso, assimilabile nemmeno ai gemelli digitali, mentre riconosciamo che un Digital Supply Chain Twin (5) in grado di visualizzare dati predittivi e prescrittivi potrebbe portare a migliorare i processi di decision making. Sarebbe possibile tracciare un’immagine dettagliata dei flussi delle merci, per esempio, combinando una versione digitale delle informazioni già disponibili con i dati dei sensori IoT che tracciano le spedizioni, per poi visualizzare lo scenario in un metaverso ad hoc anche per simulare scenari diversi o affrontare e risolvere potenziali problemi o imprevisti prima che si verifichino.

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