Indirizzare le esigenze di modernizzazione infrastrutturale, applicativa e dei processi è indispensabile non solo per farsi trovare pronti al variare degli scenari geopolitici ed economici ma anche per guadagnare quella flessibilità necessaria a rispondere prontamente alle esigenze ed alle richieste del mercato. Le aziende hanno bisogno di essere veloci, di operare in sicurezza, e di affidabilità in tutto il loro percorso di trasformazione digitale.
In particolare è un’esigenza questa sentita in ambito industriale e manifatturiero.
Le tecnologie legate a Industry 4.0, la digitalizzazione, l‘automazione dei sistemi e delle macchine che possono fare leva sui progressi e la disponibilità di soluzioni nell’ambito Internet of Things e dell’edge computing è evidente richiedano a monte la disponibilità di infrastrutture di rete resilienti in cui il 5G gioca un ruolo chiave, in particolare per quanto riguarda il private 5G. Si tratta di abbracciare un ideale di rete integrata e modernizzata, con le applicazioni parte integrante dell’infrastruttura di rete stesse.
Ntt, private 5G e servizi gestiti
La fotografia di scenario, fornita da Ntt nella ricerca Private 5G Here and Now su alcuni Paesi selezionati, delinea una sensibilità su questo tema già viva per oltre l’80% dei Cio che nel corso del prossimo anno prevedono di implementare reti 5G private, e per il 90% che il 5G privato diventerà la scelta di rete standard. Allo stesso tempo si riconosce anche l’esigenza di esternalizzare parte delle proprie tecnologie di rete facendo ricorso all’aiuto dei managed service provider che sono in grado di portare i vantaggi trasformativi legati alla capacità di integrazione dei controlli di sistema alla scalabilità e alla sicurezza avanzata, necessari per fare bene. Un trend questo che è facile coniugare anche al contesto in cui operano le industry nel nostro Paese. E’ lo spunto su cui si avvia il confronto con Stefano Aramu, VP Gtm Practices per Ntt in Italia.
“Siamo di fronte ad uno scenario che sta cambiando, i Paesi del Nord Europa, Giappone e Usa sono più avanti nell’implementazione e realizzazione di progetti di private 5G rispetto al nostro anche solo pensando alla possibilità di noleggiare le frequenze già normata in Germania ed in UK, ed in fase di definizione in Spagna, mentre l’Italia è più in ritardo”.
I numeri documentano infatti che interesse e concretizzazioni in questo specifico ambito sono appannaggio delle organizzazioni tedesche, con il 40% delle aziende che già implementa reti 5G private, segue il 28% delle imprese britanniche, il 26% delle imprese giapponesi e il 24% delle imprese americane. Aeroporto di Francoforte e un laboratorio di co-innovation con Bmw sono solo alcuni degli esempi di realizzazioni già concrete dove Ntt continua lo sviluppo delle soluzioni, mentre in Italia sono in fase di avvio un paio di progetti con realtà industriali importanti.
“E’ proprio l’industria a chiedere per prima connettività pervasiva al servizio della catena di produzione – spiega Aramu – ma leggiamo anche l’importanza che il 5G ricopre per esempio nelle realtà portuali per la sua capacità di coprire ampi spazi in modo adeguato, impossibile con il 4G Lte e la connettività Wifi, per i limiti tecnologici intrinseci di questi sistemi radio”, mentre il private 5G indirizza anche le criticità legate alla densità dei device (anche migliaia per singola antenna) che trasmettono limitate quantità di dati, ma chiedono di essere continuamente monitorati, anche limitando sensibilmente i consumi energetici. Temi cui l’industria è sensibile.
“I sistemi di controllo industriale rappresentano un caso d’uso ideale, la disponibilità di sensoristica che permette di monitorare le linee di produzione in più punti di controllo, consente anche di automatizzare i processi produttivi ed intervenire poi sulle procedure, con integrate – nelle soluzioni As a Service di Ntt – la possibilità di analizzare i dati, applicare algoritmi di AI, agire in modalità predittiva in caso di deviazione dai comportamenti attesi”, dettaglia Aramu. Un connubio ideale per sfruttare al meglio edge computing e IoT.
L’approccio attraverso i servizi gestiti si rivela virtuoso perché la complessità delle soluzioni deve essere necessariamente “gestita” e tutte quelle realtà che non hanno la disponibilità di team IT strutturati, con già le competenze a bordo, “si trovano a poter affrontare meglio il problema dei costi, grazie alla possibilità di poter contare sul managed service provider“.
Un aspetto che si sposa con gli scenari industriali del nostro Paese e il trend generale di spostamento verso i modelli As a Service che indirizzano proprio il tema di complessità/costi/competenze.
La proposta Network As a Service di Ntt comprende la componente di overlay Managed SD-Wan che integra connettività di ogni tipo (5G, Lte, Wifi, Mpls, estensioni Lan) e rappresenta un layer trasparente sia per l’utente finale sia per l’applicazione che lo sfrutta, eleva il livello di astrazione e programmabilità e l’integrazione tramite Api con la sfera applicativa (Infrastructure As Code è quindi il modello).
In Italia queste capacità si coniugano con quella di una delle società del gruppo di erogare servizi 5G pubblici, per declinare il private 5G attraverso la disponibilità del 5G pubblico che quindi può sfruttare l’utilizzo delle Sim già in commercio, quindi gestibile in modo agile anche a livello geografico.
“Nel nostro Paese è certamente il manufacturing il settore che più vede in campo progetti di questo tipo – dettaglia Aramu – e più ha bisogno di questa tipologia di soluzioni, ma ci aspettiamo anche la recettività nell’ambito della PA, per esempio per le smart city (negli Usa è Ntt il progetto private 5G per la città di Las Vegas), e la connected healthcare, pensando di integrare la sensoristica ospedaliera ai sistemi Pacs e documentali, etc.”.
Ntt si muove sul mercato con un approccio partner based, ed in Italia opera direttamente come system integrator e come “uno dei partner per lo sviluppo di questo tipo di soluzioni, insieme ovviamente a Ntt Data che si occupa della parte di processo e di consulenza applicativa legata allo sviluppo dei progetti IoT in particolare”. La soluzione proposta è pervasiva su tutta la filiera industriale con, a livello di costi, impatto sostenibile anche dalle nostre Pmi, perché scalabile e modulabile nella sfera di soluzioni per l’edge computing, quando latenza ed elaborazione dati hanno bisogno di avvenire in locale e solo una parte dei workload ha bisogno poi di poggiare nel public cloud (in modalità SaaS e PaaS, per le Pmi). Il cloud si conferma tra l’altro tra i principali trend nelle prediction Ntt per il 2023 anche come infrastruttura di appoggio per la migrazione delle funzioni di rete per il 90% delle realtà globali.
Il Global Network Report 2022-2023 di Ntt poi sottolinea proprio come sia possibile in questo modo indirizzare meglio i progetti di DT, adattando lo strato infrastrutturale alle capacità richieste dalla produzione. “E’ questo il tema fondamentale su cui indagare prima di avviare i progetti” – sottolinea Aramu -. Poi l’adozione certo di un nuovo strato tecnologico, programmabile, di rete “è l’elemento vincente. Perché in questo momento la capacità di automazione che offrono, oltre al 5G, tutte le soluzioni di networking moderne e software-defined dà vantaggi competitivi evidenti”.
Private 5G e sicurezza
La realizzazione dei progetti private 5G e più in generale di automazione delle reti indirizza anche il tema della sicurezza. Cio e Ciso sono alla ricerca di modi per rafforzare le loro difese contro attacchi sempre più sofisticati e, mentre la ricerca Ntt rivela che il 69% dei dirigenti concorda sul fatto che la sicurezza della loro attuale infrastruttura non sia abbastanza forte, controllo dei dati aziendali (48%), copertura e velocità (43%) e tempi di risposta potrebbero a loro volta beneficiare della realizzazione delle reti 5G private che offrono capacità di sicurezza significativamente maggiori. “L’automatizzazione della rete, la disponibilità di log, lo scrubbing automatico dei dati e la loro analisi utile per definire trend e soglie di deviazione dai trend per cui si ‘visualizza’ subito cosa accade sulla rete, con la rete stessa a segnalare i comportamenti anomali, sono fondamentali – prosegue Aramu -. E se per un’azienda grande è già complicato avere competenze di questo tipo in casa, immaginiamoci per le Pmi. Mentre affidarsi ad un partner competente con la disponibilità di servizi managed e una visibilità ben più ampia dei fenomeni è facile capire come rappresenti un elemento ulteriormente differenziante”. Tanto più in un contesto, quello fotografato dalla ricerca, in cui gli ostacoli più comuni all’implementazione di reti 5G private sono l’integrazione della tecnologia con sistemi e reti legacy (44%), la complessità e proprio la carenza di competenze tecniche per gestire le reti 5G (barriera per cirfca il 30% delle aziende).
I fondi del Pnrr oggi consentono alle aziende di poter sostenere il necessario refresh tecnologico, anche alle realtà più piccole. “Ora serve mantenere viva l’attenzione, a fronte di benefici misurabili in modo evidente per industria e PA e con Ntt Data impegnata direttamente in questo senso”. Game changer in Italia per il private 5G oggi sarà certo lo sblocco delle frequenze, ma anche la capacità di creare use case per capire su quali focalizzarsi per il ritorno degli investimenti sicuro. Un ambito, questo secondo, su cui è focalizzata anche Ntt che dà la possibilità di coniugare ricerca e sviluppo interna con quella delle aziende clienti. Conclude Aramu: “Le iniziative di collaborazione, tra cui quella con Bmw negli Usa, sono un esempio, e hanno dato vita già a interessanti use case per esempio relativi all’automazione della movimentazione dei veicoli all’interno del polo logistico, governata da un’infrastruttura di rete private 5G. In Italia stiamo lavorando con due grandi realtà a use case di predictive maintenance, in un caso, e di safety, in un altro, per quanto riguarda il controllo di presenze nei locali attraverso l’automazione e l’analisi video”.
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