Torna Netapp Insight a Las Vegas, dal vivo dopo due edizioni online e, a valle dell’appuntamento americano, con Davide Marini, country manager di Netapp Italia e Roberto Patano, senior manager Systems Engineering, ripercorriamo gli annunci principali del vendor cercando di inquadrare la linea strategica entro cui si muove l’azienda. “Che è una linea entro il solco della continuità – esordisce Marini – basta guardare indietro anche solo ad uno, due anni fa”.
Tra gli annunci che meritano di essere “ripercorsi” nel tempo, per esempio, proprio in occasione di Insight 2022 Netapp ha proposto BlueXP come piano di controllo unificato che offre un’esperienza di multicloud ibrido semplificata – che è il vero “core” della strategia – progettato per il cloud evoluto e per indirizzare il bisogno di gestire i dati ovunque essi siano, controllando l’archiviazione locale su NetApp Aff, Fas, StorageGrid ed E-Series, ma anche le risorse Amazon FSx for NetApp Ontap, Azure NetApp Files, Google Cloud Volumes Service e Cloud Volumes Ontap.
“Gestione infrastrutturale, riducendo la complessità, focalizzazione nell’ambito della sostenibilità – anche per consentire alle aziende di gestire meglio le risorse – sicurezza e quindi la possibilità di ridurre i budget e risparmiare possono essere quindi considerati i quattro focus strategici principali – prosegue Marini – su cui l’azienda continua ad investire ed integra le novità. Sempre sulla base del supporto del sistema operativo Ontap che rappresenta da tanti anni il fiore all’occhiello e distingue la proposta Netapp che ha svincolato la componente hardware da quella software e può così ‘sviluppare’ innovazione in parallelo la tecnologia storage e le funzionalità software”.
La strategia delle “quattro S” quindi è confermata: semplificazione, sostenibilità, sicurezza e saving, sono le parole d’ordine. Si innesta Patano: “Centrale è offrire un controllo completo dell’infrastruttura storage, con la visibilità on-prem, in cloud e sui servizi collegati, e BlueXP è un elemento chiave da questo punto di vista in grado di tenere alta la visibilità non solo sul saving, ma anche sulla sostenibilità dell’infrastruttura, con indicazioni sulle possibili azioni”.
Netapp Insight 2023, gli annunci
Tre sono le direttrici chiave entro cui si innestano tutti gli annunci: lo sviluppo della proposta per una nuova via allo Unified Data Storage, l’attenzione per quanto riguarda la sicurezza (verso l’ideale “most secure storage on the planet”) e l’evoluzione di offerta/servizi per i carichi di lavoro con l’AI che – come ama ripetere Jeff Baxter VP, product marketing Netapp che percorre gli annunci “corre sui dati”, con i dati saldamente ancorati alle soluzioni Netapp.
L’idea Unified Data Storage si declina con la disponibilità, appunto, di un unico punto di controllo, data services disponibili nei diversi ambienti, approccio unificato on-prem come in cloud, grazie alla presenza di Netapp sui principali hyperscaler, con un unico OS per file, object storage e block storage.
Già a maggio Netapp ha evoluto il portfolio Netapp Asa (Array All-Flash Storage Area Network) che ora beneficia della declinazione C-Series che è già stata offerta in precedenza sui sistemi Netapp Aff. La proposta C-Series per Netapp Asa utilizza la tecnologia flash ma offre anche equilibrio tra prestazioni e risparmio sui costi proponendo la velocità della tecnologia flash a prezzi vicini a quelli dei dischi, garanzia di efficienza dello storage 4:1 e di disponibilità dei dati a sei nove (99,9999%). La possibilità di ridurre Tco e consumi, connessione ai cloud e data services, sicurezza, caratterizzano quindi la proposta C-Series.
E l’aggancio con il tema cloud non è di secondaria importanza. NetApp, infatti, ha introdotto per la prima volta il suo storage aziendale nel cloud pubblico quasi dieci anni fa, nel 2014. Oggi offre storage nativo in cloud su tutti e tre i più importanti public cloud.
E proprio nella possibilità di sfruttare il cloud con Netapp si colloca l’ulteriore evoluzione su Google Cloud (i primi annunci sono di agosto) con la possibilità di integrazione nativa, in quell’ecosistema, dei volumi Netapp, ed ora con l’ulteriore scalabilità della proposta per i workload meno esigenti oltre a migliorate funzionalità per il backup integrato. Novità in arrivo anche per la gestione di container Kubernetes più granulare e sui cloud Aws e Azure, anche lato “insights” in particolare per i container. Cala ancora il Tco complessivo di Ontap su Amazon FSx, e arriva la possibilità di peering Vpc per connettersi a Vmware Cloud su Aws. E con Microsoft Azure NetApp Files si propone maggiore scalabilità della capacità e prestazioni migliorate per i database Oracle. Si estende inoltre l’ecosistema complessivo delle proposte Netapp con l’arrivo già ad inizio mese della proposta Netapp Storage su Equinix Metal.
Per preservare il valore dei dati, Netapp annuncia l’estensione di Ransomware Recovery Guarantee su tutti i sistemi Aff, Asa e Fas quindi gli array All-Flash Storage Area Network, quelli All-Flash Fas e sulla proposta Fabric Attached Storage.
BlueXP Disaster Recovery entra in public preview per indirizzare le opzioni di protezione e recupero dati sui workload Vmware basati su Ontap on-prem, e consentire di studiare la migliore combinazione riguardo costi/benefici. Inoltre, con SnapMirror active sync si offre uno strumento di data replication (active/active) a vantaggio della disponibilità del dato in caso di system failure ed un più agile bilanciamento dei carichi per incrementare le performance. Infine, Netapp presenta l’estensione dell’offering in partnership con Cisco con la proposta di Flexpod full-stack come architettura “cybersecure”. Matura infine anche la proposta Astra in grado di semplificare il modo in cui si proteggono, spostano e memorizzano i carichi di lavoro Kubernetes in ambienti ibridi e multicloud.
Per quanto riguarda il terzo pilastro, Netapp vuole offrire un ecosistema dati di livello per l’AI. A questo proposito l’azienda ha lavorato per eliminare la complessità di design così da consentire il deployment di soluzioni per l’AI in un orizzonte temporale più breve, misurabile in giorni e non mesi. Per esempio le soluzioni Netapp Aff C-Series possono rappresentare ora una proposta di livello ma con costi ridotti. Netapp, soprattutto, già è in grado di offrire una pipeline edge-core flash-driven per i carichi AI e ML e consente di utilizzare anche il software Nvidia AI Platform, oltre a Netapp BlueXP, per monitorare e controllare l’ambiente dati on-prem come nei diversi cloud. Lo stack di infrastruttura convergente AI su Ontap già sfrutta il sistema di supercalcolo Nvidia Dgx, per consentire alle aziende di affrontare i carichi di lavoro AI più complessi con una soluzione infrastrutturale che elimina la complessità di progettazione e implementazione.
L’annuncio più di rilievo a nostro avviso riguarda la possibilità di indirizzare l’utilizzo dei private data in sicurezza con Google Vertex AI sui Google Cloud Netapp Volumes e di creare data pipeline per sbloccare il potenziale dell’AI generativa utilizzando Amazon FSx for NetApp Ontap.
Proposta allineata alle esigenze del mercato italiano
A valle della specifica declinazione degli annunci di Jeff Baxter, VP product marketing Netapp, ci lasciamo guidare dal management italiano per comprendere i bisogni che gli annunci vogliono indirizzare e per contestualizzare le evidenze della proposta tecnologica sul mercato italiano con i suoi bisogni.
“Per quanto riguarda le novità nella proposta Netapp Asa (array all-flash Storage Area Network) – quindi in particolare Netapp Asa C-Series – si parla di una proposta importante per il mercato delle nostre Pmi perché si tratta di una soluzione ora all-flash che permette di indirizzare il problema dei costi, preservando le prestazioni“, spiega Marini.
Fatto cento il mercato italiano dello storage, infatti, il 70% del fatturato si matura nella sfera San ed il 30% in quella Nas. Il 60% del mondo San è già su tecnologia Flash, mentre il 40% utilizza Hdd rotativi o ibridi. La componente Nas invece vede l’80% del mercato operativo con i dischi tradizionali rotativi e appena il 20% con tecnologia Flash. Netapp ha quindi introdotto la serie C, meno ‘pregiata’, nel mondo Unified Storage per aiutare i clienti che non disponevano di budget a convertire in Flash la componente di dischi Nas, ed ora gli annunci relativi a Netapp Asa C-Series vanno ad indirizzare le medesime esigenze di conversione del rotativo in Flash nell’ambito Storage Area Network (San), con i dischi C-Series che coniugano meglio prestazioni e costi. I clienti che non potevano permettersi soluzioni flash ad alte performance nell’evoluzione C-Series vedono ora un’ulteriore possibilità evolutiva, conciliabile con il budget.
Nell’ambito della virtualizzazione poi un terzo del mercato utilizza l’architettura Nas, e due terzi quella San e gli annunci indirizzano quindi le esigenze anche delle nostre Pmi in questo ambito.
Patano: “Esigenze che sono fotografate da una crescita del cloud che continua a doppia cifra, come crescita infrastrutturale e PaaS, ma che è sensibile al tema della diminuzione dei costi, con la tendenza anche, in alcuni casi, al ‘rimpatrio’ dei dati e di alcuni carichi”. E’ un’analisi puntuale ad indirizzare le scelte dei Cio che valutano cosa tenere on-prem e cosa in cloud ed allo stesso tempo stanno sviluppando in modo importante i microservizi, portando in cloud i carichi di lavoro a costi inferiori. “E’ questo momento di maggiore consapevolezza a dettare quindi anche lo sviluppo di Netapp, che non spinge le aziende in cloud, ma indirizza i bisogni di semplificazione, per esempio per fare disaster recovery in modo intelligente dove è più vantaggioso, anche in cloud, invece di dover generare un nuovo DC, per esempio”.
Netapp si orienta quindi sempre più ad offrire non solo soluzioni infrastrutturali ma anche “data services” per movimentare le informazioni nel modo più agile. “Vogliamo che i clienti adattino la propria strategia di gestione dati in base alle esigenze che cambiano – chiosa Marini -. Cambiano quindi le tecnologie on-prem, la disponibilità di Netapp in cloud con gli hyperscaler cresce, ma è la flessibilità nell’integrazione delle due componenti a rappresentare il fulcro, con Ontap in grado di replicare tutte le funzionalità”. Un plus apprezzato dai clienti che riescono a cambiare strategia in modo agile. Insieme alla sicurezza. Con l’introduzione dell’Autonomous Ransomware Protection come funzionalità Ontap, per esempio, ma senza la preoccupazione delle licenze, quanto piuttosto come offerta di piattaforma.
E’ il sistema operativo stesso a semplificare l’individuazione del comportamento anomalo dei dati, quindi. Un sistema operativo che tra l’altro conferma la sua sicurezza intrinseca, “perché ad oggi non ci sono evidenze di attacchi a Netapp Ontap”. A livello storage, Netapp continua invece ad estendere le proprie ‘garanzie’ su tutte le famiglie anche in a fronte di un attacco ransomware specificando che “in caso di attacco si potranno in ogni caso recuperare i propri dati, seguendo le best practice dei professional services Netapp, dopo il check infrastrutturale, la garanzia della struttura e la prova di recovery”, spiega Patano.
La flessibilità delle soluzioni indirizza le esigenze anche delle nostre Pmi, perché sempre più la ‘misura’ della dimensione aziendale per il business di Netapp è legata non tanto alla dimensione del business, che può variare, quanto alla “mole” di dati che vengono trattati. E con la versione software defined del sistema operativo, Ontap Select, Netapp è in grado di coprire anche la fascia più bassa del mercato.
Tra i 25mila ed i 50mila dollari di infrastruttura storage, secondo Idc, viene indirizzato in Italia circa il 30% del business e l’introduzione delle C-Series su Netapp Asa come il continuo sviluppo di Ontap Select sposa questa fascia che non è di sicuro ‘enterprise’ con soluzioni che beneficiano di longevità, a partire proprio dalla longevità di Ontap stesso.
“Si tratta di mantenere vivo il valore infrastrutturale e delle soluzioni a tutto vantaggio del cliente – spiega Marini -. Come per esempio facciamo sostituendo il disco flash in corso di garanzia, indipendentemente da ‘quanto’ è stato utilizzato, dal numero di scritture e riscritture”. Per Netapp, la metafora dei mattoncini Lego è più che mai confermata nella declinazione della nuova proposizione. Per l’azienda, tutte le componenti del portfolio sono come mattoncini di forma e colore diverso e Ontap permette ai mattoncini di collegarsi e comunicare per dare la possibilità al cliente di costruire la soluzione più adeguata alle propria necessità.
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