E’ Dallas, Texas, la città che ospita in questi giorni la 25esima edizione della convention di Dassault Systèmes, 3D Experience World 2024, raccogliendo 4.700 persone da tutto il mondo e più di 10mila partecipanti in streaming, dall’11 al 14 febbraio.
Image, il claim, riassume il fulcro della tre giorni tra keynote e workshop, ripercorrendo una storia che coinvolge da anni una community legata all’evoluzione del design, che affonda le proprie radici nel mondo Cad ma a tendere proietta i propri interessi verso una piattaforma che integra l’intelligenza artificiale. “L’elefante nella stanza”, così definita da Bernard Charlès – Ceo storico e ora executive president, dopo aver passato il timone a Pascal Daloz a inizio anno -, un’AI che impatterà in modo importante su progettazione, simulazione, gestione dei dati in tutti i vertical di mercato in cui Dassault Systèmes opera, dando concretezza all’immaginazione che designer e maker ricercano nel mondo virtuale. Image, appunto.
La convention – dedicata alle soluzioni del portfolio 3D Experience Works e Solidworks responsabili di circa il 25% del fatturato di Dassault Systèmes – ha visto negli anni spostare l’attenzione dal mondo 2D al mondo 3D, dal desktop al cloud, dal prodotto all’esperienza utente, destinata a rivoluzionare l’intero ciclo di vita dei prodotti in ogni vertical di mercato, dal manufacturing al life science, dall’healthcare alle città sostenibili, dall’automotive al mondo delle costruzioni… E così via.
“Oggi la nostra piattaforma 3D Experience Works reiventa il lifecycle management, migliora modalità e tempi di sviluppo, fa simulazioni pertinenti – precisa Charlès -. Per noi il futuro del design è stabilire connessioni all’interno della piattaforma per creare, ridisegnare, progettare e, grazie ai virtual twin, trasformare la fase di progettazione in una fase reale. Non parliamo di metaverso, che è un universo alternativo, ma di un universo reale che già nella fase di progettazione è in grado di raccogliere tutte le suggestioni di progettisti e clienti per realizzare un prodotto”.
Piano piano la community di designer e makers è cresciuta in questi 25 anni, facendo propri i tre i passaggi che Solidworks e la 3D Experience Platform abilitano: immaginare, simulare e creare prodotti in un contesto che oggi più che mai mette in discussione l’intera manufacturing supply chain con attenzione anche ai temi di sicurezza e sostenibilità di materiali e consumi. “Monitorare, testare, validare sono i passaggi che noi abbiamo sempre gestito con la piattaforma in questi 25 anni – esordisce Gian Paolo Bassi, senior vice president, 3D Experience Works di Dassault Systemes – e l’arrivo dell’AI è solo l’ultimo step di un percorso avviato negli anni, che ci aiuta a migliorare la piattaforma focalizzata sul creare fiducia e valore per clienti e stakeholder”. Ma che rischia di essere sottostimato.
La generative economy
Secondo Bassi è riduttivo parlare oggi di “generative AI“, preferisce mettere l’attenzione su una più ampia “generative economy“, per rigenerare prodotti, natura, città condividendo best practise, dati, complessità dei processi. Ma di che economia si tratta?
“C’è sempre un umano che spinge un bottone o che crea un algoritmo nella generative economy. Oggi ci sono macchine in grado di processare una grande quantità di dati rispetto al passato, ma i large language model esistevano già anche prima che si parlasse di generative AI. Richiedono computer potenti che consumano una quantità spaventosa di energia per elaborazioni, per questo siamo molto sensibili alla questione della sostenibilità, subordinata al concetto di artificial intelligence. La parola generativa, nella sua etimologia, indica qualcosa che genera per definizione, quindi qualcosa di vivo, un concetto che appartiene esclusivamente alla natura, non alle macchine. E la natura è per definizione sostenibile. Per questo parlo di generative economy proprio perché i progressi dell’AI vanno considerati in forma più ampia, per il bene comune. A noi interessa creare una base diffusa di conoscenza che possa servire a più aziende”.
Sono gli esempi che aiutano a capire. Charlès menziona le grandi aziende produttrici di auto in difficoltà ad elettrificare la propria flotta perché non hanno la conoscenza completa per valutare tecnologia, costi, dati, alla base della costruzione dei modelli. “Il trasferimento di conoscenza è il problema principale nel mondo dell’automotive” insiste e in questo settore le tecnologie di modellazione saranno un aiuto enorme per condividere best practice. “Quello che noi proponiamo con la nostra piattaforma è agilità, facilità di fare business, soluzioni standardizzate in cloud condivisibili, questo è molto apprezzato dalle aziende di ogni dimensione anche dalle piccole”.
Un tema che emerge anche da un’analisi realizzata da Cite Research (su 1.000 dipendenti del settore tecnologico in Usa ed Europa, Italia compresa) che rimarca l’attenzione delle aziende sull’intelligenza artificiale, sui costi della trasformazione digitale e sulla mancanza di competenze adeguate che incidono sul time-to-market e sui ricavi. “L’84% delle aziende consente l’uso dell’intelligenza artificiale e il 68% ha utilizzato i chatbot, ma altre funzionalità di maggiore impatto, come la progettazione assistita da macchine, le integrazioni e l’apprendimento automatico, sono temi che devono essere valutati e che apriranno nuove opportunità – precisa Bassi -. Le applicazioni Solidworks consentono anche alle aziende di piccole dimensioni di sfruttare la potenza dei gemelli virtuali per raggiungere nuovi obiettivi e gestire in modo profittevole gli aspetti della propria attività”.
“I prodotti da soli non significano nulla, devono essere visti nel contesto” continua Bassi. Per esempio, simulare come la mescola della gomma dei pneumatici di un camion influenza il consumo a lungo termine del veicolo è un processo che impatta sullo sviluppo dei prossimi decenni e serve a ragionare a lungo termine. Lo ha dettagliato bene Philipp Glonner, co-Founder e Ceo di Arthur Bus che spiega come la progettazione di un bus deve interessare anche il contesto cittadino, valutando l’impatto su rete urbana, passeggeri, consumo di batterie, sostenibilità in un orizzonte di tempo di decenni. “Questa visione di insieme è il motivo che lo ha spinto a gestire la sua progettazione con la piattaforma 3D Experience Works, permettendo di modellare i dati e di digitalizzare il contesto della città” precisa Bassi.
Doppia attenzione, presente e futura
Secondo Dassault Systèmes, le aziende del futuro dovranno essere flessibili, resilienti, ottimizzando tecnologie e risorse per creare prodotti di maggiore qualità. “Il nostro approccio è molto tecnologico come da bravi ingegneri – scherza Bassi -. Ma servono due cose: essere molto ancorati sul presente e avere una visione molto futuristica. Infatti noi facciamo dei piani trentennali che apparentemente sembrano un approccio ridicolo perché ogni anno dobbiamo poi fare aggiustamenti dal momento che tutto cambia ma questo ci porta a ragionare sul futuro e pianificare. Non è un caso che da 15 anni ragioniamo per piattaforma, a differenza dei nostri competitor che hanno adottato questo approccio negli ultimi anni, siamo andati in cloud, abbiamo spinto il concetto di simulazione”.
Forte la presenza nel mondo industriale, nei medical device, nei prodotti high tech realizzati con meccanica di precisione, con una importante fetta di mercato legata al mondo delle startup presente nel playground del convention center qui a Dallas, come ha sottolineato Manish Kumar, Ceo di Solidworks e VP della ricerca e sviluppo di Dassault Systèmes: “L’intelligenza artificiale sta cambiando tutti i paradigmi e le startup dimostrano come le nostre soluzioni possono tradurre la loro creatività in prodotti, siano essi per il mondo industriale, per l’elettronica o per il design d’arredamento. Al Ces di Las Vegas il 70% delle startup utilizzava Solidworks”.
Da menzione la startup Qargos che qui a Dallas ha presentato veicoli cargo elettrici su due ruote per rispondere alle esigenze di trasporto di chi sposta merci utilizzando scooter o biciclette, soprattutto nei paesi poveri del mondo, o l’italiana FloFleet che attraverso la creazione di dirigibili elettrici a pilotaggio remoto – dotati di telecamere, termocamere, gravimetri, magnetometri e radar – svolge attività di sorveglianza dell’ambiente con monitoraggio di infrastrutture critiche, mappatura di territori e di aree colpite da disastri naturali.
Se l’intervento dell’ingegnere aerospaziale e inventore Lonnie Johnson ha ribadito che serve passione per portare avanti sfide e progetti (ha lottato per i diritti civili negli anni 60, ha lavorato per la Nasa ma ha anche inventato un giocattolo di successo sul mercato americano) le parole di Aneesa Muthana, Ceo e proprietaria della Pioneer Service e M&M Quality Grinding, sono state rivolte all’importanza della inclusività come fattore di forza di qualsiasi progetto di innovazione in ambito industriale. Un tema al centro dei percorsi di formazione che Dassault Systèmes finanzia nel mondo accademico, per coltivare nuove competenze in un mondo più equo e sostenibile con attenzione alle crescita della forza lavoro del futuro. Lo scenario rimane quello della “generative economy”, restituire, rigenerare.
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