OvhCloud Summit 2024, conclusosi a fine novembre a Parigi, rappresenta occasione per l’azienda per fare il punto su strategie ed evoluzione in corso, oltre che per celebrare i 25 anni di attività, evidenziare il ventaglio di innovazioni e delineare le prossime tappe. Obiettivo condiviso dal fondatore e presidente Octave Klaba resta “continuare ad esplorare e progettare il futuro del cloud”. L’azienda oggi conta 1,6 milioni di clienti con un fatturato che sfiora il miliardo di euro nel 2024, e si posiziona tra i principali attori del cloud a livello globale, non solo europeo. E Benjamin Revcolevschi, il nuovo Ceo, rilancia, sottolineando che “la roadmap per il 2025 prevede un’ulteriore espansione delle soluzioni public cloud, il consolidamento dell’offerta di private cloud e relativi investimenti nelle tecnologie sovrane per garantire la sicurezza dei dati”.
La Regione 3-AZ a Milano
In un contesto geopolitico caratterizzato da crescente attenzione alla sicurezza, OvhCloud si impegna a garantire soluzioni affidabili e conformi alle normative internazionali. L’azienda ha ottenuto certificazioni come Iso 27001, Iso 27701, il riconoscimento di Acn in Italia e quello C5 in Germania. Inoltre, è tra i pochi provider a vantare la qualifica SecNumCloud, tra le innovazioni principali merita una segnalazione particolare il lancio della soluzione Bare Metal Pod come infrastruttura sicura e isolata progettata per offrire il massimo controllo sui dati.
Questa tecnologia sarà certificata SecNumCloud entro l’inizio del 2025, diventando un punto di riferimento per le soluzioni Public Cloud. OvhCloud ha inoltre introdotto la On-Prem Cloud Platform, piattaforma hardware indipendente che supporta diverse configurazioni, inclusi bare metal, hosted private cloud e public cloud così da permettere alle aziende di mantenere pieno controllo sui dati sia nei DC sia all’Edge, anche per rispondere alla crescente domanda di soluzioni on-premise.
Di interesse particolare per l’Italia, e tra gli annunci più significativi del summit, è però la creazione della Regione 3-AZ di Milano, la prima struttura multi-zona di OvhCloud al di fuori della Francia. Prevista per la fine del 2025, questa regione offrirà una vasta gamma di servizi IaaS e PaaS, progettati per garantire resilienza e prestazioni. Si innesta, l’annuncio, in un piano di espansione che include anche l’apertura di cinque nuove Regioni 3-AZ in Europa, Nord America e Asia-Pacifico. Con OvhCloud che in parallelo amplia la rete di Local Zone, pensate come infrastrutture progettate per ridurre la latenza e garantire la residenza locale dei dati. Attualmente operative in 16 località, le Local Zone raggiungeranno quota 42 entro il 2025, con l’obiettivo di arrivare a 100 nei successivi due anni. Ripercorriamo quindi i passi avanti a nostro avviso più importanti.
Webcloud e quantum, le proposte
Per quanto riguarda il Webcloud l’azienda annuncia un graduale rinnovamento della propria infrastruttura, con miglioramenti nelle prestazioni delle offerte Perf, il cui lancio globale è previsto per la primavera del 2025. Tra le altre novità spicca la disponibilità della suite collaborativa Zimbra su OvhCloud, già in fase di test e pronta per il lancio commerciale nel gennaio 2025. Mentre per i content creator è in arrivo una piattaforma di Managed WordPress Hosting, che sarà disponibile in test nell’estate del 2025.
In ambito bare metal vengono introdotti nuovi server dotati di processori Amd Epyc 4004, progettati per ambienti di gioco e applicazioni ad alte prestazioni. Il network bare metal è poi migliorato con collegamenti server 25G nativi e protezione anti-DDoS per IPv6, offrendo maggiore sicurezza e capacità di assorbimento del traffico. Nei prossimi mesi, l’offerta sarà ampliata ulteriormente con processori Amd Ryzen serie 9000 e Amd Epyc di quinta generazione, in grado di supportare configurazioni con fino a 384 core fisici per server.
Al servizio dell’analisi dei dati e dell’intelligenza artificiale, OvhCloud propone soluzioni innovative come OvhCloud Data Platform, piattaforma low-code per semplificare e unificare l’intero ciclo di gestione dei dati, dalla raccolta all’elaborazione, fino al recupero e all’analisi. Tra i suoi punti di forza spiccano – attraverso l’utilizzo di collettori standard la connessione fluida con diverse fonti di dati, riducendo la complessità legata alla frammentazione delle informazioni, insieme alla possibilità scegliere liberamente i metodi e gli strumenti più adatti alle esigenze, senza vincoli imposti dall’infrastruttura. La piattaforma assicura poi che tutti i processi di gestione dei dati rispettino i più elevati standard di sicurezza, favorendo una transizione verso modelli di lavoro più agili e integrati.
Inoltre, con AI Endpoints, ora disponibile a livello globale, si semplifica l’accesso ai modelli AI tramite endpoint on-demand. Si dà accesso semplificato a modelli generici di intelligenza artificiale e, come piattaforma serverless, è progettata per ridurre le barriere all’adozione dell’AI, consentendo agli sviluppatori di integrare facilmente modelli di intelligenza artificiale nelle loro applicazioni.
Per sostenere le sfide legate large language model, l’azienda ha introdotto invece Omisimo, “router di richieste” basato su undici modelli open-source così da ottimizzare le risposte selezionando il modello più adatto a seconda della richiesta. Omisimo è accessibile gratuitamente su chat.ovhcloud.com come demo app e, a breve, sarà disponibile un’Api dedicata. Questa soluzione si integra con tecnologie come AI Deploy e AI Endpoints, per un ecosistema completo per la gestione delle richieste AI. Un ulteriore passo avanti significativo è infine quello compiuto in ambito quantum. Quantum Cloud, è la piattaforma che permette di eseguire calcoli quantistici su computer reali. E, in collaborazione con Pasqal, OvhCloud prevede di offrire entro il 2025 una capacità di calcolo di 100 Qubits mentre entro il 2027, il Quantum Cloud includerà la disponibilità di fino a sei computer quantistici.
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