L’edizione europea di Mobile World Congress 2019 ha chiuso i battenti (prossimo appuntamento a fine giugno a Shanghai) ed è tempo di bilanci per la più importante fiera europea dedicata fino a pochi anni fa al mondo della telefonia e al mobile e sempre di più oggi alla connettività tout court tanto da aver scelto come tema chiave per l’edizione 2019 la connettività intelligente.
Quest’anno hanno partecipato a Mwc 2019 oltre 109 mila visitatori, provenienti da 198 Paesi diversi. L’edizione 2019 sarà ricordata anche per l’ennesimo spostamento dell’asticella verso l’alto.
Parlano i numeri: oltre il 55% dei partecipanti ricopre posizioni senior, 7900 partecipanti sono Ceo, sono state registrate oltre 3600 tra testate giornalistiche internazionali e analisti di settore. Per Barcellona la fiera significa un giro di affari in pochi giorni di oltre 470 milioni di euro ma anche 14mila posti di lavoro part-time complessivi in più rispetto al resto dell’anno.
John Hoffman, Ceo di Gsma (l’ente organizzatore), non si nasconde dietro a un dito e fornisce una chiave di lettura sulla buona riuscita di questa edizione: “Il tema della connettività intelligente si è rivelato cardine quest’anno, proprio collegato all’avvento del 5G“.
Per esempio è stato possibile assistere alla prima demo di un intervento chirurgico monitorato dal vivo sfruttando questa tecnologia a bassissima latenza e, prosegue Hoffman, “abbiamo compreso quali possibilità apre uno scenario di iperconnettività che proprio in questi mesi sta nascendo. Iperconnettività abilitata da 5G e Internet of Things, dall’intelligenza artificiale e dall’analisi dei big data”. In questo contesto la sicurezza resta fattore critico e il nostro Paese ha dimostrato di voler giocare un ruolo di primo piano.
Per trasformare il potenziale del 5G in realtà occorre che si creino sinergie forti: già non mancano in Italia importanti sperimentazioni in ambiti anche molto diversi tra loro. A beneficiarne saranno i nuovi servizi digitali che segnano oggi un cambio di passo verso Industria 4.0.
E’ questo però anche il momento in cui non basta disporre della rete, ma bisogna ‘fare rete’, investire affinché la rete per la connettività 5G non resti una scatola vuota, e manchino i servizi.
La peculiarità del nostro Paese è che oltre al valore molto alto delle offerte fatte dagli operatori per aggiudicarsi le bande di frequenza (tre volte superiori alla base dell’asta) sono state già assegnate le tre bande di frequenza di interesse (sub GHz, 3.6-3.8 GHz e 26 GHz). Ancora più interessante sarà seguire l’evoluzione di un percorso che Mwc 2019 ha lasciato intravvedere, dove 5G, sicurezza e innovazione sono tre aspetti correlati ancora più che in passato.
La tecnologia oggi c’è. Intel, Qualcomm, Ericsson, Huawei, Zte, tra i vendor, ognuna per i propri ambiti di competenza sono impegnate a conquistare quote di mercato, e si trovano in alcuni casi a raccogliere sfide non solo tecnologiche, ma anche di ‘guerriglia geopolitica’.
E’ il segno che il controllo della rete oggi è sempre più importante perché sulla rete transitano le informazioni generate offrendo i servizi, questo ora è il punto. In uno scenario in cui il 65 percento degli utenti potrebbe avere accesso al 5G entro il 2022 nessuno può pensare che la rivoluzione sia semplicemente navigare e scaricare alla velocità della luce, e solo in parte poter fruire di applicazioni di realtà aumentata e virtuale finalmente utilizzabili. Il 5G va decisamente oltre e rappresenta un tassello cardine per la trasformazione digitale del tessuto produttivo come delle smart city e della PA. Da Barcellona questo messaggio è arrivato forte e chiaro.
Gli annunci più importanti del MWC 2019, nei singoli articoli
- Intel, il 5G accelera i processi collettivi
- Ericsson, 5G acceso già nel 2019
- Huawei e 5G “semplificato”, oltre le polemiche
- Storico accordo tra rivali: Vodafone e Tim per il 5G
- Qualcomm, il 5G una rivoluzione come l’elettricità
- Exprivia Italtel, portabilità del numero su blockchain
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