Alla guida di Altea Federation dalla sua nascita Andrea Ruscica, presidente di un Gruppo che ha un fatturato consolidato 2018 superiore ai 100 milioni di euro, festeggia il 26esimo anno di una realtà che conta 17 aziende, anche grazie alle recenti acquisizioni. Ognuna delle quali con un proprio Ceo, a testimoniare la logica della federazione: stessa missione ma azioni mirate, diverse.

Il tutto nato da una idea originale per approcciare i clienti proponendo loro la gestione di un processo end to end con l’aiuto della tecnologia come abilitatore e sostegno dell’impresa. “Da qui il posizionamento di Altea Federation e del suo modello di business – esordisce Ruscica in una chiacchierata nella sede alle porte di Milano – quello di essere sostegno tecnologico all’imprese. Se fino a sette anni fa l’approccio era reattivo, cioè rispondevamo ai problemi sottoposti dai clienti, andando a digitalizzare i processi come rimedio alla problematica, da qualche anno, l’approccio è cambiato. Abbiamo visto che l’accelerazione della tecnologia è esponenziale e sta stravolgendo intere aziende non solo nei processi transazionali ma trasformandole totalmente. Il nostro approccio si è rivoluzionato e dobbiamo essere noi stessi abilitatori veri di trasformazione, propositori”.

Andrea Ruscica, presidente di Altea Federation
Andrea Ruscica, presidente di Altea Federation

Sempre il cloud al centro

L’idea di una federazione nasce nel 2012 quando si intuivano i primi segnali di una tecnologia dirompente in termini di intelligenza nei processi e non più solo di appannaggio di grandi aziende, diventando accessibile a tutte le organizzazioni. “Sicuramente un fatto reso possibile dal cloud che di per sé non richiede investimenti significativi iniziali – argomenta Ruscica -. Da 400 persone cross operations, abbiamo deciso uno split delle attività dando identità più marcate alle attività legate ai singoli vendor, per essere percepiti meglio da clienti, dai vendor stessi e dai dipendenti. Mancava una identità vera nel Gruppo, c’era una discrasia, che credo abbiamo risolto con il modello Altea Federation”.

Si susseguono così negli anni, dal 2013, le nascite di Alterna (system integrator dedicato a tecnologia Microsoft), Altea UP (focalizzata su SAP), Altea IN (focalizzata su Infor) creando in 6 anni 17 aziende federate, governate da un insieme di servizi trasversali comuni che riguardano finance, legal, IT con due le figure apicali in regia, il chief group operation officer (Andrea Munari) che gestisce compliance e governance e il chief customer officer (Enza Fumarola). In totale 1.300 dipendenti distribuiti su più sedi, dalla storica di Baveno a Torino, Bologna, Padova, Roma, Parma, Milano e Lecce (solo per citarne alcune) e un fatturato cresciuto dai 26 milioni di euro del 2012 a oltre i 100 milioni dello scorso anno.

“Le diverse sedi ci garantiscono un presidio territoriale importante che ha una valenza operativa – precisa Ruscica -. Il mondo e il mercato in cui operiamo vivono una costante trasformazione e il nostro Gruppo continua a crescere, per numeri e organico, a double digit. Siamo oggi una federazione che non conosce confini per competenze e copertura di soluzioni innovative per il business dei nostri clienti”.

Sede Altea, Lainate
Sede Gruppo Altea Federation, Lainate

Sinergia non sommatoria

La logica di base è quella di generare un effetto sinergico tra le diverse company del Gruppo, non una sommatoria delle diverse realtà, ognuna con una chiara identità sul mercato e con un proprio vendor di riferimento. Il modello federativo prevede una missione comune ma con elementi distinti per identità specifiche. “Un modello olonico-virtuale fa sì che le nostre aziende insieme siano di stimolo reciproco e nello stesso tempo possano essere attrattive per i clienti – spiega Ruscica -. Mondi diversi ma complementari che si fortificano a vicenda, mantenendo una forte identità di Gruppo e un approccio unico alle sfide dettate in ambito consulting, technology, digital e operations. E’ un modello a basso attrito, perché le persone non entrano in tensione ogni volta. E’ come avere un doppio passaporto, identità specifica ma sinergie che creano valore”.

Il modello “Go vertical” con piattaforme software sempre più generaliste implica che l’ultimo miglio sia demandato a Var di alto livello, quelli che Ruscica chiama gli High-Var. “Ed è nell’ultimo miglio che noi offriamo le nostre competenze, avendo investito negli anni in formazione di profili per i settori verticali, dal pharma all’automazione, al general manufacturing. L’unico ambito dove non siamo presenti è il finance. Ci focalizziamo sulle cose che sappiamo fare, sulle quali abbiamo accresciuto le competenze. Non operiamo con template predefiniti di business, ma mettiamo insieme le idee per accelerare le decisioni. Credo che un’organizzazione aziendale sia biologica, sia un insieme di teste, non un unico template”.

I settori principali presidiati in questi anni sono stati la Erp Transformation con progetti di impatto sugli economic, e in questo contesto – le tre ammiraglie del gruppo Altea UP, Alterna, Altea IN – hanno costruito progetti in tutti i vertical di mercato con roadmap dettate non tanto dagli obiettivi di fatturato, ma dall’espansione del business delle singole aziende, per sfruttarne le potenzialità.

“Dal mio osservatorio vedo che in molte aziende le tecnologie Erp sono ancora tecnologie datate, segno anche di un ritardo culturale sul quale bisogna intervenire. Ho visto una accelerazione con il Piano Industria 4.0 ma ora sento incertezza, anche se il Mise ha messo in piedi alcuni programmi, vedo investimenti ridotti”.

L’ambizione di Ruscica è rimanere azienda privata, ciò non toglie che guarda a un processo di internazionalizzazione che permetta di portare avanti sia l’estensione dell’offerta sia l’estensione geografica. “Guardiamo agli Usa – con un ufficio d’appoggio a Miami anche per il Sud America e un appoggio a New York – ma preferiamo crescere in Italia”.

Lo scorso aprile Altea UP aveva portato a termine l’acquisizione di AdHocLogica e di Loki, due realtà piemontesi che rafforzano la presenza territoriale e ampliano le competenze nei settori banking e utility nell’area della supply chain management con alcune importanti focalizzazioni su soluzioni SAP specifiche.

Global e local

“Il mercato italiano è in ritardo di almeno tre anni, bisogna creare consapevolezza sulla trasformazione, proponendo l’AI anche nei processi più comuni nelle imprese, dall’amministrazione al procurement” sposta il tiro Ruscica. L’impegno sulla AI, rafforzato dall’ultima acquisizione Cloudif.ai (una startup nata nel 2017 oggi in Altea Federation) vuole dare vita a un garage di sperimentazioni per soluzioni ready to use a supporto dei progetti legati all’AI delle aziende federate e un Lab di innovazione per ricercare e implementare nuovi percorsi sull’intelligenza artificiale, accelerata dalle infrastrutture in cloud.

Così come rimangono importanti le alleanze tecnologiche per spingere il cloud come abilitatore e si lavora in particolare con IBM (non a caso Altea Federation era presente nei giorni dell’inaugurazione degli Ibm Studios di Milano), Microsoft e Google. Dopo il cloud, altra applicazione dirompente è l’Intelligent Enterprise, con servizi cognitivi e AI per l’automazione dei processi, fino alla robotica. Credo che in futuro nel campo industriale, cloud e AI potenzieranno il rapporto human-tech a beneficio dei modelli di business e dei processi dei nostri clienti” precisa Ruscica.

Un hub per l’innovazione

All’innovazione Altea Federation dedica una delle company, il team eterogeneo di HNRG – l’HUB di Innovazione Digitale del Gruppo – un mix di competenze e conoscenze, che integrano il know-how di system integrator con la capacità di testare le ultime tendenze UX/UI. L’approccio di HNRG è indirizzato a comprendere le esigenze del cliente sperimentando l’interazione che le persone vivono sugli applicativi. “HNRG è l’anima più digital del nostro Gruppo e costituisce un vero HUB di innovazione, un collettore di skill ed expertise capace di raccogliere profonda conoscenza degli applicativi software gestionali e di fonderla alla creatività e a quel guizzo di ingegno di chi è sempre up-to-date sui trend emergenti, pronto a esplorarli e sperimentarli con i nostri clienti”, commenta Ruscica. L’organizzazione è distribuita in 4 factory (design, front-end, back-end e project management) e 2 practice (Salesforce, SoftwareAG) con team di progetto multidisciplinari, unendo le persone per competenze, esperienze, aspirazioni per raggiungere il risultato.

Prosegue anche per il triennio 2019-2021 il sodalizio accademico e professionale tra Altea Federation e l’Università Bocconi con Devo Lab per sostenere ricerche e progetti d’avanguardia sulla digital transformation, “perché il binomio impresa-atenei garantisce un rapporto di mutuo beneficio tra le parti” conclude il presidente.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Condividi l'articolo: