Il mercato assicurativo è soggetto ai medesimi stimoli legati alla trasformazione digitale degli altri mercati, anzi, è tra i primi ad avere pagato “sulla propria pelle” l’evoluzione dell’offerta in Rete. Proprio tra le assicurazioni on-line sono da ricercare infatti le prime case history di e-commerce.

Cattolica Assicurazioni non si è certo distinta nel tempo tra le compagnie pronte ad abbracciare il cambiamento e tuttavia con il Piano Industriale 2018-2020 decide finalmente di mettere al centro “l’innovazione e l’agilità al fine di raccogliere le sfide di un mercato nel quale si riconfigurano dinamiche, si riducono barriere tra settori e si afferma la logica dell’ecosistema]…[“. La società riconosce la trasformazione in atto nel settore e il passaggio dal modello “danno/rimborso” a quello “prevenzione/protezione”

Il contesto

Cattolica conta oggi 3,6 milioni di clienti (soprattutto famiglie e Pmi), circa 1.500 canali distributivi (con 1.900 agenti), con un posizionamento per segmenti distintivi caratterizzato dalla capacità di essere referente per il mondo agroalimentare, e con circa 8.500 enti del terzo settore. Danni e Vita i comparti coperti. Non è un caso se, tra le prime cinque opportunità di miglioramento per la compagnia, Cattolica indica l‘innovazione digitale, riconoscendo il proprio livello di digitalizzazione limitato e fortemente legato all’offerta tradizionale, al punto che l’incidenza delle polizze Rca connesse su base telematica è appena del 5%.

La compagnia oggi riconosce i cambiamenti in essere: dall’incremento di consapevolezza dei clienti, al riconoscimento di più alte aspettative di servizio e semplicità, dalla concorrenza delle banche anche nel comparto insuretech e fintech, alle sfide normative come Gdpr e al bisogno di sfruttare le potenzialità tecnologiche per valorizzare l’ecosistema di servizi in cui i dati assumono rilevanza strategica. In un comparto, tra l’altro, in cui le opportunità offerte dalla robotica possono essere veramente disruptive. Secondo la compagnia anzi, proprio l’innovazione nell’offerta e nei servizi, facendo leva su dati e tecnologia, dovrebbe portare alla possibilità di sofisticazione tariffaria con iniziative mirate per ogni singolo cliente, soprattutto nei business automotive e salute. 

Il metodo

Così, nell’ultimo anno e mezzo, Cattolica si mette così al lavoro per intraprendere il processo di trasformazione digitale, e per la gestione dei dati sceglie Google Cloud con l’obiettivo esplicito di diventare una vera data driven company.

Dei servizi di Google Cloud abbraccia BigQuery e Dataproc, per innestare subito le possibilità di analisi dei dati e sfruttare le Api cloud di intelligenza artificiale, per la costruzione di modelli di machine learning essenziali tra cui quelli per l’individuazione di elementi ripetitivi utili a riconoscere i tentativi di frode nella gestione dei sinistri.

Le frodi sono ad oggi tra le principali cause di dissesto per un’agenzia, mentre con l’analisi integrata delle informazioni sui sinistri e l’implementazione dei motori di AI, sarebbe possibile rendere efficienti i processi di perizie e liquidazione

Valter Trevisani, direttore generale del gruppo Cattolica Assicurazioni
Valter Trevisani, direttore generale del gruppo Cattolica Assicurazioni

“La capacità di gestire e analizzare i dati – conferma Trevisaniè da sempre uno dei fattori competitivi più rilevanti perle imprese del settore assicurativo. Ecco perché, in un momento di profonda trasformazione tecnologica, abbiamo scelto di costruire un’infrastruttura moderna e scalabile]…[ accelerando al contempo la transizione per diventare data driven.

Non solo, le tecnologie cosiddette “abilitanti” potrebbero consentire già oggi lo sviluppo di metriche univoche e quindi la costituzione di una cornice condivisa di comparazione. Insieme permetterebbero innanzitutto una migliore gestione del rapporto con il cliente e di sfruttare i dati per orientare la capacità delle agenzie di formulare proposte mirate alla clientela. Per non parlare dei possibili sviluppi sulla base delle tecnologie blockchain.   

Oggi la compagnia è in grado di analizzare i dati strutturati e non-strutturati anche per ottemperare agli adeguamenti richiesti dalla normativa Ifrs 17 che rappresenta lo standard per la contabilità assicurativa a livello mondiale ed entrerà in vigore nel 2021.

Per accompagnare l’evoluzione data driven si è intervenuti anche sui processi. Il management infatti decide di creare una nuova unità di business – Insurance Analytics – inserendovi risorse umane qualificate per lavorare con gli esperti di Google Cloud proprio allo sviluppo degli analytics e all’applicazione di modelli ML.

Viene quindi aperto un Data Scientist Lab, per fare incontrare e lavorare insieme figure professionali IT e figure di business, condividendo linguaggi e strumenti in modo da  valorizzare le rispettive competenze in vista degli obiettivi prefissati.  

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