La trasformazione che Ntt Data sta vivendo è parte di una strategia che guarda al 2023. Definita a livello mondiale con solide radici giapponesi e declinata nei vari Paesi con attenzione alle realtà locali. Non a caso l’ultimo tassello del percorso professionale di Walter Ruffinoni, amministratore delegato di Ntt Data in Italia, è la pubblicazione di un libro calato nel nostro Paese, “Italia 5.0. Un nuovo umanesimo per rilanciare il Paese”.
Ma prima di arrivare al “sogno” raccontato nelle 200 pagine del libro da poco presentato a Milano, la chiacchierata con Ruffinoni verte sulle strategia di una azienda oggi parte di Ntt Group, una realtà da 105 miliardi di dollari con 300mila persone in 85 paesi, che sta lavorando per integrare le diverse anime che la compongono per realizzare una unica “One Ntt“ nei prossimi anni.
Saldo per Ntt Data rimane il focus su consulenza e servizi IT. “Siamo oggi un system integrator da 20 miliardi di fatturato, che dodici anni fa aveva un giro d’affari di 10 miliardi di dollari raccolti nel solo Giappone. Il nostro piano di sviluppo prevedeva di duplicare il business potenziando lo sviluppo internazionale. E oggi siamo in linea con gli obiettivi – esordisce Ruffinoni -. Il piano strategico di una crescita equilibrata sta procedendo: oggi il Giappone continua a pesare per circa 10 miliardi di dollari sul fatturato, si assiste a un bilanciamento del business tra crescita interna e crescita esterna”.
Focus sull’Italia
In Italia, la crescita anno su anno è a due digit, con un team di 4.000 persone presenti in 8 città (Torino, Milano, Treviso, Genova, Pisa, Roma, Napoli, Cosenza). “Oggi il maggior vincolo alla crescita è trovare ragazzi da assumere – precisa il Ceo –. Avremmo l’obiettivo di assumere 1000 ragazzi entro la chiusura dell’anno fiscale prossima a fine marzo, ma anche con un rush finale non riusciremo a coprire le 200 posizioni che ancora mancano all’appello. Stiamo cercando a tappeto profili con competenze in big data, data science, cybersecurity, blockchain, open source, consulting, design”.
Tra i clienti le aree che stanno raccogliendo molto interesse sono big data, blockchain, security & consulting che interessano in modo trasversale le sette industry di sbocco dell’azienda (banche, assicurazioni, telco, PA, manufacturing, trasporto, energy & utility). “Stiamo crescendo a doppia cifra ormai da un paio di anni e ci aspettiamo di confermare lo stesso andamento anche per questo anno fiscale, superando i 400 milioni di fatturato. Siamo ad oggi in Europa la country che cresce di più: l’Italia nel momento di decidere è più resiliente ed abituata a vivere nell’incertezza, a differenza dei nostri colleghi in Inghilterra che hanno a che fare con clienti paralizzati dalla Brexit da ormai 12 mesi e rinviano gli investimenti. O in Germania che sta vivendo in alcuni settori, come nell’automotive, la guerra commerciale con la Cina”.
E dettaglia: “L’80% del nostro fatturato è fatto da 20 grandi clienti e siamo condizionati dal loro ciclo di investimenti. Siamo in un periodo decisamente di grande crescita sui temi dell’innovazione, che ci porta a collaborare con le università e con gli ecosistemi, realizzando co-investimenti con i clienti su tecnologie di frontiera e progetti sperimentali”. La logica è cercare aree di esplorazione, grazie alla collaborazione anche con startup che gemmano nel nostro Paese, valutando anche equity di minoranza in realtà o spin off che abbracciano l’innovazione. “In Italia abbiamo un ritardo cronico che ha rallentato l’economia ma nello stesso tempo le aziende stanno investendo per recuperare un po’ il terreno perso: l’effetto combinato delle due forze sta rendendo il mercato italiano uno dei più frizzanti in Europa” argomenta Ruffinoni.
Il ragionamento di Ruffinoni segue la cura dell’innovazione: se negli anni 2013-2014 gli investimenti in tecnologie erano ridotti al lumicino, oggi le tecnologie sono esplose e i clienti si rendono conto che se non abbracciano il cambiamento tecnologico in corso perderanno competitività. “C’è un ritorno di investimenti importanti – sostiene -. Guardiamo il mercato: la grande industria di Paese oggi sta seriamente investendo in trasformazione, le banche hanno in corso un forte processo di consolidamento che sta emulando quello dello telco nel decennio scorso, le assicurazioni sono in fermento e finalmente dopo anni di tranquillità anche la pubblica amministrazione si muove”.
Progetti legati a innovazione e startup
Per divulgare l’innovazione Ntt Data organizza quattro momenti forti ogni anno per clienti e prospect. Il più articolato è un evento di condivisione del lavoro fatto dai team di ricerca e sviluppo, con un occhio attento su dove stanno andando società e tecnologie: “Condividiamo in questo contesto le risultanze delle ricerche dei nostri Innovation Center a Palo Alto, Cosenza e Tokyo, dove Ntt Data investe ogni anno 2,6 miliardi di dollari in R&D”.
Segue l’Open Innovation Contest, dedicato a una decina di startup selezionate che vengono presentate a un panel di clienti per contaminarli con idee e novità: “La startup vincitrice del concorso italiano vola a Tokio insieme alle startup vincitrici degli altri Paese, per partecipare a una finale mondiale, beneficiando poi di investimenti e inclusione in progetti interessanti per i clienti”.
E qui si innesta il terzo momento di approfondimento sulla tecnologia: il coinvestimento con i clienti con i quali lo scorso anno Ntt Data ha realizzato circa 30 progetti pilota su AI, VR, blockchain.
Infine, l’appuntamento battezzato Harmonic Innovation Week, una settimana dedicata alla diffusione dell’innovazione in un borgo medievale del nostro Paese. “Lo scorso anno abbiamo scelto il borgo di Castrolibero vicino a Cosenza, messo a disposizione dal sindaco e dagli abitanti, una novantina. Abbiamo invitato clienti dal Giappone e dalla Germania, oltre a quelli italiani, e per una settimana si è lavorato sui temi di innovazione sui quali si sono sfidati startup e studenti. Il successo dell’iniziativa è stato clamoroso e si sposa con il piano Borghi del Futuro messo a punto dal ministro dell’Innovazione Paola Pisano. Nel recupero dei borghi c’è una comunione di interessi tra arte, bellezza, contesto incontaminato, storia e futuro legato alla semplificazione della Società 5.0, che porta in auge un modello che parte da lontano”.
Ministero e collaborazione
Notizie positive in Italia non mancano. “Accolgo con favore l’istituzione di un Ministero dell’Innovazione dopo tanti anni di assenza, si doveva colmare il vuoto. Inoltre trovo che sia estremamente positiva un ministro donna, che lavora sulla tecnologia da sempre e che porta un role model importante per le ragazze del nostro Paese. E’ un messaggio potente quello del binomio donne e tecnologia, non solo importante ma necessario. Il Piano Innovazione 2025 ha molte idee belle, ma per attuarlo si deve fare sistema. Il suggerimento, che ho portato anche al ministro, è quello di coinvolgere le aziende del Paese per lavorare insieme, attuando il piano che sposa gli stessi valori in cui noi crediamo: lavorare con le startup, pensare a technology center, investire sui borghi del futuro. Ho trovato punti di condivisione molto forti, ora bisogna iniziare a lavorare, lasciamole il giusto tempo”.
Sinergie verso una One Ntt
Le sinergie con le altre anime del Gruppo Ntt “molto variegato” sono in corso anche se in Italia, rispetto al resto del mondo, la situazione è un po’ “sui generis” perché non tutte le anime sono rappresentate. A livello mondiale il gruppo copre dalla parte infrastrutturale dell’offerta con cavi oceani e data center, alla parte più consulenziale e di system integrator. “C’è in atto un grande processo di integrazione e di messa a fattor comune degli asset. Stiamo iniziando un percorso di integrazione in cui l’obiettivo a cui tendere nei prossimi anni sarà quello di una One Ntt. Quindi, pian piano senza provocare disruption sul business e in maniera collaborativa, arriveremo ad avere un’azienda sola che una capacità di offerta end-to-end proprio dall’infrastruttura al servizio di consulenza. Oggi le diverse sono consociate, aziende indipendenti, che cercano di collaborare al meglio e di sfruttare i punti di forza di ciascuno”.
Libro e spunti
Ora è il momento del libro che racconta una Italia 5.0 basata su un nuovo modello di umanesimo digitale, copiato dal Giappone. “Il libro parte da un sogno per il futuro di questo Paese – racconta Ruffinoni -. Io sono ottimista di natura, quindi credo che l’Italia abbia un’opportunità unica davanti a sé da cogliere e credo che ci siano le condizioni e il mondo stia cambiando”.
Assistiamo ad alcuni eventi: una velocità mai vista per la tecnologia che sta cambiando le regole del mercato e il time-to-market, ma nello stesso tempo persiste la carenza di modelli e piani strategici a livello di Paese. “Ho adocchiato tre ambiti in cui ci si sta muovendo velocemente: la Manifattura 4.0 tedesca, che ha smalto, punta su efficienza e recupero di produttività. Il piano Made in China 2025, che ha l’obiettivo di far raggiungere alla Cina l’indipendenza tecnologica dal resto del mondo e da qui grandissimi investimenti in intelligenza artificiale, 5G, tecnologie emergenti con grandissima capacità attrattiva di professori universitari, molti stanno migrando. Infine il modello Società 5.0, nato in Giappone, che rispetto ai due modelli precedenti porta avanti una idea di società in cui noi italiani meglio ci immedesimiamo: una società che mette l’individuo al centro, è inclusiva, sostenibile, che tra gli obiettivi ha quello di consegnare un mondo migliore alle generazioni future. In questo modello mi ci ritrovo sia come persona sia come rappresentante di un colosso giapponese. Da questo è nata l’idea di una Italia 5.0”
Lo stesso World Economic Forum rimette l’uomo al centro, sottolineando la necessità di competenze che vanno dalla creatività al problem solving, al pensiero critico. “Una opportunità pazzesca per l’Italia – continua Ruffinoni –. L’uomo era al centro quando storicamente l’Italia era una potenza mondiale per arte e cultura, nell’Umanesimo e nel Rinascimento, oggi credo che abbiamo ancora le caratteristiche perché in un mondo sempre più incerto abbiamo la flessibilità necessaria, la velocità di adattamento, la capacità di problem solving e così via. Noi abbiamo una resilienza che nessuno ha, proprio perché a nostro malgrado siamo abituati a vivere nell’incertezza, con governi che cambiano con una velocità incredibile e che ci hanno spinto a sviluppare una serie di anticorpi e di caratteristiche che i miei colleghi all’estero non hanno. Inoltre siamo circondati dalla storia, dal bello, abbiamo una economia circolare riferimento per molti paesi, abbiamo il terzo settore dove è impressionante vedere esplosi i concetti di solidarietà e di attenzione alle comunità. Credo che stia passando un treno con la rivoluzione digitale, un momento unico nella storia perché l’Italia possa tornare a occupare ruolo che le spetta”.
Il libro parte dal sogno di un risveglio nel 2050, con 9 miliardi di persone al mondo, in un mondo trasformato in anni e da una serie di passaggi. Sette le leve per la trasformazione di Italia 5.0: leadership femminile, formazione e giovani, talenti made in Sud, inclusione e diversità, sostenibilità e impresa sociale, service design, intelligenza collettiva, economia circolare, grandi eventi come Milano 2026. “Manca oggi una narrazione positiva sull’Italia e sull’innovazione tecnologia al servizio dell’uomo. E l’Italia ha una buona base di partenza, si può fare molto“.
Va chiaramente colmato il divario Nord-Sud. Ntt Data lo sta facendo (da 70 persone al Sud oggi ne ha 600) grazie a un programma – Manifesto per il 2023 – stilato un paio di anni fa in cui ha impostato la sua trasformazione in 5 anni, puntando al 20% della forza lavoro al Sud, 80% dipendenti tra donne e giovani, 30% delle donne nei ruoli apicali, 50% dei dirigenti sotto i 40 anni, plastic-free, smart working più spinto di oggi, sostenibilità. Entro la fine del 2020 inaugurerà i nuovi uffici a Milano, poco distanti dagli attuali, in uno distretto che Ruffinoni vuole legato alle tecnologie d’avanguardia, con impatto ambientale zero. “Prenderemo tre torri perché stiamo vivendo una crescita esplosiva di personale nei prossimi tre anni, con il sogno di realizzare Ntt Village, con un occhio attento alle persone”, e dove magari potrebbero essere raccolte tutte le componenti del Gruppo Ntt italiano nei prossimi anni.
“La Società 5.0 è il futuro e ci riguarda – conclude Ruffinoni -. E’ un modello innovativo di integrazione fra pubblico e privato che mette l’innovazione tecnologica al servizio dell’essere umano. E’ l’idea che può finalmente far cambiare marcia all’Italia verso un nuovo Rinascimento”.
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