Paola Pisano è il nuovo Ministro dell’Innovazione Tecnologica e Digitalizzazione, il ministero appena creato dal nuovo governo Conte 2. Docente di Gestione dell’Innovazione all’Università degli Studi di Torino, assessore all’Innovazione del capoluogo piemontese, classe 1977, Pisano è una delle 7 donne della nuova squadra dei ministri del governo Conte 2 (13 con portafoglio, 8 senza tra cui il suo).

Fa dell’innovazione il proprio lavoro: Direttore del Centro di innovazione tecnologica multidisciplinare dell’ateneo piemontese (IcxT) dal 2014, con 70 pubblicazioni internazionali nel curriculum e un libro scritto (Managing innovation: creare, gestire e diffondere innovazione nei sistemi relazionali) Pisano ha portato avanti progetti con la giunta torinese (la prima ad adottare l’anagrafe digitale), sviluppato idee di mobilità e guida autonoma (trasformando Torino in un laboratorio a cielo aperto), adottato tecnologia al servizio della sicurezza cittadina (non a caso si è guadagnata il simpatico soprannome di signora dei droni”).

Paola Pisano, ministro dell'Innovazione Tecnologica e Digitalizzazione
Paola Pisano, Ministro dell’Innovazione Tecnologica e Digitalizzazione

Il neonato Ministero, istituito a ridosso della decisione di costituire dal primo gennaio 2020 anche il Dipartimento dell’Innovazione Digitale (sotto la presidenza del Consiglio dei Ministri), porterà a nuovi livelli la discussione sul digitale, facendo tesoro del lavoro fatto dal Team della Trasformazione digitale (guidato da Piacentini prima e da Attias poi) che terminerà il suo mandato a dicembre 2019.

Ministero e Dipartimento sono due atti concreti di queste ultime settimane, che cambiano le carte in tavola sulla gestione del digitale italiano a testimonianza della presa di coscienza che l’innovazione non sia più rimandabile ma tema centrale di ogni Governo, soprattutto in un Paese che sconta ritardi strutturali trascinati da anni e carenza di competenze adeguate.

Ora insieme il Ministero dell’Innovazione e il Dipartimento Innovazione (a breve le nomine da Palazzo Chigi per chi lo guiderà) segnano sicuramente un impegno chiaro del Governo che si avvarrà del braccio operativo di AgID (l’Agenzia per l’Italia Digitale) per mettere a terra le strategie. Tra le sfide, il coordinarsi anche con le attività di altri ministeri sul tema digitale: da un parte il Mise voce in capitolo su Industria 4.0, banda larga, AI e blockchain, dall’altro il Ministero della PA per innovare il mondo pubblico, il Miur impegnato nella rivoluzione della scuola digitale o il Ministero della Sanità.

Noi auspichiamo che il lavoro di squadra ci sia. “Mentre si accingono a giurare nelle mani del Presidente della Repubblica, mi piace porgere a Paola Pisano i migliori auguri di buon lavoro per il mandato che sta per accettare. Siamo certi che farà buon uso della determinazione e dell’entusiasmo che la contraddistinguono – augura Annamaria Di Ruscio, amministratore delegato di NetConsulting cube, da anni osservatrice attenta del mercato digitale italiano -. Analogamente al suo predecessore (finora unico Ministro per l’Innovazione) Lucio Stanca nel quinquennio 2001-2006, l’attuale incarico sarà senza portafoglio. Avrà tuttavia da gennaio a supporto il Dipartimento per la Trasformazione Digitale, creato dal Governo Conte 1 e l’indispensabile attività dell’Agenzia per l’Italia Digitale relativamente al mondo della Pubblica Amministrazione”.

Tre auguri alla Ministra Pisano
di Annamaria Di Ruscio

“Il primo augurio che le facciamo è quello di riuscire a creare quella sapiente regia che in tanti anni e con tanti interlocutori che si sono succeduti e mescolati (da Stanca a Profumo, a Caio, Piacentini, Attias) è mancata nel sistema della PA”.
“Il secondo è che la regia sia a tal punto di visione da sapere costruire uno spartito unico con i diversi ministeri:
MISE per la banda larga, il 5G, l’Industria – o l’impresa come più ci piace definirla – 4.0, la strategia nazionale per l’intelligenza artificiale, il Fondo Nazionale per l’Innovazione di recente istituzione.
Ministero della Salute per la Sanità digitale, l’uso sapiente dell’intelligenza artificiale e della robotica, oltre che dei wearable anche in ambito farmacologico e diagnostico, l’attenzione alla cybersecurity un sistema sanitario orientato alla Value Based Digital Healthcare (invitiamo sin d’ora il Ministro della Salute Speranza e la Ministra Pisano al nostro Digital Health Summit del 9-10-11 ottobre a Milano)
• Giustizia per la riforma digitale degli atti e dei processi
MIUR per una formazione digitale per docenti e discenti, in un sistema di longlife learning
• Infrastrutture e Trasporti per la mobilità sostenibile, i connected vehicle, l’IOT, le connected road
• Difesa e Interno per la cyberwarfare agli asset strategici del Paese (e la cybersecurity più in generale).

Annamaria Di Ruscio, amministratore delegato di NetConsulting cube
Annamaria Di Ruscio, amministratore delegato di NetConsulting cube

“Il terzo ed il più sfidante, se ce ne fosse bisogno, è che la determinazione si spinga a trasformare inesorabilmente la cultura verso il digitale e l’innovazione del nostro Paese. Non voglio citare gli ormai noti dati sul Mercato digitale che da anni predisponiamo per Anitec-Assinform, né gli impietosi indicatori Desi. Voglio semplicemente ricordare il confronto ormai evidente tra Usa e Cina sull’intelligenza artificiale (vedasi il confronto del posizionamento tra Usa-UE-Cina del Center for Data Innovation), le analisi del World Economic Forum sul futuro delle professioni, lo sviluppo di sistemi di pagamento innovativi, la blockchain come elemento di trasformazione di processi e di ecosistemi. La trasformazione culturale deve abbracciare istituzioni, imprese pubbliche e private, cittadini, sistema formativo. Sistema della Domanda e dell’Offerta affinché tutti contribuiscano al meglio. In un’osmosi che in tutti questi anni è mancata. Con una velocità che ricordi più l’unisono ed abbandoni il sincopato di cui troppo spesso abbiamo sofferto”.

Tre condizioni perché il Ministero funzioni
di Giancarlo Capitani

“L’istituzione di un Ministero dell’Innovazione, memori dell’esperienza di Lucio Stanca, può essere un’ottima opportunità per accelerare la digitalizzazione del Paese e recuperare i gravi ritardi rispetto all’Europa. Ma perché questo si realizzi vi sono alcune condizioni imprescindibili da rispettare” precisa il professore Giancarlo Capitani, presidente di NetConsulting cube.

a. La prima è che si definiscano distinti e chiari ruoli tra nuovo Ministero, nuovo Dipartimento in capo alla Presidenza del Consiglio, Team Digitale e Agenzia per l’Italia Digitale in un quadro sistemico nel quale i ruoli dei diversi Enti siano complementari e interdipendenti ed altrettanto chiari sia il modello decisionale e di governance.

b. Altrettanto dicasi per la seconda condizione che è quella di ridurre il livello di eterogeneità nei piani di digitalizzazione degli Enti Locali, oggi ancora assai elevato nonostante le prescrizioni di AgID.

Giancarlo Capitani, Presidente NetConsulting cube
Giancarlo Capitani, presidente di NetConsulting cube

c. La terza condizione è che si adotti un modello che distingua “digitalizzazione” da “innovazione”, dove la prima dovrebbe fare da guida alla seconda. In questo senso il Ministero dell’Innovazione dovrebbe elaborare un Masterplan per l’innovazione di tutti processi e le funzioni vitali non della sola Pubblica Amministrazione ma dell’intero Sistema Paese.

Il vero aspetto critico è che il nuovo Ministero è senza portafoglio e, ripensando di nuovo all’esperienza della gestione Stanca, il dilemma è quali poteri decisionali effettivi su un serio e oneroso piano di investimenti abbia questo Ente, dovendo fare leva su poste di bilancio che, almeno fino ad oggi, i singoli Ministeri gestiscono in piena autonomia.

E’ solo dando da subito una soluzione a questi quesiti che l’istituzione del nuovo Ministero potrà trasformarsi da buona idea in opportunità. E dunque il primo atto che questo Ministero dell’Innovazione deve compiere è innovare se stesso alla luce di quanto in passato non ha funzionato per non essere soltanto una bella etichetta”.

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