Vede coinvolti Mid, Mise, Miur, Agid e Invitalia la “chiamata alle armi” Innova per l’Italia che riguarda aziende, università, enti e centri di ricerca pubblici e privati (ma anche associazioni e cooperative e ovviamente le startup). Si tratta di un invito a fornire un contributo con dispositivi e strumenti di prevenzione, diagnostica e monitoraggio a partire da nuove idee basate sulle proprie tecnologie, e volte a contrastare la diffusione della pandemia Covid-19 nel nostro Paese.
Nel concreto, per queste realtà si tratta di offrire un contributo tecnologico sui dispositivi di protezione individuale e produzione dei sistemi complessi dei respiratori per il trattamento delle sindromi respiratorie, ma anche kit soluzioni che facilitino la diagnosi del Covid-19 in termini di tamponi e elementi accessori e strumenti per la diagnosi facilitata e veloce, così come sistemi di analisi per il monitoraggio, la prevenzione, il trattamento e il controllo del Covid-19, quindi anche soluzioni basate su AI e advanced analytics.
Non si tratta solo di “inventare” qualcosa che non c’è. Per esempio i Ministeri si appellano sì alle aziende che già producono ausilii come le mascherine, ma anche alle aziende che “potrebbero convertire la propria produzione tessile per la manifattura di mascherine adatte agli scopi medici, sempre nel rispetto degli standard necessari, oppure che possano sfruttare la propria capacità di produrre materiali adatti alla produzione o al funzionamento dei respiratori artificiali”.
L’appello è poi rivolto alle aziende che operano nella produzione dei tamponi adatti alla diagnosi del Covid-19 così come, allo stesso modo, a quelle che potrebbero indirizzare la produzione o che hanno già avviato sperimentazione e innovazione di tecnologie per una diagnosi facilitata e veloce, coerentemente con gli standard necessari definiti.
In alcuni casi si tratterà anche di convertire o modellare piattaforme o attivarne di nuove in breve tempo per abilitare tecniche e algoritmi di analisi e intelligenza artificiale, robot, droni e altre tecnologie per il monitoraggio, la prevenzione e il controllo del Covid-19 nel rispetto dei principi della privacy, sicurezza ed etica. E’ il tempo uno dei fattori critici determinanti perché la tempestività per la Protezione Civile e gli altri enti interessati è fondametnale. Le aziende interessate possono aderire all’iniziativa compilando il form online.
Le proposte saranno valutate dalla struttura del Commissario Straordinario per l’emergenza, Domenico Arcuri, cui spetterà successivamente l’attivazione con le organizzazioni che hanno aderito, a seconda del tipo di contributo e delle urgenze da soddisfare e sempre con la massima considerazione degli standard necessari da soddisfare secondo le linee guida dell’Oms. Per questo le aziende contattate potrebbero dover certificare attività e produzioni, con università, enti e centri di ricerca che “potranno supportare le attività di attestazione dei requisiti dei prodotti sviluppati dalla aziende”.
L’iniziativa congiunta ideata dal Ministro per l’Innovazione tecnologica e la Digitalizzazione Paola Pisano, dal Mise Stefano Patuanelli e dal Ministro dell’Università e Ricerca, Gaetano Manfredi, con Invitalia esclude dalla “chiamata”, in pratica, solo i singoli professionisti e i privati, ma pone anche paletti ben definiti.
Per esempio si fa riferimento alla concretezza delle proposte che devono essere realizzabili in tempi compatibili con l’emergenza, nel caso di strumenti di aiuto come le mascherine devono poter essere prodotti in volumi importanti per tutto il territorio. Le proposte devono quindi contenere informazioni precise su tempi, modalità e possibilità di produzione (per le quantità), con l’apertura di un canale specifico dedicato all’iniziativa per l’emergenza coronavirus, che includa il top management dell’azienda o ente.
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