“Le aziende hanno bisogno che il software funzioni perfettamente”, è con questa frase che solo un anno e mezzo fa Dynatrace si è presentata ai mercati, in occasione della quotazione al New York Stack Exchange (agosto 2019), e questo resta il mantra anche in occasione di Dynatrace Perform 2021, esteso ora al multicloud e con l’attenzione necessaria per la sicurezza.

La giovane azienda, nata appena nel 2005, ma già da ben 10 anni nel quadrante magico di Gartner per le piattaforme Apm (Application Performance Monitoring), è riconosciuta soprattutto per la proposizione della sua piattaforma, Dynatrace Software Intelligence, in grado di sfruttare l’intelligenza artificiale proprietaria (Davis) per rilevare mappare e monitorare applicazioni, microservizi, piattaforme di orchestrazione dei container (come Kubernetes, appunto) ottimizzare le prestazioni e lo sviluppo applicativo, l’esperienza utente e l’infrastruttura IT. Obbiettivo: semplificare e rendere governabile la complessità del cloud, tanto da poter parlare oggi, in senso più ampio, di una proposta matura per l’“autonomous cloud management”. Che piace al mercato.

Gartner - Magic Quadrant Apm Aprile 2020
Gartner – Magic Quadrant Apm Aprile 2020

A fine 2020, i risultati del terzo trimestre dell’anno fiscale 2021 documentano un incremento dei ricavi annuali ricorrenti (Arr) del 35% per 722 milioni di dollari complessivi; l’azienda è entrata anche nel mercato della sicurezza delle applicazioni cloud, estendendo l’automazione, l’intelligenza artificiale e le qualità della piattaforma enterprise Dynatrace Software Intelligence a questi casi d’uso. Ed ha stretto una partnership strategica con Google Cloud per consentire la sottoscrizione dei servizi direttamente sulla piattaforma Google, superare i vecchi approcci al monitoring, tenere il passo con la portata e la velocità del cambiamento portato dalle architetture cloud native.

L’approccio di Dynatrace alla visibilità IT o, meglio, “all’osservabilità” coniuga AIOps e automazione continua, e permette di accelerare la migrazione al cloud e lo sviluppo di nuove app cloud native e in sicurezza, sollevando i Cio da una serie di problemi, come evidenziano gli analisti (cfr. ricerca Vanson Bourne su 700 Cio a livello globale commissionata da Dynatrace nel 2020) ripresi anche in occasione di Perform 2021.

Il 93% dei Cio, riconosce i vantaggi dell’AI nel garantire il corretto funzionamento dei sistemi, ma la metà di essi confessa il bisogno di automatizzare le operation in cloud, e quasi il 75% dei Cio rivela di non riuscire ad avere la visibilità desiderata sui sistemi, proprio per l’utilizzo di diversi tool, mentre preferirebbe disporre di un’unica piattaforma facilmente integrabile, con il 36% che denuncia la carenza di visibilità in associazione all’impatto sulla qualità dei servizi erogati.

John Van Siclen, Ceo Dynatrace
John Van Siclen, Ceo Dynatrace

Sono i temi su cui insiste anche John Van Siclen, Ceo di Dynatrace: “Bisogna superare la prospettiva limitata a silos ed estendere a tutto la stack l'”osservabilità” necessaria, oltre la complessità del cloud e le dipendenze tra le diverse architetture. E l’AI si rivela uno strumento prezioso per farlo. Visibilità, automazione e intelligence quindi rappresentano i necessari pilastri alla base della proposta, insieme (è il passaggio ulteriore più recente, Ndr.) alla sicurezza.

Il 70% dei Cio svela come i task manuali oggi di fatto tolgano spazio alle iniziative per innovare, e tre su quattro come lo scenario multicloud abbia incrementato la complessità. I costi di downtime per un’ora di servizio variano tra i 150mila ed i 500mila dollari, mentre combinare le evidenze dei dati per analizzare e risolvere un singolo problema comporta oltre 12 ore di lavoro, sottratto alle iniziative produttive. “E’ per questo che i vantaggi di un unico punto di accesso e generazione dei dati, un’unica lingua franca, come propone Dynatrace, possono fare la differenza, in uno scenario in cui automazione, collaborazione ed esperienza mobile sono determinanti nella riuscita dei progetti”.

Oggi un data breach ha un costo medio sui fatturati delle aziende di oltre 3,8 milioni di dollari, e per questo da un modello  di sviluppo DevOps è necessario passare ad un modello DevSecOps, che includa la sicurezza, ulteriore focus su cui Dynatrace converge con la proposizione attuale per coniugare conformità agli elevati standard di sicurezza anche nei metodi di sviluppo rapido e agile che prevedono “delivery” ravvicinate e integrazione costante”. Ora Dynatrace estende il rilevamento automatico delle vulnerabilità del software negli ambienti Kubernetes dai carichi di lavoro alla piattaforma stessa e collegando le vulnerabilità scoperte da Dynatrace ai singoli container per semplificare la valutazione e aumentare la velocità di riparazione.

E’ il punto di aggancio con l’evoluzione dell’offerta tecnologica di Dynatrace, evidenziata da Mike MaciagCmo Dynatrace,Steve Tack, Svp Product Management Dynatrace. Da una parte quindi la validità di Dynatrace Software Intelligence nell’assicurare la semplice modellizzazione delle risorse, una topologia accurata (“end to end and top to bottom”, sfruttando un unico agent) – associata ad una user experience all’altezza delle richieste dei Cio – dall’altra l’evoluzione della proposta nel “day one” dell’evento focalizzata sulla digital transformation.

Mike Maciag, Cmo Dynatrace
Mike Maciag, Cmo Dynatrace

Gli annunci della giornata comprendono le possibilità di monitoraggio infrastrutturale ai log di Kubernetes e agli ambienti multicloud (quindi anche Aws, Google Cloud, Azure, Red Hat Open Shift) e sui framework open source più utilizzati, sarà quindi possibile l’analisi sui registri in tempo reale, di fatto da qualsiasi fonte, in modo centralizzato.

Tack: “Forniamo una più ampia e profonda copertura di “osservabilità”, fornendo allo stesso tempo analytics avanzati per rendere i team digitali, in questo caso DevOps e Sre (Site Reliability Engineering), più intelligenti e in grado di controllare un ambiente più ampio eliminando la complessità con l’automazione”.

Dynatrace Platform
Dynatrace Software Intelligence Platform

Con Smartscape è offerta quindi la possibilità di mappare in modo continuativo i dati di log del cloud con i diversi dati sull’osservabilità già disponibili, mostrando le tecnologie e le dipendenze negli ambienti multicloud, nonché le esperienze degli utenti con queste tecnologie; mentre l’AI Dynatrace, Davis, fornisce risposte precise e in tempo reale, rilevando le anomalie sulla base di eventi log e altri dati e identifica la causa dei problemi infrastrutturali, per esempio il degrado dei servizi.

Con il nuovo visualizzatore di log i team IT infine beneficiano ora di funzionalità di filtro ad hoc per individuare, analizzare e segmentare i dati di log cronologici in una posizione centralizzata: un’unico punto di osservazione per analizzare i log anche in ambienti multicloud nel contesto dell’architettura di utilizzo.

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