La ricerca di flessibilità, per adattarsi in modo più rapido ai cambiamenti, ha portato le aziende ad abbracciare i progetti di trasformazione digitale sfruttando il cloud. Ma spostare le applicazioni e i dati in cloud richiede anche di ripensare il modello di sicurezza più adeguato a questi scenari, tanto più quando, come in questi mesi e nei prossimi anni, sarà sempre più diffusa l’adozione di modelli di lavoro distribuito.
Con la forza lavoro ed i partner che hanno bisogno di accedere ad app e dati da qualsiasi luogo, non necessariamente dalle sedi aziendali è chiaro che il modello della difesa del perimetro, basata sull’utilizzo di appliance hardware e di software difficili da tenere aggiornati e di fatto sostanzialmente inefficaci a proteggere i flussi di lavoro in cloud, si rivela del tutto inefficace.
L’approccio Zscaler è molto semplice e chiaro, ed è basato sul principio seguente: “Se le applicazioni vanno in cloud, in cloud deve essere “spostata” anche la sicurezza”.
Il whitepaper spiega quali sono i passaggi essenziali che i Cio devono compiere per adeguare la cybersecurity aziendale, soprattutto la sicurezza della rete, ai nuovi scenari multicloud ed in che modo l’approccio Zscaler si differenzia da un approccio “tradizionale”, fornendo i servizi e quanto serve per garantire accesso agli asset aziendali sicuro, senza sacrificare l’esperienza degli utenti e l’efficienza della rete.
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