Nato nel 2013, con alle spalle un decennio di esperienza di ricerca nel campo delle biotecnologie, il gruppo Hbw si è fatto riconoscere nel tempo dal mercato anche grazie alla tecnologia a microinnesti di cui è produttore, al punto che oggi sono oltre 40 i Paesi nel mondo che utilizzano la metodica ed il device prodotto da Hbw in diversi ambiti clinici (dermatologia, chirurgia plastica, ortopedia e odontoiatria).
La nascita del nuovo Polo Tecnologico Piemontese (Ptp) a Candiolo, che sarà inaugurato in autunno come incubatore di aziende innovative e centro per ospitare imprese tecnologiche d’avanguardia e istituti di ricerca, vede Hbw come capofila dell’iniziativa ed il gruppo è pronto a farlo diventare la propria nuova casa dove continuare la ricerca medicale e biotecnologica e lo studio della tecnologia rigenerativa, ospitando oltre una decina di aziende. Hbw traslerà quindi all’interno del polo le sue linee produttive, continuando ad alimentare gli sforzi nel campo della rigenerazione tissutale e non soltanto. 

Il Polo Tecnologico Piemontese sarà un hub di aziende innovative ed ospiterà imprese tecnologiche d’avanguardia e istituti di ricerca dedicati alla medicina. Sarà focalizzato sui verticali dell’innovazione, del tech e dell’ecosostenibilità, ed aprirà le porte grazie a un investimento pari a circa 2 milioni di euro di cui una parte dovuta a Finpiemonte con il bando regionale Attrazione Investimenti dell’assessorato regionale alle attività produttive e la collaborazione del comune di Candiolo.

Polo Tecnologico Piemontese - Rendering di un dettaglio di progetto
Polo Tecnologico Piemontese – Rendering di un dettaglio di uno degli ambienti

Si parla di una struttura al 100% green grazie anche ad un mosaico di pannelli fotovoltaici. Tutto intorno, inoltre, si muoverà una flotta di veicoli elettrici. Il polo avrà anche ruolo di “comunicazione dedicata alla salute” con eventi pubblici sulla prevenzione e innovazione. Per il consumatore oltre a punti vendita di prodotti per la salute ci sarà un centro clinico destinato alla medicina rigenerativa. Un’idea che si inserisce quindi in un quadro più ampio di riqualificazione dell’area e che, oltre alla parte professionale dedicata alle industrie, vuole evidenziare un modo di essere presenti sul territorio che puntando alla riqualificazione delle aree occupate, sottolinea l’impegno per una transizione verso un’industria di alto valore, il pregio delle architetture e l’anima ecosostenibile che lo distinguerà.

Antonio Graziano, ceo e co-founder del gruppo Rigenera Hbw
Antonio Graziano, ceo e co-founder del gruppo Rigenera Hbw

I 6mila metri quadrati di struttura, e gli 8mila all’aperto candidano il polo a cambiare il modo di fare impresa e sviluppare tecnologie di eccellenza. Al progetto hanno già aderito, infatti, Yoursciencebc che opera nell’ambito del tecnology scouting per applicazioni in ambito spaziale (si indagano le tecnologie diagnostiche e terapeutiche più adatte a condizioni di microgravità nel campo della guarigione di ferite); Ila, società di legal consulting specializzata in affari internazionali e vicina al settore della ricerca medico scientifica e Sbarro Health Research Organization, leader nel settore della ricerca oncologica e delle malattie rare.

“La volontà – spiega Antonio Graziano, ceo e co-founder del gruppo Rigenera Hbw con gli altri due soci del gruppo Riccardo d’Aquino e Alberto Sicurella – è di continuare a innovare nel mondo dei dispositivi medici avanzati e dei dispositivi di protezione individuale. Questo secondo aspetto è stato accentuato dalla recente pandemia, che ha messo in luce come in Italia ci sia ancora carenza di competenze organizzative e produttive, anche per i dispositivi più semplici”.

Il Polo Tecnologico Piemontese è chiamato ad essere quindi “luogo capace di far dialogare due mondi affini come quelli dello spazio e della sanità, entrambi contraddistinti dalla tensione verso l’alta innovazione e la competitività”. Con un’identità green, per rigenerare un territorio che negli ultimi anni è stato martoriato. “In definitiva – concludono i soci fondatori – il Ptp sarà un vero e proprio open space che si apre a sinergie con altri grandi interlocutori: una sorta di Eataly del biotech e dei medical device”.

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